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Una lettera pubblicata dal “Barbiere della Sera”
Abruzzo a Rosanna: “Decine e decine di free-lance sono diventati giornalisti professionisti. Sono oltre 2.000 i praticanti d’ufficio dal 1989 ad oggi. L’Ordine di Milano ha salvato i conti dell’Inpgi”

Caro Barbiere, una misteriosa collega di nome Rosanna, con lettera del 22 ottobre, fa un grande torto alla mia intelligenza (e mi offende), quando scrive:

“Ho fatto anche il direttore di un settimanale ravennate di controinformazione, ragione per cui chiesi al Presidente dell’Ordine della Regione Lombardia, lo stesso che oggi ci invia mail su mail per la questione Inpgi, di poter sostenere l’esame la risposta fu: “ma li hai i contributi?”, “no, mi pagano con la ritenuta”. E allora niente. Così è iniziato l’incubo del contributo, mancando questo non avevo i requisiti per… un buon metodo per accertare la professionalità di un aspirante giornalista! ….Solo nel 2001, dopo aver presentato mille documenti che comprovavano la mia presenza in una redazione, o meglio al bagno penale, da un editore pirata, poi fallito e adesso risorto sotto mentite spoglie, ottengo il via per andare a Roma, passo l’esame e ritiro il tesserino rosso……Sono messa proprio bene, la pensione non la prenderò mai e ho la sensazione di non appartenere a nessun Ordine perché quello cui sono iscritta è vessatorio e non protegge la propria categoria più debole, quella dei freelance”.


Il Consiglio dell’Ordine della Lombardia ha fissato da tempo delle regole per il riconoscimento del praticantato d’ufficio. Il versamento dei contributi all’Inpgi-2 è una prova del lavoro fatto a patto che l’interessato non sia retribuito con la cessione dei diritti o non svolga lavori occasionali. Il Consiglio, che è un giudice, sa che le sue decisioni di iscrizione d’ufficio possono essere impugnate. Il presidente di questo Consiglio, cioè il sottoscritto, ama vincere in sede giudiziaria, come è accaduto innumerevoli volte, e quindi costruisce un percorso a prova di bomba, verificando che i diritti alla tutela (non la professionalità!) abbiano un solido fondamento. Da altri vengo accusato di avere facilitato l’accesso, dilatando le delibere. Non è vero. Lo dimostra il caso di Rosanna, che è stata “bocciata” una prima volta e poi “promossa”, quando ha presentato una istanza inattaccabile. Trovo ingiusto e ingiurioso, quindi, attribuirmi atteggiamenti non rispettosi dei colleghi, che aspirano al praticantato d’ufficio. Non è il mio stile. Aggiungo che l’Ordine di Milano non è vessatorio (anzi!) e protegge i free-lance dalle pretese inique dell’Inpgi-2. Ne dà la prova il sito dell’Ordine (www.odg.mi.it) che pubblica tutti i miei interventi sulla cessione dei diritti e sul lavoro occasionale. Credo che i colleghi abbiano percepito il mio ruolo e quello del Consiglio: ho (e abbiamo) difeso la legalità e i diritti di tanti vessati nelle redazioni e non difesi dal sindacato. Sono presidente dell’Ordine di Milano dal 15 maggio 1989: da allora il Consiglio, con Abruzzo consigliere istruttore, ha iscritto nel Registro oltre 2.000 praticanti d’ufficio (comprendendo in questo numero anche le delibere di retrodatazione delle iscrizioni). Abbiamo contributo a salvare i conti dell’Inpgi. Oggi tutto questo lavoro viene sminuito da alcuni strani e “pentiti” personaggi, che si dicono progressisti e che hanno lavorato con me (in via Monte Santo 7 e in via Appiani 2), approvando le mie richieste in sede di votazione. Chiedo agli ex-praticanti d’ufficio di spiegare alla collega Rosanna che ha preso un abbaglio. L’Ordine di Milano non fa la carità, ma applica rigorosamente le leggi della Repubblica democratica in difesa di chi lavora come giornalista (”in nero”). Io e il Consiglio abbiamo la consapevolezza di avere sostituito il sindacato dormiente e di avere fatto supplenza. Non è poco. Ho guadagnato anche diverse denunce, ma ne sono uscito sempre vittorioso. Sono le mie medaglie…al valore civile. L’Ordine di Milano, poi, assiste i colleghi gratuitamente nel recupero crediti e nell’assistenza fiscale. Il nostro Ufficio Urp (guidato da Letizia Gonzales) funziona. Tengo a precisare che io, i consiglieri e i sindaci lavoriamo gratuitamente. Questo è anche il nostro orgoglio.


Franco Abruzzo

Presidente Ordine Giornalisti Lombardia.






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