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TURCHIA. KURDISTAN:
GIORNALISTI ITALIANI
FRANCESI FERMATI
DALLA POLIZIA MENTRE
ERA IN CORSO UNA
MANIFESTAZIONE NON
AUTORIZZATA. POI RILASCIATI

Roma, 3 novembre 2012.  Brutta avventura per un gruppo di giornalisti italiani e francesi fermati per diverse ore dalla polizia a Diyarbakir, nel Kurdistan turco, perché si trovavano nelle vicinanze di una manifestazione non autorizzata in sostegno degli 800 detenuti curdi da 53 giorni in sciopero della fame per ottenere la fine dell'isolamento in carcere del leader del Pkk Abdullah Ocalan. A raccontare la vicenda all'ANSA è Anna Maria Esposito di Rainews 24 che l'ha vissuta in prima persona.    ''Siamo stati brutalmente trattenuti'', ha detto la giornalista che si trova a Diyarbakir per seguire il primo Festival del cinema curdo. Ma anche per documentare la situazione della tormentata regione. ''Avevamo appena finito un'intervista ad una parlamentare curda del partito pro-curdo Bdp, quando la polizia in tuta antisommossa - ha raccontato -  ha circondato il Parlamento dove si svolgeva una manifestazione non autorizzata per chiedere la liberazione del leader del Pkk Ocalan''. ''La polizia - ha proseguito - ci ha fermati mentre eravamo in auto in una strada affollata solo perche' il collega francese che era accanto al guidatore aveva in mano una telecamera''. ''Siamo stati spintonati, ma la peggio l'ha avuta il nostro interprete curdo che e' stato malmenato dai poliziotti: noi siamo stati trattenuti per diverse ore in commissariato dove hanno ispezionato i nostri cellulari e telecamere''. Alla fine il maltolto e' stato restituito, piu' o meno intatto, ed i giornalisti sono tornati nei loro alberghi. Anche il ragazzo curdo picchiato, senza ragione, dalla polizia è stato rilasciato, hanno potuto appurare i cronisti. Domani Anna Maria Esposito rientrerà in Italia dove potrà raccontare il resto della storia.  (ANSA).


 


 


 





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