DDL DIFFAMAZIONE. FELTRI: LUNEDÌ IL GIORNALE NON SCIOPERA. AL LAVORO PER RACCONTARE l’ULTIMO GIORNO di LIBERTÀ DEL DIRETTORE SALLUSTI”.
Roma, 23 novembre 2012. «Lunedì saremo in redazione per fare il nostro quotidiano che uscirà regolarmente il dì successivo. Ci volete definire crumiri? Fate voi. Non abbiamo paura delle parole». Lo scrive il direttore editoriale de Il Giornale, Vittorio Feltri, in un editoriale dal titolo «Legge assurda, ma scioperare non serve a nulla». «Lunedì lo useremo, come di dovere, per raccontare l'ultimo giorno di libertà del nostro direttore e il suo annunciato ingresso in prigione», aggiunge Feltri, riferendosi al fatto che - come spiegato dallo stesso Sallusti - il 26 novembre scadono i 30 giorni di sospensione e la pena a 14 mesi di reclusione per diffamazione dovrebbe essere eseguita. «Non sia mai - prosegue il giornalista nell'editoriale - che un evento tanto drammatico, da noi atteso con angoscia e disperazione, sia ignorato dal Giornale». «Non ci nascondiamo dietro un dito - scrive ancora Feltri -. Se l'astensione dal lavoro fosse un segno di solidarietà verso Alessandro (Sallusti, ndr), e di appoggio ai colleghi che rischiano la sua stessa sorte, saremmo solerti nell'aderire all'iniziativa della Fnsi. Poichè, viceversa, la stampa e i suoi addetti non solo se ne infischiano di Sallusti, ma hanno anche creato le condizioni in questo Paese affinché i cronisti non allineati a sinistra siano discriminati e considerati servi del padrone (come se tutti non avessimo un editore più o meno rompiballe), quindi da maltrattare e addirittura da rinchiudere, noi rinunciamo ad accodarci al sindacato». (ANSA)
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