Roma, 24 novembre 2012. Dopo la sospensione dello sciopero la Federazione degli editori ha chiesto alla Federazione della Stampa la "piena e immediata" disponibilità a "ragionare insieme su modalità condivise di protesta". La sospensione dopo una lettera impegno del presidente del Senato a rimandare la protesta in attesa dell'esito del voto sul ddl al Senato, previsto per lunedì 26 novembre. Palazzo Madama aveva approvato la norma 'salva-direttori' che prevede il carcere per i giornalisti. La Fieg ha manifestato alla Fnsi la "piena e immediata" disponibilità a "ragionare insieme su modalità condivise di protesta". E' quanto comunica il direttore generale della Federazione degli editori, Fabrizio Carotti, al segretario generale del sindacato nazionale dei giornalisti, Franco Siddi. Il dg della Fieg sottolinea che il presidente degli editori italiani, Giulio Anselmi, "ha pubblicamente compreso e condiviso le ragioni della protesta dei giornalisti contro una pessima legge sulla diffamazione". (fonte: tg1)
FNSI E FIEG STANNO CONCORDANDO UN APPELLO CONGIUNTO AL PARLAMENTO CHE VERRÀ RESO NOTO LUNEDÌ. Roma, 24 novembre 2012. “La giornata dello sciopero differito, lunedì 26 novembre, dei giornalisti contro le inaccettabili proposte di legge che reintroducono il carcere per gli errori di stampa fatti dai cronisti, sarà l’occasione per una forma forte di protesta e mobilitazione. Dopo l’appello del Presidente del Senato a una riflessione sullo sciopero in questa fase del processo legislativo, e la dichiarata disponibilità della Federazione Editori per modalità condivise di protesta finalizzate a bloccare una pessima legge, lunedì ci sarà un impegno straordinario di tutto il mondo dell’informazione perché il Senato si fermi. Al punto in cui è arrivata la proposta di legge è inemendabile. Tutta l’informazione italiana conferma e ribadirà ancora con più forza l’appello a tutti i senatori a recuperare la massima coerenza con l’ordinamento democratico della Repubblica, evitando di votare una legge ingiusta, iniqua, carica di elementi di rancore, inutile per la riparazione di danni da errori di stampa alla dignità dei cittadini; inefficace, infine, per evitare il carcere a un direttore condannato a 14 mesi. Al quale i proponenti, inizialmente, volevano evitare la galera. Il segnale della seconda carica dello Stato per le ragioni, per le proposte di tutti i giornalisti e per gli operatori dei media si trasformi in speculare riflessione dei membri del Senato. Fnsi e Fieg stanno concordando un appello congiunto al Parlamento che verrà reso noto lunedì. La Federazione Nazionale della Stampa non ferma, perciò, la sua protesta. Proseguirà con molteplici azioni e iniziative, finché non sarà posto fine a un disegno che punisce il giornalismo investigativo, tutti i cronisti, tende a provocare l’oscuramento delle notizie scomode, propone solo propaganda e nessuna riparazione concreta ai cittadini eventualmente danneggiati nell’onore da errori di stampa. La giornata di lunedì renderà ancora più chiaro che tutto il mondo dell’informazione non si piega all’oscuramento delle verità, delle notizie di interesse pubblico, esaltando invece la funzione di controllo democratico dei poteri. Nella stessa giornata, accanto a questo rinnovato e robusto impegno, si svolgerà a Roma un presidio, in Piazza del Pantheon dalle ore 19 alle 21, con fiaccole accese per indicare la luce contro ogni oscurantismo, per la dignità delle persone meno tutelate che non godono della ribalta dei riflettori, per indicare un impegno permanente per assicurare, con autonomia e responsabilità, il diritto a sapere, conoscere e affermare il pluralismo dell’informazione. La manifestazione è aperta a associazioni e cittadini. Analoghe iniziative si svolgeranno in diverse città d’Italia, dove le Associazioni Regionali di Stampa e i comitati di redazione avvieranno specifiche forme di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana conferma, comunque, che lo sciopero della categoria è solo differito. Sarà attuato immediatamente se tutti le azioni che via via hanno trovato nuove e importanti adesioni non dovessero trovare risposte appropriate nella sede istituzionale. (www.fnsi.it)
SCHIFANI: RINGRAZIO il SINDACATO per l’ASCOLTO dell’APPELLO. Roma, 24 novembre 2012. «Sono rimasto molto soddisfatto e ringrazio per altro le organizzazioni sindacali di avere tenuto conto del mio appello» perché lo sciopero «avrebbe privato il nostro Paese di un principio sacrosanto, quello dell'informazione». Lo ha detto a Bari il presidente del Senato, Renato Schifani, a proposito della revoca dello sciopero dei giornalisti che era stato proclamato contro la legge sulla diffamazione. «Lunedì ci saranno delle votazioni - ha aggiunto - che esiteranno o meno un testo che andrà poi alla Camera e che quindi sarà oggetto di una eventuale rivisitazione nella logica del dualismo parlamentare». «Ho pregato loro - ha concluso Schifani, riferendosi al sindacato dei giornalisti - di attendere prima di assumere una decisione che avrebbe provato il nostro Paese di un principio sacrosanto». (ANSA).
SIDDI: “SLITTA LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI, NON LA PROTESTA. IL BAVAGLIO NON CI INTIMIDISCE, LA STAMPA È UN BERSAGLIO”. Roma, 24 novembre 2012. "Non ci lasciamo intimidire. Slitta lo sciopero ma non la protesta. Non lasceremo che la propagando, perché è pura propaganda, metta i giornalisti da una parte e i direttori dall'altra. Qui c'è un mondo politico che ha perso la bussola e vorrebbe imbavagliare la stampa con una legge dai caratteri palesemente incostituzionali: questo è il colpo di coda di una politica allo sbando, priva di idee e piena di rancori". Il segretario della Fnsi, il sindacato dei giornalisti, Franco Siddi, spiega in una intervista a IL GIORNO le ragioni contro il provvedimento sulla diffamazione: è "un gravissimo attacco a tutti i giornalisti italiani" da "una parte del mondo politico italiano che non tollera, che non ha mai tollerato la libertà della stampa". "Lo sciopero, per noi, rappresenta solo uno strumento, un micidiale strumento - spiega Siddi - cui ricorrere in casi estremi, Ma restiamo comunque disponibili, come abbiamo del resto sempre dimostrato, al confronto sui fatti, sulle proposte concrete. In ogni caso non esiteremo a usare tutti gli strumenti a nostra disposizione e se la legge dovesse essere approvata nei termini attuali, che consideriamo inaccettabili, ci appelleremo al Presidente della Repubblica. D'altra parte il Quirinale non potrà promulgarla: per gli evidenti vizi di incostituzionalità". Il segretario della Fnsi considera "incredibile il gesto del Giornale e di Libero e di quei colleghi che si sono sottratti a una chiamata che riguarda in prima persona tutti i giornalisti italiani. Denunciamo il personalismo di chi crede di essere il microfono di Dio. Mi dispiace per Sallusti, ma non è il suo vittimismo narcisista che può far cambiare le cose". (TMNews)
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Come si è arrivati al rinvio dello sciopero di lunedì 26 in
In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10614
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2010-2012. Diffamazione tramite mass-media: i nuovi orientamenti dei giudici di merito tra prova del danno e liquidazione del risarcimento.
di Sabrina Peron e Emilio Galbiati, avvocati in Milano
In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10599
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