Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
  » I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  I fatti della vita
Stampa

INTERNET: HOLLANDE PIEGA GOOGLE, PAGHERA' DIRITTI D’AUTORE. RAGGIUNTO 'STORICO' ACCORDO CON EDITORI. FONDO DI 60 MLN di EURO - Giulio Anselmi (Fieg): «Anche per noi un passo avanti»- «La Fieg ha cominciato a ragionare con Palazzo Chigi, ma l'esecutivo francese è stato più attivo di quello italiano»

 Parigi, 1 febbraio 2’13.  Nonostante l'imminente partenza per il Mali il presidente francese Francois Hollande e' riuscito a 'piegare' Google, il colosso americano del web, nella lunga diatriba legata alla remunerazione degli editori francesi da parte dei motori di ricerca. Al termine di un incontro a Parigi tra il capo dello Stato e il numero uno di Google Eric Schmidt - che ha messo la parola fine a oltre due mesi di difficili negoziati - l'Eliseo ha annunciato in particolare la creazione di un "fondo di 60 milioni di euro", interamente finanziato dal colosso americano, che avrà lo scopo di ''facilitare la transizione della stampa verso il mondo digitale''.


Il consiglio di amministrazione del Fondo sara' composto da rappresentanti di Google, dell'editoria, ma anche da personalita' indipendenti. Mentre il suo  utilizzo sara' controllato da un organo esterno e indipendente. Il Fondo sara' aperto a tutti i siti di informazione generalista e politica.    ''Il suo compito sara' di selezionare i progetti meritevoli che riceveranno un aiuto'', spiega Marc Schwartz, il mediatore del governo francese per la trattativa con Google.


L'accordo firmato a Parigi prevede anche un ''partenariato commerciale'' di una durata di cinque anni. Obiettivo? Aiutare la stampa a svilupparsi su internet, ''accrescendo i suoi redditi on-line'', ha precisato un portavoce di Google.


Per Schmidt, quello firmato oggi e'  "un accordo storico, nell'interesse del popolo francese". "Meglio un accordo che una legge", ha aggiunto.


Lo scorso novembre - nel corso di un incontro all'Eliseo  Hollande aveva lanciato un avvertimento al numero uno di Google, chiedendogli di aprire al pi— presto una trattativa con gli editori e giungere a una soluzione sul problema dei contenuti


della stampa on-line, se non voleva incorrere nella temutissima 'Google tax'.


La scadenza delle trattative era stata fissata in un primo tempo al 31 dicembre scorso, ma Parigi ha poi concesso un mese ulteriore per giungere a una soluzione.


Per il ministro dell'Economia digitale, Fleur Pellerin, la somma di 60 milioni di euro e' ''molto soddisfacente. Non e' una pura sovvenzione. E' un aiuto alla trasformazione in modo che gli editori della stampa possano modernizzare i loro modelli economici''.


''L'insieme degli editori dell'informazione generalista e politica si rallegrano per l'accordo raggiunto con Google - afferma da parte sua Nathalie Collin, presidente dell'associazione degli editori che ha partecipato alla trattativa -  questo accordo e' una prima mondiale e consentira' agli editori (...) di andare avanti nella loro mutazione digitale''.


Per molto tempo, gli editori francesi, italiani e tedeschi hanno fatto quadrato per chiedere di tassare il colosso di Mountain View, visto che grazie ai loro contenuti il gigante americano del web genera profitti colossali, senza contropartita. (ANSA)


XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX


Giulio Anselmi (Fieg): «Anche per noi un passo avanti»- «La Fieg ha cominciato a ragionare con Palazzo Chigi, ma l'esecutivo francese è stato più attivo di quello italiano»



di Alessia Rastelli - @al_rastelli - 2/2/2012


MILANO - «Vive la France!». Accoglie così Giulio Anselmi, presidente della Federazione italiana editori giornali (Fieg), la notizia dell'accordo tra Google e gli editori della stampa francese, in base a cui si riconosce il principio che le notizie pubblicate dal motore di ricerca debbano essere pagate. L'intesa «rappresenta un passo in avanti importante nella direzione in cui pure noi ci stiamo muovendo da tempo - spiega Anselmi -. Anche gli editori italiani, insieme con quelli francesi e tedeschi, hanno avanzato la richiesta a Google che i contenuti vengano pagati, in base all'applicazione del diritto d'autore». «Oltre a trattare direttamente con il motore di ricerca, sulla questione la Fieg aveva cominciato a ragionare con Palazzo Chigi - ricostruisce Anselmi -. Vista la situazione politica il percorso si è interrotto ma contiamo di riprenderlo non appena ci sarà un nuovo governo». «Anche se va detto - ammette - che sul tema l'esecutivo francese è stato più attivo di quello italiano».


ACCORDO - Sulla strategia, Anselmi conferma che, proseguendo sulla linea tenuta finora, la Fieg non intende procedere per vie legali contro il motore di ricerca ma punta piuttosto - come in Francia - a raggiungere un accordo. Già lo scorso dicembre - a proposito degli editori brasiliani che hanno abbandonato Google News per protestare contro il mancato pagamento delle notizie - Anselmi aveva assicurato che «gli italiani non pensano di uscire» dalla piattaforma ma che «nessuno è disponibile a cedere alla prepotenza». E aveva sottolineato che «tra una Rete libera e la gratuità dei contenuti c'è una grande differenza». In Italia le prime criticità nei rapporti tra il motore di ricerca e gli editori della stampa erano emerse già a partire dal 2009, quando la Fieg aveva sollecitato all'Antitrust l'apertura di un'istruttoria contro Google. Il risultato era stato che gli editori potessero ottenere di rimuovere i contenuti all'interno di Google News Italia e una maggiore trasparenza da parte del motore di ricerca in termini di vendita degli spazi pubblicitari. Già allora, però, l'Autorità sollecitava anche una revisione della normativa del diritto d'autore, adeguandola alle nuove esigenze del web.


TESTO IN http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/13_febbraio_02/google-giornali-anselmi_7f4370ae-6cff-11e2-8cda-116f437864e3.shtml


 


 





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com