Roma, 6 giugno 2013. Pubblichiamo la lettera che Pierluigi Franz, sindaco dell’Istituto, ha indirizzato oggi al presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese: “Caro Presidente, con sentenza n. 116 del 3-5 giugno 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come modificato dall’articolo 24, comma 31-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 per violazione degli articoli 3 e 53 della Costituzione (vedere mia nota in calce).
Tale sentenza riguarda circa 940 giornalisti titolari di pensioni INPGI superiori ai 90 mila euro lordo l'anno che a partire dall'agosto 2011 hanno visto tagliati i loro vitalizi nella misura del 5%, del 10% e del 15% sulle quote eccedenti rispettivamente i 90 mila euro, i 150 mila euro e i 200 mila euro lordi l'anno.
La suddetta sentenza n. 116 sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 24 del 12 giugno 2013. Pertanto, in base all'art. 136, primo comma, della Costituzione, le norme cancellate dalla Consulta non avranno più valore a partire dal giorno seguente, cioé dal 13 giugno 2013.
Tuttavia, poiché proprio in concomitanza con tale data l'INPGI dovrà effettuare il pagamento della 14^ mensilità ai titolari di pensioni dirette e di reversibilità, sarebbe opportuno che la Presidenza dell'Istituto d'accordo con la Direzione Generale provveda a dare precise disposizioni agli Uffici in modo tale che non venga da subito più operato il taglio su quota parte dei circa 940 trattamenti pensionistici di importo annuo lordo superiore ai 90 mila euro.
Nel contempo si dovrà anche predisporre un piano per il graduale rimborso d'ufficio ai diretti interessati degli importi illegittimamente tagliati per 23 mensilità a partire dall'agosto 2011 in poi. Contestualmente l'Istituto dovrà richiedere alla Tesoreria Centrale dello Stato il rimborso di quanto sarà complessivamente restituito ai colleghi pensionati.
Augurandomi che questa mia proposta possa essere benevolmente accolta, ti invio i miei più cordiali saluti.
Pierluigi Roesler Franz
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PER LA CONSULTA E' ILLEGITTIMO IL TAGLIO DELLE PENSIONI OLTRE I 90 MILA EURO LORDI L'ANNO (SENTENZA N. 116 DEL 2013, Presidente GALLO - Redattore TESAURO)
La Corte Costituzionale, presieduta dal professor Franco Gallo, ha cancellato ieri i tagli su tutte le pensioni pubbliche e private superiori rispettivamente ai 90 mila, ai 150 mila e ai 200 mila euro lordi l’anno, introdotti nell'estate 2011 dal governo Berlusconi e poi confermati dal governo Monti.
I giudici di palazzo della Consulta hanno ritenuto irragionevole, arbitrario e discriminatorio - e quindi illegittimo - il prelievo (rispettivamente del 5%, 10% e 15%) sui vitalizi di centinaia di magistrati, ambasciatori, docenti universitari, alti funzionari, avvocati dello Stato, dirigenti pubblici, ammiragli, generali, notai, avvocati, manager pubblici e privati nonché di circa mille giornalisti in pensione. Motivo: si tratta di "un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini" con violazione del principio dell’uguaglianza a parità di reddito, attraverso una irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, e della progressività del sistema tributario. Ora tutti i pensionati avranno diritto al rimborso di quanto é stato loro illegittimamente trattenuto per 23 mesi e non dovranno più pagare nulla fino al 31 dicembre 2014. La restituzione sarà automatica da parte dell'INPS e degli altri enti previdenziali (INPGI compreso).
L'Alta Corte, pur dichiarando inammissibile - ma solo per un motivo tecnico - l'intervento adesivo del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati, ne ha sostanzialmente accolto le conclusioni con cui si sollecitava l'incostituzionalità dell'art. 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come modificato dall’articolo 24, comma 31-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 perché tali norme violavano apertamente gli articoli 3 e 53 della Costituzione, che non consente trattamenti in pejus di determinate categorie di redditi da lavoro.
Il Gruppo Romano Giornalisti Pensionati ringrazia rispettosamente l'Alta Corte che ancora una volta con equità, buon senso e saggezza ha inteso ristabilire la legalità nel nostro Paese, ribadendo nel contempo dei principi giuridici che il governo Letta e il Parlamento non potranno assolutamente ignorare.
Pierluigi Roesler Franz - Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l'Associazione Stampa Romana
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Corte costituzionale, sentenza 116/2013 (Presidente GALLO - Redattore TESAURO): illegittimi i prelievi del 5, 10 e 15% sulle pensioni (pubbliche e private) superiori a 90mila, 150mila e 200mila euro. Le norme dei Governi Berlusconi e Monti violano il principio dell’uguaglianza e della progressività del sistema tributario. La sentenza (pubblicata qui sotto) è un monito al Governo Letta. Le norme censurate giudicate “un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini. L’intervento riguarda, infatti, i soli pensionati, senza garantire il rispetto dei principi fondamentali di uguaglianza a parità di reddito, attraverso una irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, divenuta peraltro ancora più evidente, in conseguenza della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’analogo prelievo ai danni dei dipendenti pubblici (sentenza n. 223 del 2012). Interessati 930 giornalisti professionisti pensionati INPGI.
In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12224
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