Diffamazione. Dambruoso (Sc): Nessuna norma ammazza-blog ma regime virtuoso
Roma, 25 giugno 2013. “Con riferimento alla proposta di legge depositata unitamente ad altri 13 deputati recante modifiche alla Legge Stampa, si precisa come la valorizzazione del momento della rettifica coglie da un lato l’esigenza di salvaguardare le persone che hanno un interesse alla correzione di dati inesatti quando non addirittura diffamatori e dall’altro introduce un correttivo che avrà ricadute significative nella determinazione del danno, il quale, dopo la pubblicazione della rettifica non potrà che risultare ridotto e in alcuni casi persino esaustiva. E’ dunque errato denominare la proposta che introduce per blog e libri l’obbligo della rettifica come uno strumento ‘ammazza blog’. Al contrario sono le cause civili e le conseguenti richieste risarcitorie che ammazzano la libertà di informazione e l’esistenza stessa di blog, giornali on line e case editrici”. Lo dichiara in una nota il deputato questore di Scelta Civica, Stefano Dambruoso. “Dobbiamo introdurre un regime virtuoso in cui ciascuno sa qual è la sua parte di doveri e di responsabilità. E per far questo – aggiunge Dambruoso - bisogna dare certezze altrimenti sono solo auspici che poi generano un contenzioso pletorico e caotico di cui fanno le spese tanto i blogger quanto il sistema giustizia, oltre che naturalmente i cittadini che hanno diritto a non vedersi diffamati su internet, con effetti talora drammatici sia sul piano personale che professionale. Se l’obbligo di rettifica venisse percepito come una opportunità per le testate e i blog – prosegue - non vi è dubbio che sarebbero in pochi quelli che dopo una tempestiva pubblicazione della rettifica avrebbero interesse a una querela o ad una causa civile. Questo è l’obiettivo della proposta di legge, fuori da polemiche strumentali oltre che obsolete: la potenza dei blog e di internet oggi è nota a tutti, e negarla o ridurre l’attività dei blogger ad una scampagnata innocente inoffensiva sarebbe solo ipocrita e contro ogni realtà”, conclude Dambruoso. (Il Velino)
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