A getto continuo le reti televisive e i giornali ci informano sugli arresti di mafiosi e narcotrafficanti, ma anche di rispettabili signori in giacca e cravatta e di monsignori della curia vaticana, i quali riciclano denaro sporco ed esportano capitali. E' di oggi la notizia dell'arresto di Roberto Pannunzi in Colombia, noto narcotrafficante. E' sempre di oggi la notizia riguardante la banca vaticana- IOR, ritenuta dai magistrati inquirenti della Procura di Roma “canale per riciclare denaro frutto di reati”. Sono passati pochi mesi da quando gli organi di informazione hanno dato la notizia della richiesta di sequestro di beni per il valore di cinque miliardi, 5 miliardi!, a Carmelo Patti, siciliano di Castelvetrano, ma residente da 20 anni a Robbio Lomellina in provincia di Pavia, gran patron della catena Valtur (20 villaggi turistici) sospettato di essere prestanome di Matteo Messina Denaro. La DIA (Direzione investigativa antimafia) di Palermo ha chiesto il sequestro a causa “della sperequazione tra redditi e investimenti”. Nello stesso periodo varie procure hanno ordinato sequestri di beni mafiosi per altre centinaia di milioni di euro.
I singoli episodi fanno parte del grande capitolo, anzi della montagna, di economia sommersa e criminale, che vede il nostro paese ai vertici europei e mondiali. Economia e Finanza fuori legge, che producono rendite e ricchezze enormi, attraverso evasione fiscale, riciclaggio, corruzione, esportazione di capitali, violenze e delitti orrendi. Per cui tutto si tiene. Ma se i singoli episodi restano staccati come tessere di un mosaico che non si compone in una quadro unitario e trasparente, è impossibile capire cosa succede, qual è il livello di inquinamento dell'economia, della politica, delle istituzioni e dell'apparato burocratico, quanti soldi vengono sottratti alla collettività, che fine fanno i beni sequestrati alle mafie, come si realizzano ricchezze improvvise e inspiegabili. Ma soprattutto è impossibile rendersi conto del perchè lo Stato è in bolletta e incapace di garantire livelli minimi di Welfare, come nel caso degli esodati, mentre banche e società finanziarie, poco trasparenti, collocate per lo più nei paradisi fiscali, hanno le casse piene di miliardi di euro.
Al punto in cui siamo e dopo quanto è stato detto dei paradisi fiscali e valutari dai partecipanti alla recente riunione del G8, dobbiamo chiederci perchè partiti e movimenti politici, governo e parlamento restano silenti e non affrontano il problema dell'economia e della finanza sommersa e criminale. Ma ancora più grave che seguano a ruota gli organi di informazione e che non solo non ne parlino seriamente, ma non fanno nemmeno domande a chi dovrebbe rispondere del silenzio e dell'omertà.
E allora alcune domande, per l'ennesima volta le facciamo noi, sapendo che nessuno risponderà, ma anche sicuri che in tempi brevi il coperchio della pentola salterà e chi ha responsabilità politiche e di governo non potrà chiamarsi fuori. Per quanto ci riguarda, faremo i nomi dei politici, tuttora in sella, ai quali abbiamo parlato e scritto fornendo la necessaria documentazione, contenuta anche nei miei libri, perchè si occupassero del problema. Alcuni hanno preso impegni anche pubblici, ma il giorno dopo li hanno dimenticati.
Le domande sono queste:
1) Poichè il valore delle attività nascoste da singoli nei paradisi fiscali, escluse società e imprese, ammontano a 18 mila miliardi di dollari, di cui 12 mila sono in Europa, e cioè più del doppio del debito pubblico italiano, coloro che hanno responsabilità, di governo o di opposizione, si sono chiesti qual è la percentuale di soldi italiani esportati illegalmente sull'intera somma e quale è la percentuale di soldi, frutto di delitti? E se non l'hanno fatto, perchè non si attivano mentre si massacrano sempre le stesse persone e le tasse sulle imprese e sul lavoro aumentano progressivamente favorendo la chiusura delle imprese?
2) Come mai è così difficile sapere quanti sono i beni effettivi confiscati alle mafie e perchè Governo e Parlamento non se ne occupano? Eppure il ministro dell’Economia fa fatica a trovare alcuni miliardi di euro per le esigenze più urgenti.
3)Perchè non si pubblicano i dati in modo che i cittadini sappiano?
4) Perchè non si provvede a ridurre i tempi delle confische in modo da mettere a disposizione delle casse dello Stato centinaia di miliardi in soldi, azioni, beni mobili, immobili e aziende?
5) Perchè su 1630 aziende confiscate dal 1983 a oggi, ne sono sopravvissute solo 30 e le altre sono fallite? Perchè Lo Stato ha scelto persone incapaci a gestirle?
6)Perchè non si approva una modifica della legge sul riciclaggio di denaro sporco che l’Europa ci chiede da anni, non si modifica la legge sulla prescrizione dei reati e non si confiscano i beni dei grandi evasori?
7) Perchè non si utilizzano nemmeno tutti i beni già confiscati (solo il 5% del totale) e non si vendono? Ma soprattutto, non si informano i cittadini sulla fine che fanno?
(Seguirà a breve articolo su paradisi fiscali:a cosa servono, come funzionano, dove si trovano, perchè non si chiudono ecc).
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