Milano, 9 novembre 2013. Mentre il Tribunale di Palermo, con ordinanza del 6 novembre 2013 della Sezione Lavoro resa nota oggi, ha dichiarato non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps ordinando la immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, il Governo Letta/Alfano e il Pd si apprestano a colpire le pensioni costruite con il lavoro con un prelievo bocciato dalla Corte costituzionale, mentre nulla decidono sul fronte della battaglia contro gli evasori/ladri, contro i mafiosi e contro i percettori di redditi clandestini, una miniera calcolata dalla Banca d’Italia in almeno 500 miliardi di euro. FRANCO ABRUZZO, presidente del neonato “ Movimento nazionale pensionati per l’Italia”, ha dichiarato sul punto: “ Il Governo e i gruppi parlamentari nulla hanno previsto sul fronte repressivo contro chi ruba al Popolo italiano. L’ultimo scandalo romano dell’Atac e il contemporaneo aumento del costo delle pensioni della casta suggeriscono una politica altamente repressiva. Servono una politica “MANETTARA” contro chi succhia miliardi di euro ai cittadini onesti e una politica di scelte concrete e di immediata efficacia in direzione del potenziamento al cubo delle attività della Direzione delle entrate, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. I gruppi parlamentari non dicono nulla sullo Stato che riesce a incassare solo 69 miliardi dei 737 miliardi di tasse accertate e notificate”.
La Corte costituzionale, con la sentenza 116/2013, ha cancellato i tagli alle pensioni sopra i 90mila euro, perché la normativa rappresentava “un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini (i pensionati)”. In sostanza se lo Stato ha bisogno DI RISORSE ECONOMICHE devono pagare tutti, pensionati e lavoratori attivi. Non è più possibile mettere sotto torchio soltanto i pensionati. L'assunto è semplice e chiaro. Franco ABRUZZO aggiunge: “E' una perdita di tempo, quindi, discutere su quali e quanti tagli effettuare in danno dei pensionati. Lo Stato deve scegliere gli obiettivi per far cassa utilizzando soprattutto l'arma della confisca in tempi rapidissimi. Qualcuno dovrebbe sottolineare al Governo Letta/Alfano e al Pd: a) che l'uguaglianza di trattamento è un valore costituzionale fondamentale tra cittadini in quiescenza e cittadini in attività; b) che LO STATO PUO’ RECUPERARE I QUATTRINI UTILI AL RILANCIO DELL’OCCUPAZIONE E DELLO SVILUPPO COLPENDO LE MAFIE E I LADRI (=EVASORI). I signori parlamentari del Pd non HANNO DISTINTO LE pensioni costruite con il lavoro da quelle frutto di leggi e leggine ad personas. Sparare sul mucchio è molto facile, ma non è equilibrato e giusto. Gli espropri proletari sono una brutta pagina della cronaca italiana”.
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. “Pensioni d'oro”. Il nuovo contributo di solidarietà a rischio costituzionalità. La legge di stabilità ripropone una misura molto simile a quelle del governo Berlusconi della scorsa legislatura bocciate dalla Consulta. Se il Parlamento non modificherà la norma si rischia di ripetere lo stesso errore per la terza volta. /di Oreste Saccone-www.fiscoequo.it/ IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13139
.Tutte le più recenti vicende in tema di pensioni sono in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12436
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PEREQUAZIONE: SE NE OCCUPERA’ LA CORTE COSTITUZIONALE.
Il Tribunale di Palermo, con ordinanza del 6 novembre 2013 della Sezione Lavoro, ha dichiarato non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013, previsto dal comma 25, dell’art. 24, D.L. 201/2011, convertito in Legge n. 214/2011, ordinando la immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
Il Tribunale di Palermo ha quindi condiviso i gravi sospetti di incostituzionalità che, in relazione agli 3, 36 e 38 della Costituzione, avevamo individuato e posto a base del ricorso, depositato lo scorso 27 giugno 2013, per garantire l’adeguamento dei trattamenti pensionistici alle variazioni del costo della vita, sospendendo il giudizio in corso e rinviando alla Corte Costituzionale la valutazione in merito alla incostituzionalità del provvedimento in esame.
In attesa del pronunciamento della Consulta segnaliamo, peraltro, che nei primi mesi del prossimo anno sono fissate anche le udienze per le altre iniziative giudiziarie “pilota” promosse sulla medesima questione presso i Tribunali di Avellino, Terni, Vicenza e Modena.
Si tratta di un primo rilevante risultato dell’azione promossa da Federmanager, in collaborazione con Manageritalia, per difendere il potere di acquisto dei nostri pensionati.
Continua incessantemente la nostra azione nei confronti delle istituzioni e della politica per evitare l’annunciato ulteriore blocco della perequazione automatica per l’anno 2014.
http://www.federmanager.it/