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PENSIONI. Incalzata da Franco Abruzzo (Unp@it) Giorgia Meloni (FdI) chiede il TETTO A 5MILA EURO (LORDI) ANCHE PER I VITALIZI DEI PARLAMENTARI con il ricalcolo secondo il metodo contributivo. D’Alema, Fini, Veltroni con centinaia di ex deputati e senatori tremano all’idea di essere ridotti in povertà nella vecchiaia (5mila euro lordi=3.100 euro netti). Franco Abruzzo: “Giorgia Meloni ora deve dire agli italiani se ha rinunciato o no ai contributi figurativi dell’Inpgi che potrebbero garantirle la seconda pensione come giornalista. Bisogna eliminare dallo Statuto dei Lavoratori i contributi figurativi per i parlamentari e i consiglieri regionali a carico di Inps e Casse professionali. Non basta il vitalizio?. Deve vincere il principio di una testa una pensione o un vitalizio)”. Matteo Renzi: “Sulle pensioni d'oro a breve ci sarà una posizione unitaria del Pd, che indicherà una soluzione che sia tecnicamente percorribile".

di Francesco M. de Bonis


Milano, 14 gennaio 2014. Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, incalzato da Franco Abruzzo (presidente dell’Unione nazionale pensionati per l’Italia –Unp@it) – leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13676 - quest’oggi ha rilanciato la posta chiedendo che anche i vitalizi dei parlamentari, maturati entro il dicembre 2011, siano calcolati con il metodo contributivo e che abbiano un tetto di 5mila euro lordi (3.100 euro netti). D’Alema, Fini, Veltroni con centinaia di ex deputati e  senatori tremano all’idea di essere ridotti in povertà nella vecchiaia. Ed è già partita la controffensiva per “calmare” la Meloni e farla ragionare, perché il contributivo porta più soldi ai magistrati, agli avvocati dello Stato, gli alti burocrati della Pa, agli ufficiali generali, ai manager, ai primari e ai giornalisti in pensione, mentre deprime gli assegni di impiegati e  operai. Il ricalcolo riguarderebbe tutti i pensionati, non solo quelli che percepiscono dai 2.500 euro in sù nel rispetto del principio-cardine dell’uguaglianza di trattamento (art 3 Cost). Lo Stato  e le altre amministrazioni pubbliche (Inps e Casse)  dovrebbero assumere migliaia di ragionieri e di dottori in economia per fare le pulci  alle rendite di almeno 16,7 milioni di cittadini. E poi Tar e Corte dei conti sarebbero invase da migliaia di ricorsi. Franco Abruzzo ha chiesto che l’Inps e le Casse diano ai loro iscritti le “carte” per potersi tutelare, sottolineando che la difesa è un diritto inviolabile della persona. Giorgia Meloni, come giornalista professionista, ha il diritto di chiedere (ex art. 31 della legge 300/1970) i contributi figurativi all’Inpgi per tutto il periodo di mandato parlamentare. Franco Abruzzo ha chiesto a Giorgia Meloni “di dire agli italiani se ha rinunciato o no ai contributi figurativi dell’Inpgi che potrebbero garantirle la seconda pensione a spese dei giornalisti”. Sul punto Franco Abruzzo ha aggiunto:  “E’ la volta buona che il Parlamento affronti il tema dell’articolo 31 della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori). E’ assurdo che parlamentari e consiglieri regionali abbiano il vitalizio e poi anche  la seconda pensione garantita  dai versamenti dei cittadini iscritti all’Inps e alle Casse. E’ un lusso discriminatorio. Deve vincere il principio di “una testa una pensione o un vitalizio)”. Giorgia Meloni,  come i suoi colleghi deputati eletti prima del 2012, ha il vitalizio calcolato (dal 2006 al 2011) con il sistema retributivo (al quale nessuno rinuncia e per il quale nessuno fino a ieri ha chiesto il ricalcolo secondo il metodo contributivo). Due pesi e due misure rispetto ai cittadini comuni. Fantastico esempio di uguaglianza di trattamento! Il nuovo sistema di calcolo contributivo si applica integralmente ai deputati eletti dopo il 1° gennaio 2012, mentre per i deputati in carica, nonché per i parlamentari già cessati dal mandato e successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla somma della quota di assegno vitalizio definitivamente maturato alla data del 31 dicembre 2011 (con il sistema retributivo, ndr), e di una quota corrispondente all'incremento contributivo riferito agli ulteriori anni di mandato parlamentare esercitato (in http://leg16.camera.it/383?conoscerelacamera=4).


Le nuove proposte di Giorgia Meloni: “Non solo le pensioni d'oro. Vanno tagliati anche i vitalizi dei parlamentari. Per tutti limite a 5mila euro (lordi, ndr), e sull'eccedenza si calcolano i contributi versati”.  Roma, 14 gennaio 2014.  Non solo le pensioni d'oro. Vanno tagliati anche i vitalizi dei parlamentari. Per tutti limite a 5mila euro (lordi, ndr), e sull'eccedenza si calcolano i contributi versati. È quanto chiede fratelli d'italia, nel corso di una conferenza stampa alla camera con Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Sul tema si entra nel vivo domani, in commissione lavoro, dove é prevista la discussione e il voto della proposta di legge a firma di meloni.  «In italia- spiega la deputata- ci sono 200mila persone che prendono una pensione più alta di dieci volte la minima, più alta cioé di 5mila euro. Queste 200mila persone pesano 16 mld di euro l'anno sul sistema pensionistico. Di contro, qualche milione di italiani sta pagando i contributi non per la propria pensione, ma per i privilegi di qualcun altro. Vogliamo un sistema più equilibrato«.  Fdi é stato il primo gruppo a proporre un tetto alle pensioni d'oro, chiedendo la calendarizzazione in aula del testo nella quota riservata alle opposizioni. «Noi prevediamo che per la parte che eccede i 5mila euro ci sia il ricalcolo con il sistema contributivo. Se sono stati versati contributi corrispondenti per prendere una pensione anche da 90mila euro, si continuerà a prenderla. Ma se non sono stati versati, come noi pensiamo che sia avvenuto nella quasi totalità dei casi, allora tutta la parte in eccedenza viene revocata e con quella si aumentano le pensioni minime e di invalidità«. Non saranno esenti dai tagli gli ex parlamentari. Fdi ha presentato infatti un emendamento alla pdl, che allarga anche a onorevoli e a senatori il trattamento previsto per gli altri percettori di pensioni d'oro. «Questo varrà soprattutto per i parlamentari della prima repubblica e della prima parte della seconda- precisa Meloni- quando bastava un giorno di legislatura per avere il vitalizio tutta la vita. Per gli eletti di recente é già in vigore (dal 2012, ndr) il sistema contributivo«. A tal fine, la capigruppo Fdi alla Camera ha scritto ai presidenti Laura Boldrini e Pietro Grasso «affinché se ne occupino gli uffici di presidenza, indipendentemente dall'esito che avrà la proposta di legge«.    Per l'approvazione della legge, Fdi si rivolge alle altre forze politiche. A cominciare da quelle guidate da Matteo Renzi e Beppe Grillo: «dimostrino che i partiti politici possono convergere su un tema giusto indipendentemente da chi lo ha presentato«.    Crosetto sintetizza gli effetti della proposta fdi. «Nessuno finirà per strada, perché si può vivere benissimo con 5mila euro (lordi, ndr). Certo, creerà problemi alla classe dirigente italiana. Perché, non nascondiamocelo, tra i 200mila percettori di una pensione superiore a 5mila euro, c'é tutta la classe dirigente italiana". /La lettera alla Boldrini e a Grasso - La capogruppo di fratelli d'italia alla Camera, Giorgia Meloni, ha inviato una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini, in vista della discussione in aula della proposta di legge di Fdi sulle pensioni d'oro. Nella missiva Meloni spiega di aver «presentato un emendamento alla proposta di legge a mia prima firma, che costituirà la base di discussione rispetto agli interventi normativi che si vorranno applicare alle pensioni d'oro, affinché anche gli organi costituzionali debbano, pur nel rispetto dei propri ordinamenti, applicare i principi volti a ridurre quei trattamenti pensionistici che siano stati adottati, ed operino, in deroga  alla normativa generale in materia".  "Dinanzi ad un tema così delicato- scrive Meloni – occorre che il nostro parlamento tutto agisca con senso di responsabilità, affinché le misure di equità sociale che queste proposte di legge intendono realizzare non siano a carico solo di alcuni cittadini ma anche dei membri del parlamento, troppo spesso tacciati di godere di immeritati e ingiustificati privilegi, che risultano maggiormente invisi all'esterno dei palazzi in un momento di crisi economica quale quello che l'italia sta attraversando. Mi riferisco con ciò alla necessità che lo stesso parlamento, e mi auguro che gli altri organi costituzionali vorranno seguirlo su questa strada, dia avvio a una procedura per la  revisione dei vitalizi corrisposti ai deputati cessati dal mandato parlamentare, anche al fine di concorrere al finanziamento di misure di sostegno economico e sociale così necessarie alla nazione in questo particolare momento storico". (dire) /.Matteo Renzi: “Sulle pensioni d'oro a breve ci sarà una posizione unitaria del Pd, che indicherà una soluzione che sia tecnicamente percorribile" - Roma, 14 gennaio 2014-  "Questo tema, sollevato anche da Giorgia Meloni vedrà una posizione unitaria del Pd nelle prossime ore. Soluzione che sia tecnicamente percorribile". Lo ha detto Matteo Renzi durante la diretta twitter parlando delle pensioni d'oro. La linea di Renzi dovrebbe ricalcare la mozione (prima firmataria Maria Luisa Gnechi, Pd) approvata l’8 gennaio della maggioranza politica (Pd, Scelta civica, Nuovo centro destra). Questa mozione impegna il Governo sostanzialmente a prelevare i fondi per gli esodati dai cosiddetti “assegni d’oro”, ma “nel rispetto dei principi indicati dalla Corte costituzionale, sempre in un'ottica di solidarietà interna al sistema pensionistico”. La mozione è contraddittoria. La  sentenza 116/2013 della Consulta dice che “la solidarietà – come ha ricordato l’onorevole Giampaolo Galli (Pd) intervenuto nel dibattito - dev’essere a carico di tutti i redditi, quale che ne sia l’origine, pensione, rendite immobiliari, lavoro e così via. Quella sentenza indica la via maestra da seguire per sviluppare davvero la solidarietà a favore delle persone e dei gruppi sociali più deboli”. Vittoriosa la battaglia per il rispetto dei giudicati costituzionali condotta con forte determinazione dall’”Unione nazionale pensionati per l’Italia” (Unp@it) di cui è presidente Franco Abruzzo. (fonti: Ansa e www.francobruzzo.it)



Documentazione.



.MONTECITORIO. PENSIONI superiori a 5mila euro lordi:  il 27 gennaio la Camera affronterà il dibattito sulla proposte di legge “Meloni” che sotto forma di mozione è stata bocciata l’8 novembre dalla stessa assemblea. La leader dei “Fratelli d’Italia punta, con una legge retroattiva e quindi illegittima costituzionalmente, a ricalcolare le vecchie pensioni retributive con il metodo contributivo. Questa operazione per  diversi profili abnorme presuppone che: a) l’Inps e  gli enti  sostitutive abbiano conservato negli archivi le carte dei singoli pensionati magari di 40/60 anni  fa; b) che queste carte siano messe a disposizione dei singoli cittadini sotto tiro perché si possano difendere e possano partecipare al procedimento amministrativo di riesame della loro posizione. La difesa (art 24 Cost) è un  diritto inviolabile della persona. La leader dei Fratelli d’Italia ha anche affermato: “In Italia serve un provvedimento strutturale che revochi le «pensioni d'oro»”. Franco Abruzzo ha dichiarato sul punto: “Per l’UNP@it questa proposta è solo propaganda alla disperata ricerca di un pugno di voti, ma che alimenta l’odio sociale verso chi, per 35-50 anni, ha versato contributi d’oro. Anche l’UNP@it, sfidando la Meloni, chiede il ricalcolo delle pensioni: non è vero che, - è il parere di Sel -,  un sistema retributivo, come quello adottato fino al 1995, sia necessariamente più generoso del sistema contributivo; anzi il contributivo penalizza i poveri. Verrà dimostrato che ci perderanno i cittadini deboli, coloro che percepiscono pensioni di 500/700 euro privi  di  consistenti contributi alle spalle”. /di Francesco M. De Bonis / IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13674 





.Tutte le più recenti vicende in tema di pensioni sono in  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12436










Franco Abruzzo, presidente dell’Unione nazionale pensionati per l’Italia (UNP@it), è portavoce del MIL (Movimento Informazione e Libertà) nonché consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia (di cui è stato presidente dal 1989 al 2007) e dell’Associazione lombarda dei Giornalisti  - (il “CHI E’” è in www.francoabruzzo.it all’indirizzo http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5). (Franco Abruzzo,  cell 3461454018, casa telef/fax 022484456, skype: fabruzzo39, mail: fabruzzo39@yahoo.it)





 






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