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“PENSIONI cosiddette d’oro”. La “proposta Meloni” bocciata dalla Commissione Lavoro della Camera (“troppo basso il tetto a 3.300 euro netti”) tornerà in aula mercoledì sera 5 febbraio con il parere negativo firmato da Maria Luisa Gnecchi (Pd) in virtù del diritto delle minoranze parlamentari di far discutere una tantum un proprio progetto di legge. La maggioranza (con l’aiuto di Fi e Sel) tiene: cancellate tutte le altre proposte (dalla Lega a M5S). Franco Abruzzo (presidente Unp@it): “La ragionevolezza si fa strada come anche il rispetto del Parlamento verso i giudicati costituzionali in materia”. Sergio Pizzolante (Ncd): "La proposta Meloni è uno spot elettorale".


(fonti: www.ilsole24ore.com e www.corriere.it) - Roma, 3 febbraio 2014. Si ferma in commissione Lavoro della Camera il cammino del disegno di legge Meloni che punta ad arginare il fenomeno delle cosiddette "Pensioni d'oro". Un emendamento soppressivo  (presentato da Sergio Pizzolante, Ncd) votato dalla maggioranza ha infatti bocciato il tetto a «3.200 euro netti», inclusa la previdenza integrativa e quella complementare. Sfuma quindi la possibilità di trovare un'intesa per un testo condiviso sulla proposta di legge presentata da Giorgia Meloni (FdI), la cui ipotesi iniziale punta a vietare trattamenti pensionistici superiori a «dieci volte il trattamento minimo dell'Inps». La maggioranza (con l’aiuto di Fi e Sel) tiene: cancellate tutte le altre proposte (dalla Lega a M5S). Franco Abruzzo (presidente UNP@it) ha dichiarato: “La ragionevolezza si fa strada come anche il rispetto del Parlamento verso i giudicati costituzionali in materia”. Mercoledì la relatrice Maria Luisa Gnecchi (Pd) esprimerà in Aula parere negativo e proporrà il rinvio in commissione. Va sottolineato che l’8 gennaio la Camera ha già bocciata  una "mozione Meloni" che  riassumeva tutti i passaggi della proposta di legge del presidente dei Fratelli d’Italia.



I cardini della proposta Meloni: tetto e ricalcolo con i criteri del contributivo


L'attuale proposta Meloni propone il cumulo di tutte le pensioni, comprese quelle integrative e complementari, e propone un tetto di 5mila euro lordi che corrisponde a circa 3.300 euro netti, ed auspica il ricalcolo delle pensioni calcolate con il sistema retributivo per la verifica della differenza che si creerebbe qualora fossero state liquidate con il sistema contributivo. Il ddl Meloni «mette insieme le pensioni complementari e quelle integrative» e inoltre «è evidente che pensioni nette da 3.300-3.400 non sono d'oro», spiega Gnecchi commentando lo stop deciso dalla XI commissione. «Vogliamo affrontare il problema delle pensioni di importo elevato con serietà ed evitando problemi come quelli già avvenuti in passato in tema di pensioni», aggiunge al termine della seduta di oggi, incentrata sull'esame di 6 ddl tutti relativi alla regolamentazione dei trattamenti pensionistici di importo elevato. Per Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, invece, con questa decisione «la commissione dimostra che non si vuole intervenire sulla vicenda. È un segnale pessimo che il Parlamento manda di se stesso». Lo stop della commissione torna anche in un  tweet in cui l'ex ministro della Gioventù denuncia il «Tana libera tutti» per «Pd, Sel, Ncd, Fi che votano compatti per sopprimere la proposta di Fratelli d'Italia contro pensioni d'oro». E aggiunge: «oggi bocciano il taglio delle pensioni d'oro proposto da Fdi, ieri votavano il blocco degli adeguamenti di quelle da 1.400 Euro. Senza vergogna».



Damiano (Pd): con questo approccio a rischio anche le pensioni piu' basse


Alle accuse di Giorgia Meloni replica, indirettamente, il presidente della commissione Cesare Damiano (Pd): «Se si parte, come fa la proposta dell'On. Meloni, da 5mila euro lordi mensili, pari a 3.200 euro netti e a quella cifra si aggiunge anche la pensione integrativa, non si può parlare di "pensioni d'oro", ma di importi inferiori ai 3mila euro mensili. Scendere al di sotto di questa soglia e toccare anche le pensioni più basse è un passo breve» afferma Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera. «Non dimentichiamo - conclude - che alcuni commentatori e studiosi propongono di ricalcolare con il sistema contributivo tutte le pensioni da 2mila euro lordi mensili in su liquidate con il sistema retributivo. Una nuova tosatura a carico questa volta degli attuali pensionati».



Cazzola (Ncd): Aula confermi stop a ddl di becero populismo


Plaude alla bocciatura del ddl Meloni anche Giuliano Cazzola (Ncd), che la definisce un segnale positivo contro la demagogia. La questione - sottolinea - «era già stata affrontata nell'ambito della legge di Stabilità, in modo conforme al giurisprudenza consolidata della Consulta. Per di più la proposta Meloni aveva dei limiti tecnici insuperabili e lesivi dei diritti acquisiti. Mi auguro che l'Aula sia conseguente nell'accantonare un progetto intessuto di becero populismo».



Pizzolante (Ncd): "Proposta Meloni spot elettorale, inaccettabile per Consulta" (http://www.loccidentale.it/node/129906)


.Tutte le più recenti vicende in tema di pensioni sono in  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12436



.8.1.2014 -.PENSIONI COSIDDETTE D’ORO. Dibattito a Montecitorio: “La Camera impegna il Governo  a monitorare gli effetti e l'efficacia delle misure introdotte con la legge di stabilità; a valutare, agli esiti di questo monitoraggio, l'adozione di interventi normativi che, nel rispetto dei principi indicati dalla Corte costituzionale, sempre in un'ottica di solidarietà interna al sistema pensionistico, siano tesi a realizzare una maggiore equità per ciò che concerne le cosiddette «pensioni d'oro» e correggano per queste ultime eventuali distorsioni e privilegi derivanti dall'applicazione dei sistemi di computo retributivo e contributivo nella determinazione del trattamento pensionistico”. Questo è il cuore dalla mozione approvata, con 310 voti, dalla maggioranza (Pd, Nuovo centro destra e Scelta civica) al termine del dibattito sulle cosiddette pensioni d'oro.  La mozione appare prudente quando afferma: “Appare utile che il Governo proceda nell'esame della delicata materia, prestando comunque la massima attenzione alla giurisprudenza della Corte costituzionale”. FRANCO ABRUZZO: “La mozione approvata recupera il rispetto per le sentenze della Corte costituzionale come ho auspicato a nome dell’Unp@it. Gli enti previdenziali non hanno le ‘carte’ e non è possibile ricalcolare le vecchie pensioni retributive con il metodo contributivo afferma Stefano Fassina, ex viceministro all’Economia, mentre secondo Sel “non è vero che un sistema retributivo, come quello adottato fino al 1995, sia necessariamente più generoso del sistema contributivo”; anzi il contributivo “penalizza i poveri”. “In favore degli esodati è certamente opportuno ed equo destinare una parte delle risorse derivanti dall'applicazione di misure di solidarietà a carico dei percettori di importi pensionistici ingiustificatamente elevati”. Bocciate le mozioni di M5S, Sel, Fdi e Lega. Forza Italia si è astenuta. - IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13643



10.1.2014 - MONTECITORIO. PENSIONI superiori a 5mila euro lordi:  tra il 27 gennaio e il 5 febbraio  la Camera affronterà il dibattito sulla proposte di legge “Meloni” che sotto forma di mozione è stata bocciata l’8 gennaio dalla stessa assemblea. La leader dei “Fratelli d’Italia punta, con una legge retroattiva e quindi illegittima costituzionalmente, a ricalcolare le vecchie pensioni retributive con il metodo contributivo. Questa operazione per  diversi profili abnorme presuppone che: a) l’Inps e  gli enti  sostitutive abbiano conservato negli archivi le carte dei singoli pensionati magari di 40/60 anni  fa; b) che queste carte siano messe a disposizione dei singoli cittadini sotto tiro perché si possano difendere e possano partecipare al procedimento amministrativo di riesame della loro posizione. La difesa (art 24 Cost) è un  diritto inviolabile della persona. La leader dei Fratelli d’Italia ha anche affermato: “In Italia serve un provvedimento strutturale che revochi le «pensioni d'oro»”. Franco Abruzzo ha dichiarato sul punto: “Per l’UNP@it questa proposta è solo propaganda alla disperata ricerca di un pugno di voti, ma che alimenta l’odio sociale verso chi, per 35-50 anni, ha versato contributi d’oro. Anche l’UNP@it, sfidando la Meloni, chiede il ricalcolo delle pensioni: non è vero che, - è il parere di Sel -,  un sistema retributivo, come quello adottato fino al 1995, sia necessariamente più generoso del sistema contributivo; anzi il contributivo penalizza i poveri. Verrà dimostrato che ci perderanno i cittadini deboli, coloro che percepiscono pensioni di 500/700 euro privi  di  consistenti contributi alle spalle”. /di Francesco M. De Bonis / IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13674



Giorgia Meloni, come i suoi colleghi deputati eletti prima del 2012, ha il vitalizio calcolato (dal 2006 al 2011) con i sistema retributivo (al quale nessuno rinuncia e per il quale nessuno chiede il ricalcolo secondo il metodo contributivo). Due pesi e due misure rispetto ai cittadini comuni. Fantastico esempio di uguaglianza di trattamento! In coda Georgia Meloni e Franco Abruzzo intervistati da Alessandro Milan (Radio24). Georgia Meloni, come giornalista professionista, ha il diritto di chiedere (ex art. 31 della legge 300/1970) i contributi figurativi all’Inpgi per tutto il periodo di mandato parlamentare. – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13676



PENSIONI. Incalzata da Franco Abruzzo (Unp@it) Giorgia Meloni (FdI) chiede il  TETTO A 5MILA EURO (LORDI) ANCHE PER I VITALIZI DEI PARLAMENTARI con il ricalcolo secondo il metodo contributivo. D’Alema, Fini, Veltroni con centinaia di ex deputati e  senatori tremano all’idea di essere ridotti in povertà nella vecchiaia  (5mila euro lordi=3.100 euro netti). Franco Abruzzo: “Giorgia Meloni ora deve dire agli italiani se ha rinunciato o no ai contributi figurativi dell’Inpgi che potrebbero garantirle la seconda pensione come giornalista. Bisogna eliminare dallo Statuto dei Lavoratori i contributi figurativi per i parlamentari e i consiglieri regionali a carico di Inps e Casse professionali. Non basta il vitalizio? Deve vincere il principio di una testa una pensione o un vitalizio)”. Matteo Renzi: “Sulle pensioni d'oro a breve ci sarà una posizione unitaria del Pd, che indicherà una soluzione che sia tecnicamente percorribile". – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13684



19.1.2014 - NUOVO ALLARME ROSSO PER PROBABILI IMMINENTI TAGLI SULLE PENSIONI  “D'ORO, D'ARGENTO E DI BRONZO" CON EFFETTO RETROATTIVO E A TEMPO INDETERMINATO. Questa è la volontà di quasi tutti i partiti (tranne Forza Italia-Pdl e Nuovo Centrodestra) come emerge dagli atti parlamentari più recenti (in coda il  resoconto sommario della seduta del 15/1/2014 della Commissione Lavoro della Camera, la proposta di legge base di Giorgia Meloni e le altre). FRANCO ABRUZZO (presidente UNP@it): “Il centrosinistra alleato di fatto degli estremisti nazi/maoisti spinge anche  i pensionati moderati a votare centrodestra e a consegnare di nuovo il Paese a Berlusconi. Il Pd non sa dire No alla proposta demagogica di Giorgia  Meloni, che, con il suo contenuto eversivo, viola la Costituzione e i giudicati costituzionali della Consulta. Tutto ciò mentre restano intatti i privilegi dei vitalizi degli ex deputati, degli ex senatori e degli ex consiglieri regionali nonché gli assegni mensili da 20mila a 91mila euro riconosciuti a 509 cittadini superfortunati. E frattanto non si parla di perequazione, che spetta a tutti i pensionati in maniera integrale come vuole la Costituzione. Sorridono felici mafiosi, evasori fiscali e ras dell’economia sommersa, perché l’attenzione della politica è tutta concentrata sui pensionati e non sui veri problemi della Nazione. La caccia ai malfattori e ai criminali dell’economia e della finanza va in archivio”. / di Pierluigi Franz* / - IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13722


 




23.1.2014 v-  PREVIDENZA - Sette argomentazioni per dire no al progetto Meloni sulle pensioni d’oro. -  / di Giampaolo Galli, deputato Pd (già direttore generale Confindustria) / IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13763




 


 







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