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GIUSTIZIA TRIBUTARIA. Lettera di Pino Valenti, magistrato in quiescenza, a Franco Abruzzo (presidente dell’Unp@it): la giustizia tributaria funziona a livello di commissioni provinciali e regionali, ma i tempi diventano lunghissimi in Cassazione perché mancano 15 giudici su 30. Il presidente del Consiglio ha annunciato una guerra senza quartiere agli evasori, ma nessuno si preoccupa degli organici della Cassazione e della retribuzione dei giudici di primo e secondo grado oggi pagati “a cottimo” (15 euro netti a sentenza che magari decide una causa anche del valore di tre milioni di euro). E così lo Stato rischia di perdere la guerra. Ma Carlo Cottarelli ignora questi problemi e pensa di colpire ancora i pensionati.


Caro presidente Abruzzo, ti  scrivo sulla situazione della giustizia tributaria. Cercherò per quanto possibile di essere sintetico. Abbiamo detto che i soldi lo Stato non li deve prendere ai pensionati o a chi paga le tasse,ma agli evasori,alle mafie e ai corrotti. Bene. Ma poiché in uno stato di diritto non è che si può agire a casaccio il lavoro dell'agenzia delle entrate deve subire il vaglio di un organo giurisdizionale. Se così non fosse saremmo nel puro arbitrio. Ora il nostro sistema giudiziario prevede l'esistenza di Commissioni Tributarie, provinciali in primo grado, e regionali in appello, che svolgono in pieno un'attività che ha la stessa natura giurisdizionale  tipica dei tribunali ordinari. Le commissioni sono composte sia da giudici non togati, che devono avere certi requisiti,che  da giudici togati,in servizio o in pensione. Si può restare in servizio fino a 75 anni. Il collegio è composto da tre giudici, il Presidente deve essere un magistrato ordinario o un ex magistrato. La procedura ordinaria è molto simile a quella del codice di procedura civile, e in alcuni aspetti la norma tributaria rimanda direttamente al codice di procedura civile e questo dimostra ad abundantiam che siamo interamente nell'ambito di un'attività giurisdizionale, e dunque in un mestiere, diciamo di alto livello,che dovrebbe essere retribuito in misura almeno dignitosa perchè non si può pretendere che si svolga una funzione così delicata per mero spirito di servizio. Allora anche i parlamentari dovrebbero lavorare gratis. Ma di questo parlerò a breve.Volevo completare la descrizione dell'architettura istituzionale del sistema. Le commissioni provinciali e regionali sono divise per sezioni. Ogni sezione ha un Presidente di Sezione, che deve essere un magistrato o un ex magistrato e un vice-Presidente che può anche essere un laico. Poi,al di sopra dei Presidenti di sezione,ad esempio,della sezione regionale del Piemonte o della Lombardia,c'è il Presidente dell'intera Commissione.Insomma una sorta di Presidente della Corte d'appello ordinaria perchè la Regionale giudica le controversie già sottoposte al vaglio della Commissione Provinciale,cioè del primo grado di giudizio.Anche qua ci sono i Presidenti dell'intera Commissione ,che possono essere equiparati ai Presidenti di Tribunale ordinari. Le sezioni di merito sono abbastanza veloci nel giudicare,un anno o poco più sia in provinciale che in regionale.Ma attenzione,poi c'è la Cassazione,come per tutti i giudizi,il giudice supremo.Là si blocca,diciamo,tutto perchè le decisioni arrivano in media dopo cinque anni.Perchè? Probabilmente perchè l'organico di 30 giudici non è mai completo,di regola sono solo 15 ad occuparsi della materia tributaria.Perchè è così?Bella domanda,ma non posso rispondere io bisognerebbe chiederlo al Primo Presidente della Corte di Cassazione o al CSM. Se l'organico fosse al completo probabilmente la durata media si dimezzerebbe.Ora 2 anni e mezzo non sono pochi ma quattro anni e mezzo in tutto per tre gradi di  giudizio ci farebbe rientrare nella media europea.


Veniamo ora al cuore del problema. Il sistema tributario prevede che l'accertamento dell'ufficio,che è un atto di parte,sia immediatamente esecutivo. Ora,va bene l'importanza della lotta all'evasione ma si da il caso che il 35% degli accertamenti sia annullato nei giudizi di merito e questa situazione  dimostra da un lato che gli accertamenti sono spesso fatti male o frettolosi,e dall'altro che c'è il concreto rischio che un poveretto che non abbia commesso nessun illecito fiscale fallisca perchè deve pagare senza che un giudice metta becco. In realtà un rimedio c'è ed il ricorso al giudice di primo grado per ottenere la sospensiva. Insomma,come è facile comprendere tutto o quasi tutto si gioca sulla sospensiva,se il privato la ottiene bene,se non la ottiene e deve pagare un milione di euro che non ha si può sparare- stiamo parlando di chi ha ragione,se ha torto e ha ragione l'ufficio, beh' sono cavoli dell'evasore. Poichè gli accertamenti sono esecutivi tutti chiedono la sospensiva, e allora sapete che succede? Che, poniamo, in un caldissimo giorno di luglio di una calda città della Lombardia in un giorno in cui si schiatta per l'afa,dentro una stanza dove possono entrare 30 persone e ce ne stanno 100,tre poveri cristi che fanno i giudici tributari si trovino a dover decidere in solo giorno 400 sospensive!!!  E per di più gratis perchè il provvedimento sulla sospensiva che ai fini pratici della vita è più importante della sentenza della cassazione- perchè se uno ha pagato ed è fallito,non gliene fotte niente che poi dopo otto anni la cassazione gli dia ragione - consista in una mera ordinanza e per le ordinanze emesse dai giudici tributari non c'è compenso!!! Sembra di stare al cinema ma è la realtà. Personalmente questo affronto io non lo subisco perchè le sospensive sull'accertamento sono di competenza dei giudici della provinciale, cioè del primo grado e io sono un Presidente di sezione della Regionale,cioè dell'appello,ma la mia situazione personale non ha rilevanza alcuna, ho aggiunto l'osservazione per completezza.


Ora,così come l'accertamento è esecutivo,esecutive sono le sentenze e la sospensiva non viene di regola chiesta perchè il contribuente  ha già  pagato.Ma  siccome questo è uno stato di cartapesta magari l'ufficio non ce la fa ad approfittare dell'esecutività e allora il contribuente si rivolge al giudice in questa disperata corsa contro il tempo. E ancora una volta per questa importante decisione il giudice tributario lavora gratis. Veniamo adesso ai dettagli del problema e chiudiamo.


I compensi dei Giudici tributari sono talmente bassi da essere offensivi. Intanto c'è una quota fissa: il giudice a latere riceve 150 euro al mese,il vice Presidente 180 o 190,il Presidente,uno come me, 220. Sembra una barzelletta ma non lo è. Poi c'è il compenso variabile e qui siamo a un film di Alberto Sordi. Sapete quanto guadagna ciascun componente del collegio giudicante per ogni decisione? 15 euro netti!! Non può essere,non può essere,non ci può credere nessuno,ma è così. Insomma io prendo 15 euro per decidere cause del valore di tre milioni di euro. Vi sembra possibile? Sono compensi fermi dal 1996:  li fece aumentare Giacomo Caliendo ma erano già una miseria allora, figuriamoci adesso .Insomma un Giudice di Pace che giudica incidenti stradali prende 100 euro a sentenza un giudice tributario che giudica controversie milionarie in euro 15 a sentenza! Questa è l'Italia. Certo se uno partecipa a molti collegi e scrive una marea di sentenza guadagna qualcosa,ma se vuole guadagnare la misera somma di 1000 euro al mese deve partecipare a 67 decisioni e scrivere 22 sentenze al mese! E' fuori dal mondo e questo a prescindere che è materialmente impossibile checi sia lo spazio e il tempo di partecipare a 67 decisioni collegiali in un mese- si parladi sentenze non di ordinanze. Qualcuno però che sta meglio c'è. L'ho detto,siamo in Italia,il paese delle eccezioni e dei privilegi senza motivazione. I primi Presidenti delle Commissioni Regionali e Provinciali (100 persone) che svolgono attività di coordinamento hanno diritto a un compenso minimo su ogni ricorso,e siccome i ricorsi sono migliaia questo fa la differenza. La legge fissa un tetto di 72 mila euro lordi al mese,che si raggiunge facilmente,somma che è pari a più di 45 mila euro netti all'anno .Insomma si passa da 400,il sottoscritto, a 4000.Non male. Poi ci sono quelli che vanno al CSM tributario che si chiama Consiglio di Presidenza che arrivano anche loro a 72.000 euro lordi. E il bello è che fanno la girandola.Tizio prima presiede la Regionale del Veneto,poi va a presiedere la provinciale di Rovigo,poi va al consiglio di presidenza, e poi tutto soddisfatto se ne va ai convegni a parlare di cazzate e nessuno difende i migliaia di anonimi che non guadagnano un euro perchè, come i pensionati, è un popolo senza volto e senza nome. Ti ho detto tutto.






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