(7.6.2014) - Il comunicato ufficiale sulla bozza dell'Accordo sul nuovo CCNLG FNSI/FIEG relativo all'EX FISSA appare piuttosto laconico e lacunoso. Vi si legge testualmente che: "L’eliminazione del fondo EX FISSA prevederebbe un regime transitorio in base al quale tutti coloro che hanno inoltrato domanda di liquidazione all’INPGI alla data di sottoscrizione dell’accordo, percepiranno l’indennità rateizzata, indicativamente, in 12 annualità. La rateizzazione comporterà, comunque, un tasso di incremento del 2%". In sole 3 righe si liquida un problema gravissimo e di enorme valore economico che interessa migliaia di colleghi. Questo in sintesi il quadro della situazione.
Attualmente il Fondo, quasi profeticamente già chiamato EX FISSA e previsto dall'Accordo del 15 luglio 1985 Allegato G al vigente CCNLG, é alimentato, da un lato, dalla RAI e, dall'altro, dalla FIEG per tutte le aziende editoriali, radio, tv, agenzie di stampa, uffici stampa, internet, ecc. diverse dalla RAI.
RAI e FIEG versano mensilmente all'INPGI una percentuale fissa per ogni giornalista iscritto. Ed é poi l'INPGI, che funge sostanzialmente da Notaio senza assunzione di alcun debito in proprio, a liquidare le varie pratiche al maturare dei diritti dei singoli giornalisti nel pieno rispetto dell'Allegato G e della graduatoria formatasi in ordine cronologico in base alla data di presentazione della domanda completa in ogni sua parte.
Il Fondo EX FISSA alimentato dalla RAI liquida quanto dovuto in base all'allegato G del vigente CCNLG nel giro di soli 3/4 mesi. Pertanto i giornalisti RAI andati in pensione vengono puntualmente pagati senza particolari ritardi e con reciproca soddisfazione. Viceversa il Fondo EX FISSA alimentato dalla FIEG - per effetto soprattutto della massa di prepensionamenti registratasi nell'ultimo triennio e ad altri fattori assimilabili e/o connessi - é sostanzialmente di fatto "fallito".
Vi sono, infatti, più di 1.100 giornalisti in pensione in attesa di essere pagati. Il debito complessivo attuale é di circa 110 milioni di euro. Attualmente l'importo di quanto dovuto viene maggiorato dell'interesse annuo del 5% lordo. Pertanto, calcolando che ogni mese la FIEG versa in media circa un milione di euro, l'ultimo dei 1100 giornalisti in lista di attesa dovrà quindi aspettare 12 anni per essere pagato dell'EX FISSA.
L'importo liquidato dall'INPGI relativo sia all'EX FISSA RAI sia all'EX FISSA FIEG é assoggettato alla tassazione separata IRPEF (in media circa il 34%-35%), che é ovviamente più favorevole rispetto alla normale tassazione IRPEF, proprio perché l'importo si riferisce a somme maturate in più anni di contribuzione.
Va poi aggiunto, per completezza, che oggi alcuni colleghi già in pensione non volendo attendere tanti anni per essere pagati si sono già rivolti alla magistratura che, incredibilmente, ha già emesso nei giorni scorsi delle sentenze di condanna nei confronti dell'INPGI, anziché della FIEG come sarebbe stato, invece, corretto proprio perché il debitore principale dell'EX FISSA non é l'INPGI, che funge solo da Notaio, ma la Federazione Italiana Editori Giornali.
Questo é in sintesi lo stato dell'arte.
Di fronte a questa drammatica situazione il laconico e lacunoso comunicato della FNSI sulla bozza del nuovo contratto nazionale di lavoro giornalistico si limita sostanzialmente ad affermare - bontà sua - che i 1.100 giornalisti pensionati FIEG in attesa del pagamento dell'EX FISSA la percepiranno a rate in 12 anni con la maggiorazione del 2% lordo di interesse annuo!
Evidenziamo ora le gravi lacune del comunicato:
1) Non si dedica volutamente neppure una riga all'EX FISSA dovuta ai giornalisti pensionati ex RAI che oggi vengono regolarmente pagati in 3/4 mesi. Forse l'accordo varrà anche per loro? E perché, visto che l'azienda é puntuale nei pagamenti? E per quale motivo un collega RAI che oggi viene pagato in 3/4 mesi dovrebbe aspettare 12 anni per prendere a rate meno di quello che avrebbe incassato oggi per intero? O, forse, per l'EX FISSA RAI é previsto un successivo accordo a parte con la FNSI?
2) Non si spiega poi che il pagamento a rate in 12 anni viene pesantemente tassato, in quanto la rata mensile andrebbe ad aggiungersi alla pensione mensile erogata dall'INPGI, facendone coacervo e raggiungendo così le aliquote massime IRPEF. Di conseguenza il giornalista finirebbe per pagare sulle rate annuali una tassazione IRPEF in media di almeno il 10% in più rispetto alla tassazione separata del 34%. Non é forse anche questa una pesante penalizzazione?
3) L'interesse annuo del 2% per 12 anni sulla rateizzazione, presentato nel comunicato addirittura come un bel "contentino", é, invece, inferiore all'odierno 5% lordo annuo e non compensa minimamente la forte perdita sulla differenza di tassazione di cui al precedente punto 2, né l'incasso in tempi molto più ravvicinati per coloro che si trovano oggi ai primi 400 posti in graduatoria, i quali avrebbero incassato l'intera somma molto prima. Non si spiega inoltre se il 5% lordo annuo resta in vigore o meno dalla data di presentazione della domanda fino alla firma del nuovo CCNLG.
4) Non vi é neppure una riga che spieghi il nuovo regime applicabile sui cosiddetti "accantonamenti". Si tratta, cioè, di quelle pratiche già perfezionate da giornalisti ancora in attività di servizio che abbiano cambiato azienda dopo almeno 15 anni consecutivi. Gli importi relativi vengono oggi pagati solo al momento del pensionamento. Si tratta di moltissime pratiche per alcune decine di milioni di euro.
5) Resta poi sempre in piedi il "nodo" centrale del problema EX FISSA RAI e FIEG. Infatti chi é andato in pensione ha già maturato un diritto "perfetto" nei confronti della RAI e della FIEG che ne sono rispettivamente debitori. Di conseguenza suscita molte perplessità un accordo che sostanziamente a posteriori con effetto retroattivo limiti i diritti dei singoli giornalisti di rivendicare le loro pretese sulla base di quanto già previsto dall'allegato G.
In altri termini, i singoli giornalisti pensionati RAI e FIEG potrebbero ugualmente chiedere al giudice - come già oggi avviene - il pagamento di quanto dovuto in base al vecchio accordo del 1985 senza essere obbligati a sottostare ad una rateizzazione in 12 anni economicamente molto più svantaggiosa come si é spiegato prima.
Analogamente desta molte perplessità anche il 2° capoverso della bozza dell'Accordo secondo cui: "Ai giornalisti che al momento della sottoscrizione dell’accordo hanno maturato 15 anni di anzianità aziendale, verrà riconosciuta un’indennità calcolata sulla media retributiva degli ultimi 15 anni e nella misura massima di 65 mila euro, che sarà erogata al momento del pensionamento con una rateizzazione indicativamente di 15 anni, con un tasso di incremento del 2%."
Anche questa clausola appare penalizzante e quasi una sorta di "esproprio mascherato" soprattutto per i giornalisti RAI che in media superano di gran lunga i 65 mila euro lordi di EX FISSA perché modifica unilateralmente con effetto retroattivo e a posteriori accordi già presi. Peraltro l'EX FISSA verrebbe più che dimezzata anche a Direttori, Vice Direttori e Capi redattori di giornali, radio e tv non RAI.
Insomma, c'é il serio rischio che la questione EX FISSA possa dare il via ad una serie di azioni giudiziarie in tutta Italia, tenendo conto che ad oltre 1.100 giornalisti già in pensione e a coloro che stanno per lasciare il servizio attivo interessi ben poco il nuovo contratto di lavoro, ma esclusivamente incassare quanto loro spetta in base ad Accordi vigenti.
Una normativa penalizzante dei loro diritti e che modifichi unilateralmente a posteriori con effetto retroattivo accordi già presi sull'EX FISSA, potrebbe non essere poi convalidata dalla magistratura. xxxxxxxxxxxxxx
Questa é la presentazione ufficiale della bozza dell'accordo FNSI/FIEG sul nuovo CCNLG relativamente all'ex fissa,
Indennità ex fissa
L’eliminazione del fondo ex fissa prevederebbe un regime transitorio in base al quale tutti coloro che hanno inoltrato domanda di liquidazione all’Inpgi alla data di sottoscrizione dell’accordo, percepiranno l’indennità rateizzata, indicativamente, in 12 annualità. La rateizzazione comporterà, comunque, un tasso di incremento del 2%.
Ai giornalisti che al momento della sottoscrizione dell’accordo hanno maturato 15 anni di anzianità aziendale, verrà riconosciuta un’indennità calcolata sulla media retributiva degli ultimi 15 anni e nella misura massima di 65mila euro, che sarà erogata al momento del pensionamento con una rateizzazione indicativamente di 15 anni, con un tasso di incremento del 2%.
Ai giornalisti che al momento della sottoscrizione dell’accordo hanno maturato almeno 10 anni di anzianità aziendale verrà riconosciuta al momento del pensionamento una indennità variabile a seconda dell’anzianità da un massimo di 10mila a un minimo di 2mila euro. (Secondo i calcoli attuariali la predetta indennità potrebbe essere elevata a 12.500-2.500 euro qualora la misura massima dell’indennità di cui al punto precedente fosse ridotta da 65mila a 60mila euro).
Agli stessi giornalisti e a tutti i neoassunti iscritti al fondo di pensione complementare, il contributo a carico delle aziende sarà incremento dello 0,25% mensile. La percentuale salirà allo 0,50% dal 1.1.2026, salvo diversi e possibili incrementi migliorativi nelle successive rinnovazioni contrattuali.
L’accordo prevederebbe un prestito dell’lnpgi al Fondo che le aziende remunererebbero con una percentuale mensile (0,35%) calcolata sul monte retributivo complessivo della popolazione dipendente, allo scopo di poter assicurare la liquidazione delle prestazioni in attesa.
Nodo: La revisione dell’ex fissa dovrebbe prevedere anche la revisione dell’indennità di mancato preavviso. La Fieg ha chiesto di ridurre la prestazione di 2 mensilità per ogni qualifica. La Fnsi ha chiesto di allineare l’indennità per tutte le qualifiche a 9 mensilità. L’ipotesi di mediazione potrebbe essere quella di prevedere 8 mensilità per tutti. Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
CONTRATTO FNSI/FIEG. LE TRATTATIVE A UNA SVOLTA (Franco Siddi autorizzato a firmare dalla Giunta Esecutiva e dalla Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa). LA CRISI TRAVOLGE ISTITUTI STORICI DELLA PROFESSIONE. PUBBLICHIAMO LA SINTESI DELLE INTESE IN 4 PUNTI (INDENNITÀ EX FISSA, LAVORO AUTONOMO, AMMORTIZZATORI SOCIALI E MERCATO DEL LAVORO). IL PRATICANTATO COPRIRÀ 18 DEI 36 MESI DELL’APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE (CHE IL DL 138/2011 SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI NON PREVEDE). REGIME TRANSITORIO PER LA EX FISSA (Ai giornalisti che al momento della sottoscrizione dell'accordo hanno maturato 15 anni di anzianità aziendale, verrà riconosciuta un'indennità calcolata sulla media retributiva degli ultimi l5 anni e nella misura massima di 6Smila euro, che sarà erogata al momento del pensionamento con una rateizzazione indicativamente di 15 anni, con un tasso di incremento del 2%). ACASUALITÀ DEI CONTRATTI A TERMINE PER 36 MESI. LAVORO AUTONOMO: SUL PIANO REMUNERATIVO SI RITERREBBE "ECONOMICAMENTE DIPENDENTE", SECONDO QUANTO DEFINITO NELLA DELIBERA DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULL'EQUO COMPENSO, UN REDDITO ANNUO MINIMO DI 3MILA EURO. LUNEDÌ 9 GIUGNO FRANCO SIDDI AFFRONTA IL CINSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14862