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GIORNALISTI. Lunedì 23 giugno stretta finale sul contratto. L’esito della trattativa condiziona il decreto che il giorno successivo il sottosegretario Luca Lotti dovrebbe firmare finalizzando i 50 milioni stanziati dalla legge 147/2013 per dare sostegno alle riorganizzazioni aziendali, all’innovazione, all’ingresso di giovani professionisti e alla stabilizzazione dei precari. Sono in ballo mille posti di lavoro in tre anni. Lotti ha chiesto, con determinazione, a Fnsi e Fieg di introdurre una norma nel contratto che vieti ai prepensionati di conservare il posto al desk come cococo (pratica scorretta ma diffusa negli ultimi 5 anni nei grandi gruppi). Il 23 e 24 giugno sono giornate decisive anche per l’Inpgi e per i giornalisti in via di prepensionamento: ignorano il destino della ex-fissa (su questo punto due articoli in coda).


Roma, 20 giugno 2014. Lunedì 23 giugno ci sarà la stretta finale sul contratto. L’appuntamento per Fnsi e Fieg è decisivo dopo l’accordo raggiunto sul lavoro autonomo (in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14984). L’esito della trattativa condiziona il decreto che il giorno successivo il sottosegretario Luca Lotti dovrebbe firmare finalizzando i 50 milioni stanziati per il 2014 dalla legge 147/2013 per dare sostegno alle riorganizzazioni aziendali, all’innovazione, all’ingresso di giovani professionisti e alla stabilizzazione dei precari. Sono in ballo mille posti di lavoro in tre anni. Lotti ha chiesto, con determinazione, a Fnsi e Fieg di introdurre una norma nel contratto che vieti ai prepensionati di conservare il posto al desk come cococo. Pratica scorretta diffusa negli ultimi 5 anni nei grandi gruppi. Il sottosegretario Lotti ha già  fissato le linee guida che prevedono che circa la metà del fondo servirà a finanziare i prepensionamenti con la 416/1981, stimati in circa 150 giornalisti, mentre un'altra metà sarà destinata a creare nuova occupazione, circa mille nuovi assunti, secondo le stime di Lotti, nei prossimi tre anni. Lotti punta molto sul meccanismo di incentivi e di disincentivi per favorire nuova occupazione, in particolare a tempo indeterminato. Accanto al rifinanziamento per le ristrutturazioni aziendali, infatti, l'esecutivo, si apprende da fonti di governo, prevede, nella quota di 20 milioni  sgravi quasi totali per le aziende che assumono a tempo indeterminato e sgravi inferiori per i contratti a tempo determinato con incentivi per chi trasforma i contratti a tempo in definitivi. Per favorire le assunzioni, il governo prevede forme di disincentivazione, con verifiche periodiche, fino al blocco degli incentivi. Una quota minima del fondo straordinario dell'editoria, si apprende inoltre, potrebbe essere destinata agli ammortizzatori sociali ma per il governo la condizione è che vengano cofinanziati dagli editori. L'ultimo capitolo delle linee guida del decreto, una sorta di 'jobs act' dell'editoria secondo il governo, riguarda l'innovazione tecnologica e punta a legare gli incentivi all'innovazione ad un fondo speciale di garanzia. E sono allo studio anche premi per start-up o concorsi di idee. Entrando nel merito della riforma Lotti ha spiegato che ci saranno soldi per le aziende in crisi "purché nel piano di rilancio ci siano assunzioni di ragazzi tra i 18 e i 24 anni come articolo 1".  "Si tratta di un ritorno di circa 1000 posti di lavoro in tre anni", ha spiegato Lotti, il quale ha anche fatto riferimento ai  contributi diretti a giornali. "La riforma a settembre come decreto legge prevederà che per accedere a questi finanziamenti occorrerà una soglia di numero copie, numero dipendenti e fatturato". Per quanto riguarda le agenzie di stampa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha spiegato che le linee guida "cercheranno di far accorpare le agenzie di stampa per poter liberare risorse da impiegare soprattutto nel primo punto, cioè l'assunzione di giovani giornalisti". Le giornate di lunedì e martedì, quindi, si preannunciano caldissime. Il 23 e 24 giugno sono giornate decisive anche per l’Inpgi e per i giornalisti in via di prepensionamento: ignorano il destino della ex-fissa. Secondo Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, dal Governo arrivano segnali contraddittori». «Da un lato - ha spiegato Siddi - Lotti ha confermato che i soldi per l'editoria stanziati nella legge di stabilità rimangono e verranno erogati con un decreto dopo una discussione con le parti. Nello stesso tempo con l'ultimo decreto il governo ha cancellato gli avvisi sui giornali, facendo mancare 100 milioni al settore».



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6.6.2014 - CONTRATTO FNSI/FIEG. LE TRATTATIVE A UNA SVOLTA (Franco Siddi autorizzato a firmare dalla Giunta Esecutiva e dalla Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa). LA CRISI TRAVOLGE ISTITUTI STORICI DELLA PROFESSIONE. PUBBLICHIAMO LA SINTESI DELLE INTESE IN 4 PUNTI (INDENNITÀ EX FISSA, LAVORO AUTONOMO, AMMORTIZZATORI SOCIALI E MERCATO DEL LAVORO). IL PRATICANTATO COPRIRÀ 18 DEI 36 MESI DELL’APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE (CHE IL DL 138/2011 SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI NON PREVEDE). REGIME TRANSITORIO PER LA EX FISSA (Ai giornalisti che al momento della sottoscrizione dell'accordo hanno maturato 15 anni di anzianità aziendale, verrà riconosciuta un'indennità calcolata sulla media retributiva degli ultimi l5 anni e nella misura massima di 6Smila euro, che sarà  erogata al momento del pensionamento con una rateizzazione indicativamente di 15 anni, con un tasso di incremento del 2%). ACASUALITÀ DEI CONTRATTI A TERMINE PER 36 MESI. LAVORO AUTONOMO: SUL PIANO REMUNERATIVO SI RITERREBBE "ECONOMICAMENTE DIPENDENTE", SECONDO QUANTO DEFINITO NELLA DELIBERA DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULL'EQUO COMPENSO, UN REDDITO ANNUO MINIMO DI 3MILA EURO. LUNEDÌ 9 GIUGNO FRANCO SIDDI AFFRONTA IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14862



 



7.6.2014 - EX FISSA: RILIEVI ED OSSERVAZIONI SUI PUNTI OSCURI DELLA BOZZA DELL'ACCORDO FNSI/FIEG PER IL NUOVO CNLG. EX-FISSA: ESPROPRIO PROLETARIO “MASCHERATO”? EPPURE IN SOLE 3 RIGHE SI LIQUIDA UN PROBLEMA GRAVISSIMO E DI ENORME VALORE ECONOMICO CHE INTERESSA MIGLIAIA DI GIORNALISTI.  LE NOVITA' DELL'ACCORDO FNSI/FIEG SIA PER I REDATTORI CHE SONO GIA' ANDATI IN PENSIONE E SONO IN ATTESA DEL PAGAMENTO DELL'EX FISSA (1100 PERSONE, 110 MILIONI DI EURO), SIA PER I REDATTORI CHE STANNO PER LASCIARE IL SERVIZIO ATTIVO. Alcuni giornalisti già in pensione non volendo attendere anni per essere pagati si sono già rivolti alla magistratura che, incredibilmente, ha emesso nei giorni scorsi delle sentenze di condanna nei confronti dell'INPGI, anziché della FIEG. L’accordo si applicherà anche alla Rai o la Rai è un mondo a se stante? Avremo cause a gogò? - Nota di Pierluigi Roesler Franz - Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l'Associazione Stampa Romana. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14869



 



 



 



 



 



 



 



 



 






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