Pubblichiamo due pagine della Relazione della Corte dei Conti(Sezione del controllo sugli enti) sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola" (INPGI),per l'esercizio 2013
Gli organi dell'INPGI, i cui titolari durano in carica quattro anni (il cui ultimo rinnovo è avvenuto nel 2012), sono: il Presidente, il Consiglio generale, il Consiglio di amministrazione, il Comitato amministratore della Gestione separata, il Collegio sindacale. Nella tabella 1 sono esposti i dati relativi alla misura annua lorda, intera e ridotta" (da ultimo determinata con le delibere del Consiglio Generale del 28 maggio 2008 e del 26 novembre 2009), delle indennità per il 2013, che s'incrementano rispetto al 2012 della prevista rivalutazione annuale.
Tabella 1 (in euro). Anno 2013
Presidente - Indennità 255.728
Vice Presidente Vicario - indennità ridotta, 42.636
Vice presidente - indennità ridotta 34.340
Cons. amm. non titolari di pensione diretta e sindaci
- indennità intera 50.933
- Indennità ridotta 25.876
Consiglieri di amm.ne titolari di pensione diretta
- Indennità intera 50.933
- Indennità ridotta 25.876
Presidente Collegio dei sindaci - indennità intera 59.229
Componenti Comitato amministro gestione separata
- indennità intera 42.636
- indennità ridotta 21.613
* Le indennità sono comprensive deqli arretrati liquideti nel 2013
È da aggiungere che al Presidente in carica - giornalista professionista in posizione di aspettativa non retribuita - viene corrisposta, oltre all'indennità di carica, una forma di ristoro per il pregiudizio economico e previdenziale derivante dagli effetti della sospensione del rapporto di lavoro (quantificato, nel 2013, in € 51.055 annui, corrispondenti al mancato accantonamento del Tfr e versamento della contribuzione previdenziale), nonché una somma equivalente al pagamento dei contributi Casagit e dell'ammontare della quota di contribuzione del fondo complementare a carico dell'azienda (€ 7.864). (In totale al presidente vanno euro 314,647). L'ammontare del gettone di presenza è fissato in € 80 e non ha subito modificazioni rispetto al 2012 nel suo importo unitario. I costi complessivi per indennità, gettoni di presenza e rimborsi spese (di viaggio, alberghiere e per i pasti, oneri contributivi e spese di rappresentanza), gravanti sulla Gestione sostitutiva, si attestano nel 2013 sull'importo di euro/mgl 1.404 (euro/mgl 1.902 nel 201) e segnano, dunque, un decremento percentuale del 26,18 per cento, da ricondurre, in misura prevalente, ai maggiori costi sostenuti nel 2012 in ragione delle procedure di elezione degli organi statutari. Per la Gestione separata i predetti costi, ammontanti nel 2012 a euro/mgl 579,6,sono pari nel 2013 a euro/mgl 233 con una diminuzione di oltre euro/mgl 346. Anche per questa Gestione il decremento è riferibile, in misura determinante, alle spese per il rinnovo degli organi sostenuti nel 2012, detratti i quali i costi complessivi risultano di poco superiori al precedente esercizio. IL TESTO DELLA RELAZIONE E' IN http://www.inpgi.it/userfiles/allegati/INPGI-Relazione_Corte_dei_Conti_per_esercizio_2013.pdf
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Rai, taglio agli stipendi. Il tetto a 240mila euro. Il consiglio di amministrazione della Rai approva la riduzione dei compensi entro il limite previsto dal governo Renzi. Compresi Tarantola, Gubitosi e i dirigenti giornalisti. Intanto piovono emendamenti al decreto Irpef per modificare i tagli da 150 milioni alla tv di Stato. - Roma, 15 maggio 2014. Via libera del consiglio di amministrazione Rai - secondo quanto si apprende - alla delibera per il taglio dei compensi, entro il limite dei 240 mila euro, stabilito dal governo. Nel provvedimento sono compresi anche gli emolumenti per il presidente Annamaria Tarantola (oggi di 366mila euro), anche se il taglio non riguarderebbe i dirigenti. Questi ultimi, però, in attesa di approfondimenti, si autoridurranno comunque lo stipendio. Nell'ultima trasmissione di Ballarò, proprio il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, era stato protagonista di un dibattito con il conduttore Giovanni Floris sul taglio dei costi. Il taglio riguarderà anche i dirigenti giornalisti e il direttore generale Luigi Gubitosi che, sbarcato in Viale Mazzini dal mondo delle imprese private, aveva ottenuto uno stipendio pari a complessivi 650mila euro (400mila euro per la parte fissa del contratto e 250mila euro l'indennità di funzione), che aveva suscitato polemiche fin dalla prima ora. Il cda della Rai è impegnato nell'individuare gli interventi e tutte le misure necessarie per adempiere a quanto previsto nel decreto legge 66, quello sulla spending review, in fatto di minori costi del servizio pubblico. Il decreto prevede una decurtazione di 150 milioni di euro nelle competenze dello Stato a favore della Rai derivanti dalle entrate del canone e inoltre la vendita di quote minoritarie di Rai Way (preposta alle torri di trasmissione). Sul punto, però, è arrivata una pioggia di emendamenti nelle commissioni Bilancio e Finanze del senato sull'articolo 21 del dl Irpef, che prevede appunto la razionalizzazione e il taglio di 150 milioni alla Rai per finanziare i famosi 80 euro. In particolare, due emendamenti firmati da senatori del Pd e della Lega chiedono tout court la soppressione dell'articolo; altri di M5S e di Fi chiedono la sua soppressione e sostituzione con altre disposizioni. Altri emendamenti trasversali puntano a sopprimere singoli commi. Uno del Pd, a prima firma Salvatore Margiotta, punta a sopprimere il taglio di 150 milioni con il 50% delle somme ricavate dal recupero dell'evasione del canone. Già all'atto dell'insediamento del cda, nel 2012, gli stipendi dei componenti erano stati abbassati rispetto al passato: il compenso dei consiglieri era passato da 98 mila euro a 66 mila, quello del presidente era stato ridotto del 20% rispetto al predecessore Paolo Garimberti. In Rai, secondo i dati recentemente forniti dal direttore generale Luigi Gubitosi in commissione di Vigilanza, dei 300 dirigenti (incluso il dg che percepisce 650 mila euro) 3 guadagnano sopra i 500mila euro, 1 tra i 400 e i 500mila euro, 4 tra i 300 e i 400mila euro, 34 tra i 200 e i 300mila euro, 190 tra i 100 e i 200mila euro, 68 sotto i 100mila euro. Per quanto riguarda i 322 giornalisti dirigenti, 1 riceve una busta paga sopra i 500mila euro (l'ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, in aspettativa), 3 tra i 400 e i 500mila euro, 3 tra i 300 e i 400mila euro, 24 tra i 200 e i 300mila euro, 273 tra i 100 e i 200mila euro e 18 al di sotto dei 100mila euro. Nel contratto di servizio in fase di definizione, dopo le modifiche apportate in Commissione di Vigilanza, è prevista la pubblicazione dei dati aggregati dei compensi per tipologia contrattuale e fasce retributive. TESTO IN http://www.repubblica.it/economia/2014/05/15/news/rai_taglio_agli_stipendi-86212472/