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Giornalisti. Giornata della formazione a Reggio Calabria. Andrea Camporese (presidente Inpgi): “2014 anno terribile per l’editoria. Abbiamo perso 630 posti di lavoro negli ultimi 6 mesi, ovvero 100 posti al mese, e basterebbe già questo per darci il polso di una situazione a dir poco drammatica". Mimma Iorio (direttore generale Inpgi): “Da qui al 2016 avremo altri 200 posti in meno. Escono i giornalisti che contribuivano con 100 mila euro l'anno ed entrano giovani con 24 mila euro l'anno di contribuzioni, che poi, spesso, vanno subito in Cigs”.


REGGIO CALABRIA, 5 dicembre 2014. "Stiamo chiudendo un anno che è stato terribile per il sistema editoriale e che rientra, d'altronde, in un quadro di crisi che non si era mai visto dal dopoguerra. Abbiamo perso 630 posti di lavoro negli ultimi 6 mesi, ovvero 100 posti al mese, e basterebbe già questo per darci il polso di una situazione a dir poco drammatica". Lo ha detto il presidente dell'Inpgi, Andrea Camporese, intervenendo alla giornata di formazione svoltasi a Reggio Calabria su iniziativa dell'Istituto di previdenza dei giornalisti sul tema "Non c'è previdenza senza lavoro. Per un nuovo welfare dei giornalisti italiani: protezione sociale, microcredito e formazione". "La fotografia del mercato nazionale dell'editoria - ha aggiunto Camporese - è pessima. I fondamentali del sistema informazione nel nostro Paese sono gravemente compromessi se guardiamo a ciò che sta accadendo nella nostra previdenza: incassiamo sempre meno contribuzioni e, di converso, aumentano le uscite, determinate dai prepensionamenti e, soprattutto, dalla crescente e continua erogazione degli ammortizzatori sociali. Eppure il bilancio dell'Inpgi si chiuderà, comunque, al 31 dicembre 2014, con un utile di 10 milioni di euro, perché il patrimonio immobiliare dell'istituto ha coperto sinora, con il suo rendimento, il resto dei costi, pari a 90 milioni di euro l'anno". Secondo Camporese, "troppo spesso la previdenza viene vista come un'entità a sé stante. Non è così, ovviamente, e tutti, a cominciare dagli editori, devono fare la loro parte. Alla Fieg va detto e ribadito che la responsabilità deve essere condivisa, altrimenti, con tutti i giornalisti che sono usciti e continuano a uscire dal lavoro attivo, non riusciremo ad invertire la tendenza. Gli incentivi all'occupazione vanno bene, ma da soli non bastano". Alla giornata di formazione ha partecipato il direttore dell'Inpgi, Mimma Iorio, secondo la quale "oggi l'istituto è una nave in mezzo a correnti perigliose. Parliamo di un ente unico nel panorama italiano, che non gode di risorse pubbliche, che fa tutto da solo e che ha un'autonomia gestionale piena. Va da sé che, alla luce dei profondi cambiamenti che hanno investito il mondo dell'editoria negli ultimi anni, fare tutto ciò che facciamo non sia facile. Basta pensare che negli ultimi anni abbiamo avuto 675 uscite per prepensionamenti e da qui al 2016 ne avremo altre 200. Escono i giornalisti che contribuivano con 100 mila euro l'anno ed entrano giovani con 24 mila euro l'anno di contribuzioni, che poi, spesso, vanno subito in Cigs. Oggi, però, nonostante le palesi, enormi difficoltà bisogna cercare in tutti i modi di far vivere l'Inpgi, di riportare l'equilibrio tra entrate e uscite, perché, se dovesse scomparire l'Inpgi, sarebbe la fine di tutti gli altri istituti di categoria. L'Inpgi va aiutato a svolgere bene il suo compito, che è di garanzia per i giornalisti, i primi chiamati al senso di responsabilità".  I lavori sono stati aperti da Carlo Parisi, vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato dei giornalisti della Calabria, che ha definito il seminario "importante in un momento drammatico per l'editoria in tutto il Paese, che vede sempre più aziende ricorrere agli ammortizzatori sociali, pagati, vale la pena ricordarlo, interamente dall'Inpgi". Al tavolo dei lavori anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri. "Drammatico, o drammatica - è detto in un comunicato - è stato, purtroppo, l'aggettivo più ricorrente negli interventi che si sono susseguiti davanti alla nutrita platea di giornalisti, partendo da quello del presidente dell'Inpgi. Ad illustrare il funzionamento e la diffusione del sistema previdenziale e degli ammortizzatori sociali nel nostro Paese e le opportunità per i lavoratori autonomi e i professionisti di utilizzare e accedere alle risorse previste dai bandi europei per finanziare la propria attività professionale, sono stati, nelle loro relazioni, Fabio Soffientini, responsabile del servizio Studi, Analisi e Attività ispettive dell'Inpgi; Augusto Moriga, che dirige il servizio Entrare contributive, e Francesca Merante, responsabile del servizio Prestazioni. E sono stati gli stessi dirigenti a rispondere alle domande di alcuni giornalisti che hanno colto a pieno l'opportunità di ricevere chiarimenti e risposte dirette ai propri dubbi e, manco a dirlo, problemi". (ANSA).






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