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PENSIONI & TAGLI - Tito Boeri intervistato dalla “Repubblica” afferma: “Credo in quel che ho scritto”. Il futuro presidente dell’Inps si batterà, quindi, perché il Parlamento trasformi in legge il suo pensiero sulle pensioni retributive tutte da ricalcolare con il metodo contributivo a partire da quelle di 2mila euro lorde in su. Franco Abruzzo (presidente Unpit): “Qualcuno avverta Renzi che se tenterà di attuare le idee del professore bocconiano l’Italia diventerà un Vietnam. Lo Stato non può tradire il patto stipulato con i cittadini. Dovevano avvertirci 40-50 anni fa che poi gli istituti previdenziali avrebbero cambiato le regole. Lo Stato ha già tradito gli impegni sulla perequazione annuale. Basta con i provvedimenti ideologici e discriminatori. L’Unpit difende solo le pensioni costruite con il lavoro e non quelle regalate dai politici a se stessi, alle alte cariche pubbliche e ad intere categorie come artigiani, commercianti e coltivatori diretti”. Critiche serrate da Michele Poerio presidente di Federspev: “I giudicati costituzionali non possono essere aggirati”. IN CODA il documento di Federspev e il “colloquio” di Tito Boeri con “Repubblica”.


Roma, 28 dicembre 2014. Tito Boeri intervistato dalla “Repubblica” afferma: “Credo in quel che ho scritto”. Il futuro presidente dell’Inps si batterà, quindi, perché il Parlamento trasformi in legge il suo pensiero sulle pensioni retributive tutte da ricalcolare con il metodo contributivo  a partire da quelle di 2mila euro lorde in su. Insieme a Fabrizio e Stefano Patriarca, Boeri ne aveva parlato un anno fa in un articolo pubblicato su «www.lavoce.info». La proposta denominata “contributo di equità” si basava su un principio apparentemente semplice: "tassare, con un sistema di aliquote progressive, quella parte dell’assegno previdenziale che arriva agli attuali pensionati non in virtù dei versamenti effettuati durante la loro vita lavorativa, ma grazie al vecchio (e ormai superato) sistema retributivo". Molti di coloro che oggi percepiscono l’assegno incassano, dicono i tre prof, più di quel che hanno versato perché un tempo la pensione era calcolata utilizzando come base gli ultimi 5 o 10 anni della  vita lavorativa e non l’intera vita lavorativa. I tre prof propongono di ricostruire le storie dei contribuenti attraverso il cosiddetto “forfettone” (un metodo indicato in un decreto del 1997) e di calcolare lo scostamento tra pensione effettiva e contributivo. Per tale scostamento propongono di ricavare il contributo sulla base di un’aliquota progressiva pari al 20, 30 e 50% rispettivamente per pensioni tra 2 e 3 mila euro, 3 e 5 mila euro e superiori a 5 mila euro. Secondo le loro stime si ricaverebbe un risparmio di spesa pari a circa 4,2 miliardi di euro. Il Boeri oggi diventato presidente dell’Inps proverà ad applicare quella ricetta?  «Credo in quel che ho scritto», si limita a rispondere. Tito Boeri  si dichiara così  nemico dichiarato dei pensionati con un assegno mensile dai 2mila euro in su. Basta leggere per convincersene l’articolo citato (“Pensioni: l’equità possibile”) in http://www.lavoce.info/archives/16621/equita-nelle-pensioni-domande-e-risposte/ o in http://www.sossanita.it/doc/2014_01_PENSIONIcontribBOERI_PATRIARCA.pdf. Franco Abruzzo (presidente Unpit) ha preso posizione con questa dichiarazione: “Qualcuno avverta Renzi che se tenterà di attuare le idee del professore bocconiano l’Italia diventerà un Vietnam. Lo Stato non può tradire il patto stipulato con i cittadini. Dovevano avvertirci 40-50 anni fa che poi gli istituti previdenziali avrebbero cambiato le regole. Lo Stato ha già  tradito gli impegni sulla perequazione annuale. Basta con i provvedimenti ideologici e discriminatori. L’Unpit difende solo le pensioni costruite con il lavoro e non quelle regalate dai politici a se stessi, alle alte cariche pubbliche e ad intere categorie come artigiani, commercianti e coltivatori diretti”. Critiche serrate sono firmate da Michele Poerio presidente di Federspev: “I giudicati costituzionali non possono essere aggirati”. Si consiglia la lettura di "L’IPOTESI DI TAGLIARE LE PENSIONI PIÙ ALTE-Il contratto tradito/di Piero Ostellino/Corriere della Sera 19 agosto 2014/Testo in  http://www.corriere.it/editoriali/14_agosto_19/contratto-tradito-165d3e46-275f-11e4-9bb1-eba6be273e09.shtml


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FEDERSPEV. CAMBIO DI GUARDIA ALL’INPS:PENSIONATI  IN  ALLARME! -  La Federspev,federazione sindacale rappresentativa di oltre 20.000 medici,farmacisti,veterinari in quiescenza e loro superstiti è estremamente preoccupata per la nomina a Presidente INPS dell’economista professore  bocconiano Tito Boeri,effettuata nel Consiglio dei Ministri del 24 dicembre dal Presidente Renzi con la chiara intenzione di dare uno scossone al  sistema previdenziale. “Il nostro auspicio – afferma il Presidente Federspev Michele Poerio – è che non si realizzi la solita gestione professoral-bocconiana di cui il più recente e disastrato esempio è rappresentato dal governo del prof Mario Monti & c. (vedi dramma esodati nel solo settore previdenziale)”. “Ma ciò che preoccupa di più – continua il Presidente Poerio – è la ferma convinzione più volte espressa dal prof  Boeri di ricalcolare tutte le pensioni retributive con il metodo contributivo al fine di erogare, con le somme realizzate, un contributo di equità-solidarietà a favore delle pensioni più basse,tentando così di aggirare il preciso divieto espresso nella sentenza 116/2013 della Corte Costituzionale”. “Senza considerare – precisa il Presidente Poerio – che tale ricalcolo è impossibile sia dal punto di vista tecnico (per mancanza di dati risalenti a 25-30-40 anni fa) che giuridico per i diritti quesiti (riconosciuti da sentenze della Corte di Cassazione e della Consulta)”. “La  Federspev – conclude il Presidente Poerio – continuerà le proprie battaglie in tutte le sedi giurisdizionali italiane ed europee a difesa delle pensioni dirette e di reversibilità supposte d’oro,nella convinzione che sia giusto aiutare i più deboli non a spese dei meno deboli,ma a spese della fiscalità generale,recuperando immensi fondi da una seria lotta all’evasione-elusione fiscale,agli sprechi, ai costi della politica,alle truffe,tanto per citare solo alcune fonti di risparmio che consentirebbero di risolvere i noti italici problemi”.


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La Repubblica 27.12.2014 - ECONOMIA. Il colloquio. Il governo ha nominato il docente della Bocconi alla presidenza dell’Istituto nazionale di previdenza “Ho accettato una delle sfide più delicate per il Paese”. - CON TITO BOERI ALL’INPS PATTO GENERAZIONALE “L’ITALIA STA CAMBIANDO” - di PAOLO GRISERI  -  NON si aspettava la nomina: «E’ arrivata all’improvviso. Al punto che sto ancora cercando di fissare un codice di comportamento nella mia nuova veste. E’ certo che fino a quando ricoprirò l’incarico non potrò continuare la mia attività di editorialista». Tito Boeri, professore alla Bocconi, Centennial professor alla Lse di Londra, direttore della fondazione Rodolfo Debenedetti e collaboratore di Repubblica, sarà il nuovo presidente dell’Inps. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri della vigilia di Natale. Boeri sostituirà Antonio Mastrapasqua, coinvolto nello scandalo delle fatture gonfiate nella sanità del Lazio e dimessosi dalla guida dell’Inps il 1° febbraio scorso. Negli ultimi mesi l’istituto, il più grande ente previdenziale europeo, è stato retto dal commissario Tiziano Treu.


«Non è opportuno parlare di programmi prima di essersi confrontati con chi disegna il quadro normativo», premette Boeri. Ma è chiaro che la sua missione non è semplice: «Il nostro Paese è segnato da importanti cambiamenti demografici» e dunque quello delle pensioni è un terreno minato. «Lo verifico anche in queste ore», si limita a dire. Riceve mail di incoraggiamento che danno però il senso della grande attesa e anche del rischio di compiere passi falsi. Gli «importanti cambiamenti demografici» di cui parla Boeri sono quelli che finiscono per imporre una specie di patto tra generazioni sulle pensioni. Insomma, è necessario trovare qualcuno in grado di sbrecciare il muro che divide oggi giovani e anziani.


Insieme a Fabrizio e Stefano Patriarca, Boeri ne aveva parlato un anno fa in un articolo pubblicato su «www.lavoce.info», il sito economico di cui è stato fin dall’inizio l’ispiratore (in http://www.lavoce.info/archives/16621/equita-nelle-pensioni-domande-e-risposte/ o in http://www.sossanita.it/doc/2014_01_PENSIONIcontribBOERI_PATRIARCA.pdf). La proposta si basava su un principio apparentemente semplice: tassare, con un sistema di aliquote progressive, quella parte dell’assegno previdenziale che arriva agli attuali pensionati non in virtù dei versamenti effettuati durante la loro vita lavorativa, ma grazie al vecchio (e ormai superato) sistema retributivo. Molti di coloro che oggi percepiscono l’assegno incassano infatti più di quel che hanno versato perché un tempo la pensione era calcolata utilizzando come base gli ultimi stipendi e non l’intera vita lavorativa. Tassando la differenza tra contributivo e retributivo per le pensioni superiori ai 2.000 euro lordi al mese, scriveva un anno fa Boeri, si incasserebbero 4,2 miliardi di euro.


Il Boeri oggi diventato presidente dell’Inps, proverà ad applicare quella ricetta? «Credo in quel che ho scritto», si limita a rispondere. Tutti capiscono che tanta prudenza si spiega con i precedenti in una materia estremamente delicata. La professoressa Elsa Fornero è universalmente riconosciuta come una profonda conoscitrice del sistema previdenziale ma le critiche che si è attirata come ministro del lavoro dimostrano che non sempre è facile far combaciare teoria e scelte politiche.


Che cosa spinge uno studioso a entrare nella stanza dei bottoni? «Continuo a pensare che la mia principale attività sia quella accademica. Ho accettato questo incarico perché penso che non sia sempre giusto rimanere alla finestra a indicare ricette. So che il compito è molto delicato ma so anche che la scommessa su un equilibrato sistema previdenziale è una delle più delicate per il futuro dell’Italia».


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.26.12.2014- .Il Governo Renzi manda un brutto segnale ai pensionati di oggi (e a quelli di domani) con la nomina  di Tito Boeri a presidente dell’Inps. Tito Boeri  è un  nemico dichiarato dei pensionati con un assegno mensile dai 2mila euro in su. Basta leggere qui sotto per convincersene l’articolo (“Pensioni: l’equità possibile”)  scritto con Fabrizio e Stefano  Patriarca e pubblicato il 14.1.2014 in www.lavoce.info. I tre prof. propongono di chiedere un “contributo di equità” ai pensionati, basato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati. Ricostruendo le storie dei contribuenti attraverso il cosiddetto “forfettone” (un metodo indicato in un decreto del 1997) calcolano lo scostamento tra pensione effettiva e contributivo. Per tale scostamento propongono di ricavare il contributo sulla base di un’aliquota progressiva pari al 20, 30 e 50% rispettivamente per pensioni tra 2 e 3 mila euro, 3 e 5 mila euro e superiori a 5 mila euro. Secondo le loro stime si ricaverebbe un risparmio di spesa pari a circa 4,2 miliardi di euro. PUBBLICHIAMO QUI SOTTO IL COMMENTO/STRONCATURA DI GIAMPAOLO GALLI, ECONOMISTA, DEPUTATO PD E GIÀ DIRETTORE GENERALE DI CONFINDUSTRIA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16479 





.14.01.2014 -. Pensioni: l’equità possibile. Niente scuse: è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati, limitatamente a chi percepisce pensioni di importo elevato. Si incasserebbero più di quattro miliardi di euro, riducendo privilegi concessi in modo poco trasparente. -  Di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/results.asp?SEARCH=.14.01.2014+-.+Pensioni%3A+&TID=




.Tutte le più recenti vicende in tema di pensioni sono in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12436  




.28.11.2014-.PENSIONI. Udienza 10 marzo 2015: la Corte  costituzionale deciderà sulla legittimità del blocco della perequazione degli assegni per gli anni 2012 e 2013. Quattro questioni di costituzionalità sollevate dal tribunale di Palermo, dalle Corti dei Conti dell’Emilia-Romagna (due volte) e della Liguria. Secondo i giudici rimettenti violati i principi di uguaglianza, di proporzionalità ed adeguatezza della retribuzione anche differita, nonché della garanzia previdenziale, della capacità contributiva, del concorso di tutti i cittadini alle spese pubbliche e della normativa CEDU. - di Franco Abruzzo-presidente UNPI – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16212  



.20.6.2013. Corte costituzionale, sentenza  116/2013 (Presidente GALLO - Redattore TESAURO): illegittimi i prelievi del 5, 10 e 15% sulle pensioni (pubbliche  e private) superiori a 90mila, 150mila e 200mila euro.  Le norme dei Governi Berlusconi e Monti violano il principio dell’uguaglianza e della progressività del sistema tributario. La sentenza (pubblicata qui sotto) è un  monito al Governo Letta. Le norme censurate giudicate “un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini. L’intervento riguarda, infatti, i soli pensionati, senza garantire il rispetto dei principi fondamentali di uguaglianza a parità di reddito, attraverso una irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, divenuta peraltro ancora più evidente, in conseguenza della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’analogo prelievo ai danni dei dipendenti pubblici (sentenza n. 223 del 2012). Interessati 930 giornalisti professionisti pensionati INPGI.  - In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12224



.30.1.2014 - COMUNICATO STAMPA. Conferenza stampa al Circolo della Stampa di Milano - Una legge modello Usa denominata “Manette agli evasori’” è la richiesta dell’Unione nazionale pensionati per l’Italia (Unp@it). Franco Abruzzo: “Governo e Parlamento devono dare la caccia, non ai pensionati, ma agli evasori, ai big del sommerso e ai patrimoni delle 4 mafie: un mondo che vale 1000 (mille) miliardi di euro. Chiediamo, con il rispetto dei giudicati costituzionali, la perequazione piena per tutte le pensioni, la cancellazione degli assegni elargiti senza base contributiva ai boiardi di stato (da 21 a 91mila euro al mese), la tutela gratuita della salute degli anziani e un piano serio per il lavoro giovanile. I pensionati oggi formano un grande ammortizzatore sociale (del valore di 6 miliardi all’anno) per figli e nipoti disoccupati”. Testo in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13843



.25.7.2014.Fisco, Equitalia: “Ci sono 475 miliardi di crediti da recuperare”. Ma 121 “inesigibili”. Dopo l'interrogazione di Sel in commissione Finanze sulle somme che i contribuenti italiani devono al fisco, il Ministero dell'Economia ha svelato i dati di Equitalia. La maggior parte dei crediti, 113 miliardi, fa capo a cittadini della Lombardia. Quest'anno recuperati finora 3,7 miliardi, ma l'anno prossimo secondo il governo dovranno essere 15. IN CODA articolo di Il Sole 24 Ore. (Franco Abruzzo-presidente Unpit: “Sarà difficile per il Governo chiedere nuovi sacrifici ai pensionati”).- di Redazione Il Fatto Quotidiano/ - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15254



.30.9.2014 - .PADOAN: “OGNI ANNO EVASI 91 MILIARDI, SONO il 7% del PIL. Una cifra che deve essere aggredita con una lotta spietata. I proventi devono essere impiegati, insieme alla revisione degli sconti fiscali, per tagliare ulteriormente le tasse ai contribuenti che si comportano correttamente”.- TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15634



.13. 8. 2014 - Previdenza. La Cassazione interviene con la sentenza 17892/2014 (si può leggere qui sotto) sul caso dei ragionieri e dà indicazioni che possono essere valide per tutte le gestioni - CASSE, TAGLI SOLO PER IL FUTURO. NEPPURE IL RICHIAMO ALL'INTERESSE GENERALE PUÒ GIUSTIFICARE INTERVENTI RETROATTIVI. GLI ERMELLINI SALVANO I DIRITTI ACQUISITI - La legge di Stabilità 2014 non è di interpretazione autentica e non sana gli «strappi» al pro rata precedenti al 2007. Le Casse dei professionisti non possono tagliare le pensioni attese senza rispettare il principio del "pro rata", ovvero senza considerare quanto maturato fino a quel momento. - di Maria Carla De Cesari - Il Sole 24 Ore 13.8.2014 – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15453



.L’IPOTESI DI TAGLIARE LE PENSIONI PIÙ ALTE- Il contratto tradito - di Piero Ostellino/Corriere della Sera 19 agosto 2014 – Testo in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15364



.GRAZIANO DELRIO: «Combattere la corruzione e l'evasione fiscale è la più grande spending review che possiamo fare». 'Fare in modo che tutti paghino le tasse, il giusto, ma tutti'. - REGGIO EMILIA, 22 AGOSTO 2014. «Combattere la corruzione e l'evasione fiscale è la più grande spending review che possiamo fare». Lo ha detto stasera il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio alla Festa dell'Unità di Reggio Emilia. «Combattere il lavoro nero, l'evasione e fare in modo che tutti paghino le tasse, il giusto, ma tutti. Questo vogliamo fare». «Per risollevare l'economia italiana abbiamo anche bisogno che l'Europa faccia quanto promesso: un piano di investimenti comune» ha sottolineato. «Il Paese deve cambiare e cambia se anche la comunità chiede di farlo. Non bastano le leggi per cambiare». (ANSA). - In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15377



.23.8.2014 - Lettere al Sole 24 Ore - Con il «contributo» chiesto ai pensionati non si persegue l'equità. La risposta di Salvatore Carrubba - Per Cesare Damiano (Pd) «mettere in allarme 15 milioni di pensionati che hanno soltanto la colpa di essere andati in pensione con il calcolo retributivo è una follia». Anche per Renato Brunetta (Fi) è «follia solo parlarne, provoca incertezza». Di «infortunio estivo» parla Maurizio Sacconi (Ncd) che giudica «discutibile il prelievo già esistente». - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15378



.25.8.2014. -PENSIONI. DOSSIER di RENATO BRUNETTA: SUL TEMA GOVERNO IN CONFUSIONE. LE RAGIONI DEL RETRIBUTIVO. Per il politico di Forza Italia, se si accettasse la tesi del ricalcolo delle pensioni attraverso il passaggio dal retributivo al contributivo "ad essere principalmente colpiti non sarebbero i ricchi, ma i poveracci”.



.9. 9. 2014 - "Il primo piano che Cottarelli presentò voleva tassare le pensioni sopra i 2mila euro e gli ho detto di no: non è che dai i soldi a quelli che prendono meno di 1.500 euro e li vai a prendere a chi prende 2mila. La Pensione d'oro non è quella da 2-3mila euro al mese, poi è chiaro che se c'è la pensione da 90mila euro al mese, intervieni". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della registrazione della puntata di Porta a porta che andrà in onda questa sera. "Il governo Letta - ha aggiunto Renzi - è intervenuto sulle pensioni più alte, io credo che suscitare il panico nel mondo pensionistico per 100 milioni sarebbe un grave errore". – In http://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/pensioni-renzi-gli-assegni-da-2-3mila-euro-non-si-toccano-1789



.13.10.2014 - .Il monito del Fmi e l'insostenibile peso delle pensioni. Nel 2012 le entrate da contributi si sono fermate a 208 miliardi, mentre le uscite per le prestazioni sono state di 295 miliardi. Le invalidità civili da sole costano allo Stato oltre 17 miliardi. L'assistenza costa da sola 72 miliardi. L'ex Inpdap da sola perde ogni anno, da tempi lontani, quasi 9 miliardi. Rispetto alle pensioni dei lavoratori privati, la media dei trattamenti pubblici è più alta di un 40%. - di Fabio Pavesi/www.ilsole24ore.com 21.9.2014- TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15754



2.11.2014 - .Le pensioni “al centro” di politiche sempre più “meno attente” ai dettami costituzionali. La mancata rivalutazione della pensione, nelle percentuali quali periodicamente rilevate dall’ISTAT, comporta, ogni volta, per i pensionati un danno economico di rilevante portata non solo nell’immediato, ma anche per il futuro atteso che, in difetto di qualunque previsione di recupero per gli anni successivi, tale danno si protrae, ininterrottamente, all’infinito fino ad incidere sulla misura della pensione di reversibilità, ove spettante ai superstiti. La questione posta da 4 giudici alla Corte costituzionale. - di  Fernando  SACCO/www.vivisicilia.it – TESTO IN  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15957



.5.11.2015 -.Pensioni, Costituzione e grillini. La sentenza 116/2013 della Consulta non letta (e meditata) dal M5S. Qualcuno spieghi a Grillo che stipendi e pensioni vanno tassati allo stesso modo, altrimenti si viola il principio dell’uguaglianza tra i cittadini contribuenti. Qualcuno spieghi allo stesso Grillo che il metodo contributivo massacra soltanto le pensioni ancorate a stipendi medio-bassi. - Nota di Franco Abruzzo/presidente Unpi (www.unpit.it) - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15994  



.14.12.2014 - .PREVIDENZA. Casse vincolate ai diritti acquisiti. La  Cassazione, per la seconda volta in due giorni, nega il contributo di solidarietà sulle pensioni in essere. Il taglio dell’assegno non può passare da un atto amministrativo. IN CODA un commento dell’avv. Anna Campilii). - di Maria Carla De Cesari-www.ilsole24ore.com-13.12.2014 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16370



.15.12.2014 - .Il banchiere Ettore Gotti Tedeschi su Libero. Tetto delle pensioni: più danni che benefici e l’esecutivo rischia l’ennesimo autogol. “Intervenire sulle pensioni è ingiusto e anticostituzionale”. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16380






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