Pensioni. Boeri e l’operazione trasparenza. Sarebbe davvero interessante conoscere, per esempio, quanto ci sono costate e ci costano ancora le baby pensioni, quanto ci costa la regalia (in termini di annualità contributive) fatta con la legge Mosca a favore dei dipendenti dei sindacati e dei partiti politici. Chi gode di contributi figurativi. Quali categorie sono state avvantaggiate nei conteggi.
Lettera di Ezio Chiodini (Corriere della Sera 5.3.2015).
Caro direttore, nella sua recente intervista al Corriere, il professor Boeri, nuovo presidente dell'Inps, ha fatto una dichiarazione importante. Ossia ha detto che userà tutti i dati custoditi dall'istituto per accorparli e renderli pubblici. Nella sostanza, si potrà fare luce sul sistema previdenziale italiano, finora volutamente reso oscuro. Ben venga quindi l'iniziativa di Boeri, che dovrebbe essere imitata da tutti gli enti e società pubblici. Il professor Boeri ha, però, anche fatto capire - almeno, così ho inteso -che lo scopo prioritario sarà quello di mettere a confronto le pensioni calcolate con il sistema contributivo a quelle calcolate con il sistema retributivo. Se fosse solo questa la finalità dell'operazione trasparenza, sarebbe una delusione. Perché, per rimanere al campo della previdenza e non quindi anche a quello dell'assistenza, Boeri sa benissimo che la previdenza è stata da sempre considerata come un suk e usata come strumento di acquisizione del consenso da parte di partiti politici e sindacati. Per cui, sarebbe davvero interessante conoscere, per esempio, quanto ci sono costate e ci costano ancora le baby pensioni, quanto ci costa la regalia (in termini di annualità contributive) fatta con la legge Mosca a favore dei dipendenti dei sindacati e dei partiti politici. Chi gode di contributi figurativi. Quali categorie sono state avvantaggiate nei conteggi. E così via...Perché se di iniquità vogliamo parlare, occorre che l'analisi sia chiara e dettagliata affinchè aiuti noi tutti a capire, politici e parlamentari di buona volontà compresi. Chiarezza e trasparenza sono il presupposto per evitare un nuovo suk. Anche se - e su questo punto il presidente dell'Inps ha pienamente ragione - toccherà alla politica decidere. E a tutti noi giudicare.
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