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PROCESSO SOPAF. La prima sezione penale del Tribunale di Milano rinvia l’udienza (a carico di Giorgio e Luca Magnoni, padre e figlio) al 14 aprile (h 14.30). Il patteggiamento (4 anni e 6 mesi per Giorgio; 3 anni e 6 mesi per Luca Magnoni) appare in salita, perché padre e figlio non hanno avviato alcuna trattativa diretta a risarcire Enpam, Cassa ragionieri e Inpgi (che è presente nel processo solo come parte offesa, mentre gli altri due enti previdenziali come parti civili). L’Inpgi, non costituendosi parte civile, afferma in sostanza di figurare solo nominalmente tra i danneggiati “avendo assunto il ruolo di soggetto terzo, totalmente estraneo ai fatti”. E conseguentemente non ha chiesto il ristoro dei danni patiti per 7,6 milioni (secondo le ipotesi accusatorie del pm Gaetano Ruta). Il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, indiziato di truffa ai danni dell’Istituto che rappresenta, ha sempre respinto la ricostruzione istruttoria della pubblica accusa. IN CODA LA CRONISTORIA DELLA VICENDA SOPAF/INPGI

di FRANCO ABRUZZO


Milano, 12 marzo 2015. L'Enpam (ente di previdenza dei medici), la Cassa di previdenza dei ragionieri, 71 azionisti di Treviso, l'Ordine provinciale milanese dei medici nonché i commissari e i liquidatori della Sopaf hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo milanese a carico di Giorgio Magnoni e del figlio Luca, nell'ambito del “giudizio immediato” con al centro la holding finanziaria Sopaf. Nessuna richiesta di costituzione di parte civile, invece, è stata proposta dall'Inpgi (l'ente di previdenza dei giornalisti) che, invece, ha depositato, con l’avvocato Fabio De Matteis, una dichiarazione come parte offesa. Questa mossa provocherà polemiche infinite nel mondo giornalistico.  L’istituto in sostanza, non costituendosi parte civile, ha rinunciato a  far valere le sue pretese risarcitorie nei confronti degli imputati. Traducendo la terminologia giuridica in concetti popolari l’Inpgi afferma in sostanza di figurare (solo nominalmente) tra i danneggiati. Conseguentemente, come detto,  non ha  chiesto il ristoro dei danni patiti per 7,6 milioni (secondo le ipotesi accusatorie del   pm Gaetano Ruta). Questa posizione processuale  traduce e rispecchia un comunicato dell’Inpgi nel quale si può leggere: “L’Ente ha assunto il ruolo di soggetto terzo, totalmente estraneo ai fatti, risalenti al febbraio 2009, oggetto di accertamento”. La spiegazione - (alquanto riduttiva che non tiene conto dell'immagine della Fondazione) - fornita dal legale dell’Istituto, Fabio De Matteis, è che con l’eventuale accoglimento del patteggiamento la parte civile può ricevere come “risarcimento” solo le spese legali. “Rimane, comunque, aperta la possibilità di intentare in futuro una causa civile”. In una tranche, ancora aperta, del procedimento è indagato anche il presidente dell'Inpgi, Andrea Camporese, che ha sempre respinto le accuse. Questo filone dell’inchiesta dovrebbe giungere a maturazione nell’aprile prossimo.  Il tribunale (presidente Giuseppe Fazio) nella  udienza del 14 aprile (h 14.30) vaglierà le costituzioni di parte civile nonché la richiesta di patteggiamento dei Magnoni (4 anni e 6 mesi per Giorgio; 3 anni e 6 mesi per Luca). Il collegio non ha deciso sull'istanza di patteggiamento, ma ha chiesto chiarimenti al pm e alle parti civili in relazione "alle azioni risarcitorie, se ci sono state, da parte degli imputati". Tutti i soggetti che hanno chiesto di essere riconosciuti parte civile  (con gli avvocati Alessandro Diddi, Elena Manfredi, Francesco Murgia, Enrico Pennasilico e Gaetano Scalise) hanno spiegato di non aver ottenuto alcun risarcimento, mentre il pm ha chiarito che la proposta di patteggiamento è, comunque, "meritevole di accoglimento" perché i Magnoni hanno messo a disposizione i loro beni (6,1 milioni, ndr) nell'ambito della procedura concorsuale della società (conclusasi con il concordato preventivo) e "non mi risulta abbiano disponibilità finanziarie aggiuntive". C’è molta incertezza sulla decisione del tribunale sul punto. Per ora  sono in 'stand by' le istanze di patteggiamento. I difensori degli imputati  Corrado Alleva, Francesca Ghetti e  Maurizio Parisi hanno sposato (ovviamente) la linea possibilista del Pm Ruta. Il patteggiamento (“l'applicazione della pena su richiesta delle parti”)  non ha natura di sentenza di condanna (si legga in http://www.studiolegalegallo.it/patteggiamento.html).


INDAGATO ANCHE IL PRESIDENTE DELL'INPGI. Giorgio Magnoni e il figlio Luca sono stati personaggi chiave della Sopaf (holding di partecipazione finanziaria) e delle società controllate al centro di una clamorosa inchiesta giudiziaria. Giorgio Magnoni in particolare è accusato di  molteplici reati (associazione per delinquere aggravata, bancarotta fraudolenta, truffa aggravata, frode fiscale, appropriazione indebita, trasferimento fraudolento di valori finalizzato ad agevolare il riciclaggio,  avvalendosi di “gruppi criminali organizzati in più di uno Stato”). Giorgio Magnoni è accusato anche di truffa aggravata ai danni di Inpgi (per 7,6 milioni) ed Enpam (per 20 milioni) nonché di corruzione aggravata nei riguardi del presidente della Cassa ragionieri (frattanto Paolo Saltarelli l’11 novembre 2014 è finito in carcere  nell’ambito di un procedimento collaterale che vede la Cassa ragionieri truffata per 52 milioni - in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16057). In una tranche dell'inchiesta sulla Sopaf è indagato, come riferito, anche il presidente dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti (Inpgi), Andrea Camporese, che ha sempre respinto le accuse, dicendosi estraneo ai fatti oggetto dell’inchiesta (in http://www.inpgi.it/?q=node/1301 e in http://www.inpgi.it/?q=node/1310). L’Inpgi ha acquistato da Sopaf 224 quote di Fip (Fondo immobili pubblici)  versando 30 milioni di euro (l’operazione ha già reso all’Istituto circa 10 milioni di euro). Sopaf, questa è l’accusa, ha realizzato “una plusvalenza - rappresentata  dalla differenza tra prezzo di acquisto da ‘Immowest Promotus Holding Gmbh’ (con sede a Vienna, ndr) e rivendita a Inpgi - pari a euro 7.600.000”. SOPAF E LA VENDITA DELLE QUOTE FIP. “Sopaf non era titolare delle quote Fip – si legge nel decreto – mentre la società agiva da intermediario tra venditore ed acquirente”. Sopaf non  aveva, scrive il Pm, “le risorse finanziarie per acquistare le quote di Fip”. Il 3 marzo 2009 Sopaf “incassava da Inpgi 30 milioni di euro per l’acquisto di 224 quote di FIP e a sua volta utilizzava tali risorse per eseguire il pagamento a favore di ‘Immowest Promotus Holding Gmbh’ a titolo di acquisto delle quote di FIP”. “L’operazione di trasferimento delle quote si perfezionava” il 12 marzo successivo “con il passaggio della titolarità delle 224 quote di Fip a favore di Inpgi”. Camporese, “con propria delibera”, il 19 febbraio 2009 “aveva disposto l’acquisto di 224 quote di Fip  del valore unitario di euro 140.077 al prezzo complessivo di 30 milioni di euro, utilizzando fondi in disponibilità della gestione separata Inpgi”. Questa delibera è stata “ratificata” dal CdA dell’Inpgi in data 7 aprile 2009. Al CdA, scrive il Pm, lo stesso Camporese, “utilizzando artifici e raggiri”, aveva “rappresentato falsamente” Sopaf come “titolare delle quote di Fip”.


LE ACCUSE PESANTISSIME FORMULATE DAL PM GAETANO RUTA. Lo scandalo Sopaf è esploso il 9 maggio 2014, quando furono arrestate 7 persone (su 19 indagati). I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, alla truffa aggravata, all’appropriazione indebita, alla frode fiscale e al riciclaggio, avvalendosi di complici criminali esteri. Truffati, come riferito, anche tre istituti di previdenza per un totale di 79,6 milioni (52 mln la Cassa ragionieri, 20 mln l’Enpam e 7.6 mln l’Inpgi). Scattarono diverse acquisizioni di documenti da parte della GdF negli uffici dei  presidenti degli enti e furono sequestrati 60 immobili (la maggior parte nel centro di Milano) e bloccati oltre 300 rapporti bancari in varie parti d'Italia per un valore complessivo che si stima vicino ai 185 milioni di euro. L’Inpgi emise un comunicato in cui si poteva leggere che “L’Ente ha assunto il ruolo di soggetto terzo, totalmente estraneo ai fatti, risalenti al febbraio 2009, oggetto di accertamento” (in  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14655 e in http://www.inpgi.it/?q=node/1232). Risale al 2 dicembre 2014 la decisione del gip Donatella Banci Bonamici di accogliere la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pm  Ruta per Giorgio Magnoni e il figlio Luca.


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LA CRONISTORIA DELLA VICENDA SOPAF/INPGI.



9.5.2014 - INCHIESTA SOPAF: ARRESTATI I FRATELLI MAGNONI e uno dei nipoti. Complessivamente 7 persone in carcere (su 19 indagati). I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, alla truffa aggravata, all’appropriazione indebita, alla frode fiscale e al riciclaggio. Truffate alcune casse di previdenza: per 52 milioni di euro la Cnpr (ragionieri), per 20 milioni l'Enpam (medici) e per 7 milioni l'Inpgi (giornalisti). Un “colpo” In totale di 79 milioni. Diverse acquisizioni di documenti da parte della GdF negli uffici dei  presidenti degli enti. Sequestrati 60 immobili (la maggior parte nel centro di Milano) e bloccati oltre 300 rapporti bancari in varie parti d'Italia per un valore complessivo che si stima vicino ai 185 milioni di euro. I retroscena pubblicati da Il Sole 24 Ore tra il 2009 e il 2012 e firmati da Nicola Borzi e Vitaliano D’Angerio; un altro articolo “profetico”  è di Vittorio Malagutti (Il Fatto quotidiano). Le polemiche della campagna elettorale del 2012. COMUNICATO INPGI: “L’Ente ha assunto il ruolo di soggetto terzo, totalmente estraneo ai fatti, risalenti al febbraio 2009, oggetto di accertamento”. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14655



10.5.2014 - SOPAF - Il Sole 24 Ore/Radiocor ricostruisce minutamente la vicenda. “Le operazioni effettuate da Sopaf con Enpam e Inpgi, le casse di previdenza  rispettivamente di medici e giornalisti, sono del tutto anti-economiche per questi enti, considerato che hanno consentito un margine di profitto elevato alle società degli indagati, privo di qualsiasi giustificazioni, sulla base di  una triangolazione di cui non si comprendono le ragioni  negoziali”. Lo scrive il pm di Milano Gaetano Ruta, titolare del fascicolo che ha portato all'esecuzione di sette ordinanze di custodie cautelare. Per il pm, “Sopaf ha ottenuto un ingiusto  profitto pari a 15.986.025 euro nell'operazione con l'Enpam e  pari a 7.600.000 euro nell'operazione con Inpgi, in danno   degli enti che avrebbero potuto acquistare tali quote con uno   sconto maggiore”. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14659



13.5.2014 - SOPAF. L’INPGI GARANTISCE LA MASSIMA COLLABORAZIONE ALLA GDF IMPEGNATA NELLE INDAGINI. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14681



.14.11.2014 - . SOPAF/INPGI. IL Fattoquotidiano svela un retroscena non smentito. Scrive il giornale: “Ma quale sarebbe stato il vantaggio di Camporese in questo pasticciaccio? Nessuno all’apparenza. Certo è che il suo nome compare nel comitato consultivo di Adenium, controllata al 100% da Sopaf, con una retribuzione di 25mila euro all’anno per due anni. Nulla di penalmente rilevante, naturalmente ma che palesa come minino un conflitto di interessi”. - di G. Scacciavillani e G. Trinchella/www.ilfattoquotidiano.it – 14.11.2014- TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16090



 



.14.11.2014 -.VICENDA SOPAF - Il presidente dell’Inpgi indagato per truffa ai danni Istituto. Dalla Gdf la notifica di un'informazione di garanzia (con contestuale avviso al difensore) sulle operazioni immobiliari. L’accusa: Andrea Camporese avrebbe consentito alla Sopaf di realizzare un ingiusto profitto in danno dell'Inpgi, per 7.600.000 euro, attraverso operazioni di trasferimento di quote di Fip (Fondo Immobili Pubblici). Pm Gaetano Ruta: “Camporese aveva rapporti molto stretti con i vertici di Sopaf”. Camporese: “Nessun accordo occulto, assoluta correttezza. Gli inquirenti non hanno mai neppure ipotizzato che io abbia potuto trarre un vantaggio personale dall’operazione”. Il presidente rivendica l’estraneità alle accuse. - IN CODA gli articoli pubblicati da maggio ad oggi. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16086



 



.19.11.2014 - .SOPAF- INPGI. Comunicato del Capss: “Gli attacchi all’Inpgi tentano di minare l’autonomia dell’Istituto facendo il gioco di chi vorrebbe mettere le mani sul patrimonio dei giornalisti italiani oggi valutabile attorno a 2 miliardi  e 700 milioni di euro, a garanzia delle pensioni”. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16133



.26.11.2014 -.INPGI. Il Consiglio Generale ratifica i Bilanci. Approvato l’assestamento 2014 ed il preventivo 2015. I proventi derivanti dall’operazione “Fondo immobiliare chiuso ‘Inpgi - Giovanni Amendola’” - che si stimano in circa 97 milioni di euro per il solo anno in corso - uniti agli ottimi risultati della gestione mobiliare dei titoli - che si attestano in circa 8 milioni realizzati a bilancio, senza considerare la stima delle plusvalenze nette pari a 47 milioni - consentono di chiudere il bilancio di assestamento 2014 con un utile di 10 milioni di euro, nonostante il rapporto tra entrate per contributi ed uscite per prestazioni si chiuda con un disavanzo di circa 90 milioni. – TESTO IN  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16185



.1.12.2014-.VICENDA SOPAF. Premessa/Le operazioni sono due: nel marzo 2009 l’Inpgi/2 ha acquistato per 30 milioni di euro da Sopaf n. 225 quote Fip (di cui 1 in regalo),  mentre nell’autunno 2010 l'Inpgi/1 ha investito 16 milioni di euro in un fondo di fondi di Private Equity "Sopaf Global Private Equity Fund (ora "Adenium Global Private Equity").   COMUNICATO INPGI: il presidente INPGI Andrea Camporese ha fatto parte del Comitato tecnico consultivo del Fondo “Adenium Global Private Equity” (controllato da Sopaf), assumendone la carica di presidente nel 2012 e 2013. La sua partecipazione è avvenuta “proprio ed esclusivamente in virtù dell’acquisto delle quote del Fondo Adenium da parte dell’Istituto”. Per quanto riguarda il compenso, il Presidente Camporese “ha dichiarato che lo stesso (50 mila euro in due anni,ndr) è devoluto in opere di beneficenza”. Su 14 fondi dei quali l’Inpgi è titolare di quote, Camporese ha preso parte ai Comitati tecnici consultivi “in quattro casi, designando in altri dieci casi dirigenti e funzionari dell’Istituto”. (Su tali incarichi, però, non vi è stata mai alcuna comunicazione al CdA e al collegio sindacale dell’Inpgi ex art. 2391 del Codice civile). – TESTO IN  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16237



.2.12.2014 - .Inchiesta Sopaf. Il Gip decide il giudizio immediato per Giorgio e Luca Magnoni  anche per la truffa (7,6 mln) alla Cassa dei giornalisti e a quella (52 mln) dei ragionieri. Accolta la richiesta  dal  Pm. Gli imputati  in aula l'8 gennaio. Il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese ha sempre respinto la ricostruzione dei fatti della pubblica accusa. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16244



.3.12.2014 - . “GIORNALISTI, SVEGLIA! APRIAMO GLI OCCHI”.



FRANCO ABRUZZO (PRESIDENTE UNPI-UNIONE NAZIONALE PENSIONATI PER L’ITALIA): “C’È UN ‘PARTITO INPGI’ NEI GIORNALI CHE NASCONDE LE NOTIZIE SULL’INCHIESTA MILANESE SULLA SOPAF. UN PARTITO FATTO DI GIORNALISTI DIRIGENTI DELL’ISTITUTO CHE INCASSANO IN MEDIA 30MILA EURO ALL’ANNO (IL PRESIDENTE 315MILA EURO).  IL GIP IERI HA DECISO CHE I MAGNONI VADANO A GIUDIZIO SUBITO ANCHE PER LA TRUFFA (7,6 MLN) ALLA CASSA DEI GIORNALISTI.  NE HA PARLATO SOLO L’ANSA. UN GIORNALE HA PUBBLICATO LA NOTIZIA TAGLIANDO OGNI RIFERIMENTO ALL’INPGI. UNA VERGOGNA! L’INPGI È IN FORTE AFFANNO: NEL 2014 IL RAPPORTO TRA ENTRATE PER CONTRIBUTI ED USCITE PER PRESTAZIONI SI CHIUDE CON UN DISAVANZO DI CIRCA 90 MILIONI. E IL FUTURO È NERO. LA CRISI STA DIVORANDO LE REDAZIONI CHE PERDONO PEZZI OGNI GIORNO. CHE FARE? LA SITUAZIONE DELLA FONDAZIONE È DRAMMATICA E IL FUTURO È DAVVERO INCERTO: PER SALVARE LE PENSIONI BISOGNA TRATTARE LA COLLOCAZIONE DELL’INPGI DENTRO L’INPS SUL MODELLO DEL FONDO VOLO. NON C’È TEMPO DA PERDERE. LA FNSI HA IL DOVERE E L’OBBLIGO DI DIRE TUTTA LA VERITÀ SULL’INPGI AI GIORNALISTI ITALIANI”. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16244



.23.12.2014 - .Inpgi, Unità sindacale: “Si costituisca parte civile contro i Magnoni”. Interpellato dal Fatto.it Franco Siddi, segretario generale della Fnsi e in quanto tale consigliere della cassa di previdenza dei giornalisti, spiega che il tema non è stato discusso, ma che durante la riunione è stata posta una domanda sulla questione: "Quando arriveranno gli atti l'Inpgi si costituirà parte civile". (IN CODA la versione integrale del documento di “Unità sindacale”). - di F. Q.|23.12.2014 – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16466



.26.12.2014- .LETTERA APERTA A FRANCO ABRUZZO DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL GRUPPO ROMANO GIORNALISTI PENSIONATI PIERLUIGI FRANZ IN REPLICA AL COMUNICATO DI UNITÀ SINDACALE SULLA VICENDA MAGNONI-SOPAF-INPGI. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16481



.6.1.2015 - .SOPAF. Troppi silenzi e nessuna trasparenza dal Cda dell'Inpgi sul processo ai Magnoni (prima udienza 8 gennaio 2015 davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Milano, aula 1°, h. 9.30). IN CODA LA CRONISTORIA DELLA VICENDA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16567



.8.1.2015 - .PROCESSO SOPAF. Il Tribunale rinvia l’udienza (a carico di Giorgio e Luca Magnoni, padre e figlio) al 12 marzo e nel frattempo, accogliendo la richiesta del Pm Gaetano Ruta, farà notificare il decreto di giudizio immediato a Inpgi, Enpam e Cassa ragionieri perché si possano costituire parti civili. I punti essenziali dei fatti della complessa vicenda ricostruiti dal Pm.  Il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, indiziato di truffa ai danni dell’Istituto che rappresenta,  ha sempre respinto la ricostruzione istruttoria della pubblica accusa. - di FRANCO ABRUZZO – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16581



.12.1.2015 -.I Magnoni (Sopaf) pronti a patteggiare. Il dibattimento rinviato al prossimo 12 marzo. - di Stefano Elli/PLUS 24/Il Sole 24 Ore-10.1.2015 – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16611



.14.1.2015-.SOPAF. I CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE DELL’INPGI ELETTI DAI GIORNALISTI DIRAMANO UN COMUNICATO: “SOLO UNA VOLTA RICEVUTI GLI ATTI IL CDA POTRÀ VALUTERÀ - A TUTELA DEL PATRIMONIO DELLA GESTIONE SEPARATA DELL’INPGI E NELL’INTERESSE DEI PROPRI ISCRITTI, COME HA SEMPRE FATTO - DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE”. DOVRANNO COSTITUIRSI IN GIUDIZIO NON SOLO CONTRO I MAGNONI MA ANCHE CONTRO IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE ANDREA CAMPORESE (INDIZIATO DEL REATO DI TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELLA FONDAZIONE). – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16623



.1.3.2015 - .INPGI. Interrogazione alla Camera: accusa all’Istituto  “di  inattività decisionale. Il Cda non ha messo in atto alcun intervento significativo per fronteggiare gli squilibri tra entrate e uscite previdenziali (-90 mln nel 2014)”. Sospesa l'erogazione di mutui agli iscritti e limitato il tetto dei prestiti da concedere con la motivazione della “necessità di avere a disposizione maggiore liquidità”. IN CODA VARIE ALTRE INTERROGAZIONI (e una risposta del Governo) SULL'INPGI ALLA CAMERA E AL SENATO (dal 2009 al 2013 ben 1598 giornalisti in prepensionamento). – SEMPRE IN CODA gli articoli correlati. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17002



.7.3.2015 - .TRASPARENZA E GESTIONI. I Magnoni patteggiano. L'indagine Sopaf continua. La parola al Tribunale sulla presunta truffa ai danni degli enti (Cassa ragionieri, Enpam e Inpgi). In arrivo rogatorie dalla Svizzera: non si escludono colpi di scena e novità. Il 12 marzo la prima sezione penale del Tribunale di Milano sin esprimerà sulla richiesta di patteggiamento di Giorgio Magnoni e del figlio Luca (rispettivamente di quattro anni e sei mesi e di tre anni e sei mesi di reclusione) su cui la procura della Repubblica di Milano si è già pronunciata favorevolmente. IN CODA LA CRONISTORIA DELLA VICENDA SOPAF/INPGI - di Stefano Elli/Il Sole 24 Ore-Plus 7.3.2015/ - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17077



.11.3.2015 -.Milano. Tribunale penale. L’Inpgi presente come parte offesa nell’udienza del 12 marzo al processo Magnoni/Sopaf. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17122








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