Caro Franco Abruzzo, ho deciso di scrivere queste poche righe dopo diverse riflessioni a seguito del caso Sopaf, della sospensione dei mutui immobiliari, del tetto ai prestiti e perché no, anche in relazione all'articolo 15 del Regolamento dell'Istituto (divieto di cumulo). Mi chiedo: è ormai assodato che il nostro Istituto di previdenza non ha fatto alcun buon affare con la Sopaf e che, in ogni caso, ha "perduto" per strada ben 7,6 milioni di euro.
Quanti mutui immobiliari si potrebbero pagare con quella somma? Quanti prestiti a colleghi in difficoltà potrebbero essere erogati? Quante riduzioni per il cumulo si potrebbero evitare per le pensioni degli iscritti che guadagnano in regime di lavoro autonomo più dei fatidici 20 mila e rotti euro all'anno?
E quante cause l'Istituto avrebbe potuto evitare sul cumulo risparmiando anche migliaia di euro di spese legali su una questione sulla quale sembra che la giurisprudenza abbia ormai cominciato a seguire un'unica strada, quella della condanna dell'Inpgi?
E' vero, si attendono ancora delle pronunce della Cassazione, ma valeva davvero la pena arroccarsi sull'art. 15, finire davanti ai giudici del lavoro, cominciare a pagare anche le spese legali della controparte e poi, nel caso Sopaf, lasciare correre su 7,6 milioni di euro, cioè qualcosa come 15 miliardi delle vecchie lire, e non costituirsi neppure Parte Civile?
Sono tutte domande a cui mi piacerebbe avere risposte esaurienti dal CdA dell'Inpgi, piuttosto che sentir parlare di modifiche allo Statuto e di possibilità di terzo mandato per i Presidenti.
Se risposte non ce ne saranno, come non ce ne sono state finora, perché non lanciare una petizione tra i colleghi per sfiduciare tutto il CdA e indire nuove elezioni? Qui non si tratta di appartenere a una corrente sindacale o a un'altra, si tratta della previdenza di migliaia di colleghi di oggi e soprattutto di domani. Un cordiale saluto
Gianfranco Pierucci, giornalista professionista in pensione
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.24.3.2014 - .L’INPGI comunica: “Ecco la verità sul parere legale reso all’Istituto sul caso Sopaf”. Colpo di scena: “E’ necessario sottolineare che dagli atti del procedimento a carico dei signori Magnoni, - ai quali i legali dell’Ente hanno avuto accesso a partire dall’inizio del mese di febbraio di quest’anno -, è emerso che il giorno successivo a quello nel quale era stato effettuato il versamento di 30 mln, la Sopaf ha provveduto a “girocontare” l’intera somma sul conto “intermedio vincolato” (vale a dire, quello corretto sul quale gli importi sarebbero dovuti transitare sin dall’inizio) con valuta al giorno precedente”. Ne consegue che Sopaf ha incassato i 30 mln successivamente alla consegna delle 225 quote Sip. Rimane in piedi la questione della congruità del prezzo delle singole quote Fip. IN CODA la lettera di Pierluigi Franz ai consiglieri dell'Istituto con le spiegazioni tecniche. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17273
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.24.3.2015 -.LA CRONISTORIA DELLA VICENDA SOPAF/INPGI DAL 2009 AD OGGI. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17216