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Franco Abruzzo: “Con l’Unpit sto difendendo le pensioni di oggi e quelle di domani, ma soprattutto le pensioni costruite con 35/40 anni di versamenti d’oro. E denuncio la rapina di 10 miliardi perpetrata ai danni di 5,5 milioni di anziani per effetto della mancata perequazione negli ultimi 4 anni. I politici riflettano prima di seguire i piani eversivi del presidente dell’Inps. E ricordo agli amministratori delle casse professionali che non possono ridurre gli assegni per via amministrativa. Sarebbe un crimine”.


Milano, 29 marzo 2015. Dichiarazione di Franco Abruzzo presidente di Unpit (Unione nazionale pensionati per l’Italia – www.unpit.it):“In questi giorni ricevo lettere, messaggi web ed sms dissonanti. La stragrande maggioranza di colleghi pensionati di tutte le categorie chiede all’Unpit di andare avanti con il consueto piglio e con la  consueta determinazione, pochi altri dicono: ma tu difendi le pensioni anche dei ricchi… A costoro voglio  dire che Unpit  difende tutte le pensioni,  costruite con 35/40 anni di contributi (d’oro), ossia con  il lavoro, e che  in Unpit non c’è cittadinanza per le pensioni regalate dalla politica (leggi Mosca e Treu: legge Rumor sulle baby pensioni). Soprattutto sto difendendo, in linea con l’insegnamento della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione, l’affidamento  dei cittadini nella certezza dell’ordinamento giuridico e nella sicurezza giuridica beni costituzionalmente garantiti nonché principi essenziali, inviolabili e intangibili dello stato di diritto. Il presidente dell’Inps non può proporre norme con efficacia retroattiva  che incidano irragionevolmente su situazioni regolate da leggi precedenti (sentenze 416/1999, 211/1997 e 24/2009 della Consulta). Gli attacchi di alcuni politici sconsiderati nulla possono contro la Costituzione e i giudicati costituzionali. I politici travolti degli scandali  vorrebbero  far pagare ai pensionati le loro rapine sistematiche perpetrate ai danni dell’erario. Non passeranno e non prevarranno.  Non possono vincere coloro che hanno respinto a  Montecitorio il taglio delle pensioni d’oro degli ex parlamentari. Spi-Cgil assicura che 5,5 milioni di pensionati sono stati derubati di 10 miliardi negli ultimi 4 anni per effetto della mancata perequazione. Non basta? La politica non può usare le pensioni come  bancomat  delle spese pazze della Pubblica amministrazione. Suvvia un  po’ di pudore non guasterebbe! E non guasterebbe finalmente una seria repressione dell'evasione fiscale. E ricordo agli amministratori delle casse professionali che non possono ridurre  gli assegni per via amministrativa. Sarebbe un crimine”.


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.28.3.2015 -.Governo e Parlamento non possono ignorare la costituzione e sospendere i diritti acquisiti. - STATO ALL’ATTACCO, PENSIONATI IN TRINCEA. FRANCO ABRUZZO (Presidente UNPIT): “BOERI E POLETTI SBAGLIANO!” - di Giambattista Pepi –La Sicilia 29.3.2015 – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17310


.28.3.2015 -.STUDIO SPI/CGIL - Tagliola su 5,5 milioni di pensionati: - 9,7mld euro in 4 anni. Perdita pro-capite di 1.779 euro per effetto del blocco della perequazione  negli anni 2012 e 2013 e dei nuovi meccanismi di rivalutazione. Con l’inflazione annua al 2%, come da obiettivo della Bce, ai pensionati sarebbero sottratti ulteriori 3,6 miliardi di euro. (MA BOERI COSA PRETENDE DI PIU'?) - IN CODA LA TABELLA RIASSUNTIVA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17314.



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PENSIONI TRA CORTE COSTITUZIONALE, CORTE DEI CONTI, CASSAZIONE CIVILE E PARLAMENTO/GOVERNO. GIURISPRUDENZA RECENTE.



.3.6.2013 - Corte costituzionale, sentenza  116/2013 (Presidente GALLO - Redattore TESAURO): illegittimi i prelievi del 5, 10 e 15% sulle pensioni superiori a 90mila, 150mila e 200mila euro.  Le norme (Art. 18, c. 22° bis, del decreto legge 06/07/2011 n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15/07/2011 n. 111, come modificato dall'art. 24, c. 31° bis, del decreto legge 06/12/2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22/12/2011, n. 214)  violano il principio dell’uguaglianza (tra cittadini pensionati e cittadini attivi) e della progressività del sistema tributario. La sentenza è pubblicata in  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18076



.24.12.2013 - Legge di stabilità 2014 approvata il 23 dicembre dal Senato. Le regole sulle pensioni. Il contributo di solidarietà sugli assegni superiori a 91.250 euro lordi annui  viene fissato in una quota pari al: • 6% per la parte compresa fra 14 e 20 volte il minimo (90.168-128.811 euro lordi annui); • 12% per la parte compresa fra 20 e 30 volte il minimo (128.811-193.217 euro lordi annui); • 18% per la parte che va oltre 30 volte il minimo (14.863 euro lordi al mese): le somme trattenute dagli enti previdenziali sono destinate agli esodati. 303mila euro il tetto invalicabile sommando pensione e redditi. La nuova legge in tema di perequazione e di prelievo sugli assegni ignora Costituzione e sentenze della Consulta. IN CODA il testo della legge e la tabella delle novità elaborate da Altalex. IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13565



.17.2.2015 - .Il «contributo di solidarietà» (legge 147/2013) sulle pensioni torna alla Corte costituzionale. La nuova sforbiciata si presenta come «definitiva», perché le somme trattenute dagli enti previdenziali non sono ovviamente recuperabili, e assume secondo la Corte dei conti del Veneto (l’ordinanza di 39 pagine è qui sotto) l'aspetto di un «prelievo tributario». In quanto tale, il contributo di solidarietà rischierebbe di fare a pugni con il principio secondo cui le richieste fiscali devono essere commisurate alla «capacità contributiva» (articolo 53 della Costituzione) dei cittadini, che sono «eguali davanti alla legge» (articolo 3):gli stessi principi che hanno spinto in passato la Corte costituzionale a cancellare sia i tagli agli stipendi dei "manager" pubblici, sia la prima stretta sulle pensioni. – IN CODA la sentenza 116/2013 della Corte costituzionale che ha cancellato il prelievo del 2011. (Analoghe sentenze della Corte dei Conti della Calabra e della Campania)- di Gianni Trovati-Il Sole 24 Ore 17.2.2015 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16905



.12.12.2014 -.Cassazione civile/Sentenza 26102/14. Casse: stop al prelievo di solidarietà. Illegittimo il contributo di solidarietà imposto ai pensionati della Cassa dottori commercialisti per il periodo 2009/2013. Un regolamento non può incidere sui diritti acquisiti e tagliare i trattamenti in essere. - di Maria Carla De Cesari/www.ilsole24ore.com -12.12.2014 – TESTO IN- TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16359



.13.12.2014 - PREVIDENZA. Casse vincolate ai diritti acquisiti. La  Cassazione, per la seconda volta in due giorni, nega il contributo di solidarietà sulle pensioni in essere. Il taglio dell’assegno non può passare da un atto amministrativo. IN CODA un commento dell’avv. Anna Campilii). - di Maria Carla De Cesari-www.ilsole24ore.com-13.12.2014 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16370



9.1.2015 - .Cassazione, nuovo round ai vecchi iscritti alla Cassa dei dottori commercialisti. I  supremi giudici hanno escluso la possibilità di incidere sui diritti acquisiti riducendo gli assegni attraverso il meccanismo dei contributi di solidarietà. - Testo in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16583



.18.1.2014 - .Saranno le sezioni unite civili della Cassazione a pronunciarsi in modo definitivo sui diritti acquisiti sulle pensioni. IN CODA l’ordinanza della Sezione Lavoro della Cassazione civile. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16681



30.4.2015 - L’articolo 24  (comma 25) del  dl n. 201/2011 (convertito nella legge n. 214/2011) sul blocco della perequazione per gli anni 2012 e 2013 dichiarata illegittimo dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 70 del 30 aprile 2015 (pubblicata ai sensi dell’art. 136 Cost. nella  G.U. n. 18 del 6.5.2015. TESTO IN http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-05-06&atto.codiceRedazionale=T-150070).



21.5.2015 - DECRETO-LEGGE 21 maggio 2015, n. 65 Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR. (15G00081) (GU Serie Generale n.116 del 21-5-2015) note: Entrata in vigore del provvedimento: 21/05/2015. TESTO IN http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-05-21&atto.codiceRedazionale=15G00081&elenco30giorni=false



 



 


 


 


 


 


 



 



 






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