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INPGI - Nove consiglieri d'amministraione giornalisti (su 11): “Una nota stonata il commento dell’Ordine sul caso Sopaf”. “Ogni atto, sia nella vicenda Sopaf sia in centinaia di altre transazioni, è stato deciso dal gruppo dirigente dell’Inpgi seguendo le procedure previste dallo statuto e dai regolamenti dell’Istituto”. Ma al CdA (2009), - si legge nel decreto di giudizio immediato firmato dal Gip di Milano -, lo stesso Camporese, “utilizzando artifici e raggiri”, aveva “rappresentato falsamente” Sopaf come “titolare delle quote di Fip”. I CONSIGLIERI SILVANA MAZZOCCHI E CARLO CHIANURA (“INPGI FUTURO”) NON HANNO FIRMATO L’ATTACCO ALL’ORDINE.

Roma, 15 aprile 2015. Nove consiglieri di amministrazione (giornalisti) dell’Inpgi (su 11) rispondono con un documento alle dichiarazioni del presidente e del segretario dell’Ordine dei Giornalisti arrivata dopo la decisione del Tribunale di Milano di non ammettere lo stesso Ordine quale parte civile nel procedimento in corso contro Giorgio e Luca Magnoni per la vicenda Sopaf. Ecco il testo integrale del documento.  “Il Presidente e il segretario del Consiglio Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino e Paolo Pirovano, hanno commentato con una nota stonata e demagogica la decisione del Tribunale di Milano di respingere la costituzione di parte civile dello stesso Ordine professionale nel procedimento contro Giorgio e Luca Magnoni per la vicenda Sopaf. Il commento del duo Iacopino-Pirovano, è assurdo, come lo è il tentativo, peraltro naufragato, di coinvolgere una istituzione di diritto pubblico come il Consiglio Nazionale dell’Ordine in una vicenda giudiziaria che riguarda un altro Ente della categoria, l’Inpgi, che assicura, in base alla legge di privatizzazione, vantaggiose prestazioni previdenziali e di assistenza sociale a decine di migliaia di giornalisti. L’Inpgi svolge con correttezza e trasparenza il suo dovere istituzionale e cura l’interesse generale della categoria nonostante i ripetuti attacchi alla sua autonomia. L’Ordine ha cercato di sostituirsi all’Istituto di Previdenza in un procedimento giudiziario delicato e controverso: una iniziativa inaccettabile e pericolosa, assunta dal Presidente dell’Ordine (in verità dal Cnog con 106 voti favorevoli e 4 astenuti, ndr) con lo scopo evidente di delegittimare l’intero gruppo dirigente dell’Inpgi. E questo, alla vigilia di importanti elezioni per il rinnovo degli organismi dell’Istituto di previdenza e dello stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine. Ogni atto, sia nella vicenda Sopaf sia in centinaia di altre transazioni, è stato deciso dal gruppo dirigente dell’Inpgi seguendo le procedure previste dallo statuto e dai regolamenti dell’Istituto, compresi i dovuti passaggi presso gli organismi previsti, tra cui il collegio sindacale, ed è stato adeguatamente istruito dagli uffici amministrativi. Definire “risibili” le cautele assolutamente legittime e necessarie manifestate dai nostri legali rispetto all’ipotesi che vi sia stata una truffa e un effettivo danno all’Inpgi e rispetto alla costituzione di parte civile, è l’atto arrogante di chi, consapevolmente, lede l’autonomia professionale e previdenziale dei giornalisti italiani”. 


I consiglieri di amministrazione giornalisti Roberto Carella, Silvia Garambois, Raffaele Lorusso, Marina Macelloni, Massimo Marciano, Giuseppe Marzano, Edmondo Rho, Claudio Scarinzi, Paolo Serventi Longhi (In https://assostamparegionali.wordpress.com/2015/04/15/il-cda-inpgi-una-nota-stonata-il-commento-dellordine-sul-caso-sopaf/)


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CARLO CHIANURA (INPGI FUTURO): “SULLA SOPAF NON FIRMO L'ATTACCO ALL'ORDINE, DECIDIAMO SULLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DELL'ISTITUTO”. - Roma, 15 aprile 2015. “Si può essere stati o no d'accordo con la decisione quasi unanime del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti di costituirsi parte civile nel processo Sopaf, ma sta di fatto che la questione di forma e sostanza che riguarda noi è di cominciare a discutere al più presto sull'opportunità o meno di costituirsi parte civile". Lo afferma il consigliere di amministrazione dell'Inpgi Carlo Chianura, eletto nelle liste di Inpgi Futuro, a proposito della nota diffusa da un gruppo di consiglieri giornalisti dell'istituto contro i vertici dell'Ordine nazionale. Chianura ha ritenuto di non firmare quel documento. "Non mi sembra", afferma Chianura, "che l'Enpam abbia mosso critiche all'Ordine dei medici di Milano per essersi costituito parte civile. Qualcuno risponderà che l'Enpam si è costituito parte civile e noi no o non ancora. E io risponderei: appunto. Nel senso che, come è stato correttamente notato, Inpgi non ha ancora deciso se costituirsi parte civile e io sono fermo alle parole dell'avvocato Bellacosa poi correttamente riportate nella lettera della direttrice generale del 5 marzo che assicura il permanere della possibilità di poter decidere se costituirsi o no", conclude il consigliere di Inpgi Futuro, "anche nel caso in cui fosse respinta la richiesta di patteggiamento".


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SILVANA MAZZOCCHI: “Non firmo documenti a senso unico . L’assenza della mia firma dal documento espresso da alcuni consiglieri di amministrazione  è così motivata:  Da Consigliere di amministrazione dell’Inpgi, pur non essendo  d’accordo con la decisione della maggioranza dell’Ordine nazionale dei giornalisti di costituirsi parte civile , non sottoscrivo un documento che attacca l’Ordine, ma non fa cenno alle critiche rivolte all’Istituto e al Cda, spesso inesatte e strumentali,  diffuse a ripetizione  e in varie sedi, anche da esponenti di alcune componenti sindacali della Fnsi, che possono falsare gli esatti termini della questione. Io non firmo documenti a senso unico: avevo chiesto di ampliare il documento del Cda in questa direzione, per dare finalmente una risposta chiara e costruttiva su una vicenda che rischia di  essere distorta, manipolata e strumentalizzata. Quanto alla decisione di rimanere come Inpgi  “parte offesa” e di non costituirci parte civile, vale la pena ripetere che è stata accolta l’indicazione consigliata dall’avvocato dell’Istituto,  Bellacosa, che ha sottolineato i vantaggi di questa scelta, che non limita, in alcun modo, la possibilità, per l’Inpgi di costituirsi parte civile, anche nel caso in cui la richiesta di patteggiamento fosse respinta. SILVANA MAZZOCCHI, consigliere d’amministrazione eletta nella lista Inpgi Futuro”.


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.15.4.2015 - .È FUOCO AMICO SUI GIORNALISTI. L’INPGI SI INVENTA POTERI PARLAMENTARI E STUDIA COME IMPORRE PRELIEVI DI SOLIDARIETA’ SUGLI ASSEGNI DEI CRONISTI IN ATTIVITA’ E IN PENSIONE AL POSTO DI CANCELLARE (COME VUOLE LA LEGGE FORNERO) LE PENSIONI DI ANZIANITÀ, CHE HANNO MANDATO A PICCO IL BILANCIO DELL’ENTE,  E DI CHIEDERE AL GOVERNO DI ACCOLLARSI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI (CIGS, CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ, INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE, PAGAMENTO DEL TFR IN CASO DI FALLIMENTO DELLE CASE EDITRICI). Come é sempre avvenuto in passato, si possono aumentare i contributi a carico delle aziende e dei giornalisti in attività, e si possono modificare le prestazioni riducendole. Ma senza alcun effetto retroattivo dice la CASSAZIONE CIVILE: “I diritti acquistati e gli importi pensionistici già maturati non possono in nessun caso essere messi in discussione. Le Casse non possono ricorrere ai prelievi di solidarietà, istituto che esula totalmente dalla loro sfera di autonomia decisionale”. Eppure meno di tre anni fa, il 20 novembre 2012,  il Ministero del Lavoro ha comunicato all’Inpgi l’approvazione del Bilancio tecnico attuariale  che dava all’Istituto una vita tranquilla per 50 anni. Previsioni sbagliate e gonfiate? - di FRANCO ABRUZZO (presidente UNPIT) – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17470


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.13.4.2015 -.LA CRONISTORIA DELLA VICENDA SOPAF/INPGI DAL 2009 AD OGGI. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17216


 


 





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