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FRANCO ABRUZZO A RAFFAELE LORUSSO: “LA FNSI CONTRATTI CON IL GOVERNO L’ASSORBIMENTO DELL’INPGI NELL’INPS COME FONDO SPECIALE. LA CRISI, TAGLIANDO I POSTI, HA CONDANNATO L’ISTITUTO. NON SI RISOLVONO I PROBLEMI MASSACRANDO PENSIONATI E ATTIVI. NON CI STIAMO”.

CRISI DELL’EDITORIA, PREVIDENZA E NUOVA OCCUPAZIONE. RAFFAELE LORUSSO (segretario generale della Fnsi) parla della crisi dell’Inpgi: “La disponibilità economica del Governo per i prepensionamenti di fatto è esaurita. I soldi pubblici impegnati fino al 2019 con una lista di attesa di 224 giornalisti. Avremmo bisogno di 60 milioni di euro più un terzo pagato dagli editori. Si è arrivati ad uno squilibrio consistente (tra entrate e uscite) della nostra Cassa di previdenza: 90 milioni di euro in meno”. E poi Lorusso minaccia i pensionati: “Bisogna aprire il circuito contrattuale, e portarci dentro più gente possibile. Grazie ad un patto intergenerazionale fra chi è in pensione, chi lavora e chi spera di entrare a lavorare''. FRANCO ABRUZZO (UNPIT): “Il patto intergenerazionale non può significare mettere le mani nelle tasche dei pensionati con prelievi, vietati dalla legge e dai giudicati costituzionali. Le pensioni superiori a 91mila euro lordi sono già tassate dalla legge 147/2013 (con prelievi del 6-12-18%) e i soldi vanno all’Inpgi. 'I diritti acquistati e gli importi pensionistici già maturati - dice la Cassazione - non possono in nessun caso essere messi in discussione. Le Casse non possono ricorrere ai prelievi di solidarietà, istituto che esula totalmente dalla loro sfera di autonomia decisionale'”.


ANCONA, 18 aprile 2015. ''Non possiamo chiedere l'intervento pubblico per distruggere occupazione: noi giornalisti dobbiamo richiamare editori e Governo ad assumersi le proprie responsabilità, ad introdurre regole certe, ad esempio i bilanci certificati, per il riconoscimento degli stati di crisi nelle aziende editoriali''. Lo ha detto il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, parlando ad Ancona all'Assemblea annuale del Sindacato Giornalisti Marchigiani. ''La disponibilità economica del Governo per i prepensionamenti - ha ricordato - di fatto è esaurita. C'è stata una corsa degli editori ai prepensionamenti, e i soldi del Governo sono tutti impegnati fino al 2019, con una lista d'attesa di 224 giornalisti, e altri che arriveranno. Questo non è un modo serio di affrontare le situazioni di vere crisi aziendali''. Un singolo prepensionato ''costa 350 mila euro, e ad oggi - ha aggiunto - solo di soldi pubblici avremmo bisogno di 60 milioni di euro, più un terzo pagato dagli editori''. Le aziende editoriali dichiarano 'crisi prospettiche', per ottenere i prepensionamenti, ma in questo modo, ha aggiunto Lorusso, ''si è arrivati ad uno squilibrio consistente della nostra cassa di previdenza l'Inpgi: 90 milioni di euro in meno''. ''Trenta milioni derivano dagli ammortizzatori sociali, e 20 sono conseguenza dei prepensionamenti, dei mancati versamenti contributivi, visto che i giornalisti mandati a casa non sono stati sostituiti da nuovi assunti''. Secondo il segretario della Federazione nazionale della Stampa ''bisogna aprire il circuito contrattuale, e portarci dentro più gente possibile. Grazie ad un patto intergenerazionale fra chi è in pensione, chi lavora e chi spera di entrare a lavorare''. (ANSA).


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.18.4.2015 -.PENSIONI-CITTADINI INPS E CITTADINI INPGI –RASSEGNA DEGLI ARTICOLI 2015.  – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17488



 


 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 






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