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Per la Corte dei Conti del Veneto, della Calabria e della Campania é incostituzionale il taglio delle pensioni superiori ai 91 mila 250 euro lordi l'anno. La pronuncia della Consulta è attesa per novembre-dicembre 2015: la legge 147/2013 (Governo Letta) è una violazione provocatoria del giudicato costituzionale rappresentato dalla sentenza 116/2013 che aveva cancellato il prelievo Berlusconi/Tremonti dell'agosto 2013. Quella sentenza memorabile ristabilì il principio secondo il quale le tasse non possono ricadere su una parte dei cittadini (i pensionati). Se la Patria ha bisogno di quattrini devono concorrere tutti: cittadini attivi e cittadini pensionati. Il principio dell'Uguaglianza (art 3 Cost) non ammette discriminazioni. A parità di redditi deve corrispondere la parità di prelievi fiscali. FRANCO ABRUZZO (UNPIT): “Noi pensionati difendiamo gli assegni costruiti con il lavoro e chiediamo il rispetto della nostra dignità di cittadini e di persone secondo il dettato dell'articolo 2 della Costituzione. Non siamo il bankomat del Governo e del Parlamento. Stiamo difendendo anche il futuro dei giovani, che sono i pensionati di domani”.

IL TESTO è in
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-29&atto.codiceRedazionale=015C0118


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PERCHE’ LA CONSULTA HA BOCCIATO IL TAGLIO DELLE PENSIONI (IMPROPRIAMENTE DEFINITE “D’ORO” DA ALCUNI ORGANI DI STAMPA DISINFORMATI) SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO, INTRODOTTO NELL’ESTATE 2011 DAL GOVERNO BERLUSCONI E POI CONFERMATO DAL GOVERNO MONTI. "Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini" con violazione del principio dell’uguaglianza a parità di reddito, attraverso un’irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, e della progressività del sistema tributario". Ma é corretto commentare a vanvera sulla stampa una sentenza della Corte Costituzionale senza neppure averne letto l’articolata e ben argomentata motivazione, redatta dal professor Giuseppe Tesauro, ma aprendo bocca e dando fiato alle proprie tesi di comodo arrampicandosi sugli specchi? Nota di Pierluigi Roesler Franz - Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l'Associazione Stampa Romana - IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12251


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PREVIDENZA. INCOSTITUZIONALE IL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE. La Corte costituzionale con la sentenza 70/2015 riconosce per gli anni 2012-2013 la rivalutazione dell'assegno anche a chi percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo Inps. Cancellata la norma del Governo Monti. Lo Stato dovrà sborsare 4,8 mld. Bagno di sangue per l'Inpgi che dovrà versare almeno 6 mln di euro (di cui 2 ritorneranno all'erario sotto forma di tassazione). Bastonato Boeri: se la Patria è in pericolo devono concorrere tutti i cittadini (attivi e pensionati). “Risultano intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e l’adeguatezza. Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost.. La norma censurata è, pertanto, costituzionalmente illegittima nei termini esposti”. FRANCO ABRUZZO (UNPIT): “I pensionati italiani conoscono la straordinaria coerenza della nostra Consulta nella difesa dei grandi valori della Repubblica. La sentenza è una risposta netta e perentoria a chi predica l'odio contro i cittadini che hanno lavorato per 35-40 anni versando contributi d'oro. Noi pensionati non ci sentiamo soli, abbiamo dalla nostra parte la Costituzione e il Giudice che la fa rispettare anche al Parlamento e al Governo”. IN CODA LA SENTENZA. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17626


 


 


 





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