26.5.2015 - In dieci anni la Guardia di Finanza ha collezionato oltre 31mila tra sequestri e confische (in unità immobiliari, appartamenti, ville e terreni) per un valore di oltre 23 miliardi (18,5 per i sequestri e 4,6 per le confische); nello stesso periodo, sono stati sequestrati almeno 2,6 miliardi in disponibilità finanziarie e titoli. Il totale è di circa 26 miliardi, un valore superiore all’importo delle manovre finanziarie del 2004 e del 2005. Anche la DIA, Direzione Investigativa Antimafia, ha dato il suo contributo sottraendo alle mafie, in un periodo più ampio, tra il 1992 e il 2014, ben 25 miliardi.
Sono impressionanti e crudi i numeri delle mafie: e parlano di un volume di affari in Europa – sottostimato – di almeno 110 miliardi all’anno, vale a dire l’1% del Pil dell’intera Europa.
Numeri che aumentano in modo esponenziale giorno per giorno, cosi come si ampliano e si modificano i mercati di riferimento, sia territorialmente che numericamente: le mafie stanno divorando parti sane dell’economia.
A livello Europeo un dato viene dalla relazione di Europol del giugno 2013 che stima in 3600 il numero delle orga¬nizzazioni criminali internazionali operanti nell’Unione europea: di queste, il 70% ha una composizione e un raggio d’azio¬ne geograficamente eterogenei e più del 30% ha una vocazione “policriminale”.
L’economia delle mafie si innesta nell’economia legale ed è soggetta alle medesime dinamiche: subisce quindi gli effetti dell’andamento di un mercato produttivo, dei flussi economici, ma anche della stessa crisi economica in atto, portando quindi le mafie a lasciare alcuni mercati per entrare in altri business.
I mercati di riferimento sono i più diversi: si passa dai più noti come il narcotraffico, la contraffazione e il gioco d’azzardo, fino al calcio, al doping, al mercato dell’arte e al mercato del sesso.
Ma quanto il vale il business per le mafie in Italia? Un’indicazione emerge distintamente dai dati dei sequestri e delle confische portati a termine dalla GdF negli ultimi 10 anni.
Prendendo in considerazione le operazioni condotte sia dalla GdF che dalla DIA per contrastare le mafie, si stima che il volume d’affari della criminalità organizzata in Italia sia pari al 10% del valore del PIL, vuol dire che l’economia criminale fattura ogni anno circa 150 miliardi.
Un’analisi puntuale, profonda ed attenta sull’organizzazione delle mafie viene fatta all’interno del libro inedito dell’inviato del Sole 24 Ore Roberto Galullo “Finanza Criminale. Soldi, investimenti e mercati”, in edicola con Il Sole 24 Ore da giovedì 28 maggio: partendo da una panoramica delle modalità di internazionalizzazione del business delle mafie, Galullo analizza la loro organizzazione economica, il patrimonio che hanno a disposizione, il valore e i settori in cui investono, i mercati vecchi e soprattutto nuovi in cui operano. Descrive la loro evoluzione verso l’estero e le modalità di integrazione con le mafie oltre confine e svela l’azione quotidiana di prevenzione e contrasto di quanti operano al servizio dello Stato e della collettività.
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Giovedì 28 maggio, in allegato al Sole 24 Ore, esce in edicola il libro "Finanza criminale" di Roberto Galullo nell'ambito della Collana "Ora legale - Storie di eroi, mafia e antimafia" (curata dallo stesso Galullo), partita il 14 maggio e che si chiuderà il 24 settembre. In tutto sono 20 volumi. Il libro resterà in edicola una settimana al prezzo di 8,90 euro oltre al prezzo del quotidiano e poi, come del resto i volumi dell'intera collana, potrà essere acquistato presso www.ilsole24ore.com/oralegale.
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Nicol Ramella
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