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INPGI. Approvato il bilancio consuntivo 2014: rapporti di lavoro 15.891 con una diminuzione di ben 1.043 unità rispetto a quelli in essere nell’anno precedente (16.934). Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati continua a scendere, passando dal 2,11 del 2013 all’1,91 del 2014, mentre il rapporto tra uscite per pensioni Ivs ed entrate per contributi Ivs correnti passa dal 123,68 del 2013 al 130,04 del 2014 con una passività di 81,6 milioni. In sostanza l’Istituto incassa 100 e spende 130 in pensioni. Andrea Camporese: “IMMINENTE LA SOLUZIONE DELL’EX FISSA”.
Un “documento Camporese”, evocando le "ragioni della responsabilità", spiega la imminente riforma dell’Inpgi: sette interventi strutturali sulla gestione previdenziale. All’esame del Cda proposte, che prevedono sia interventi sulle entrate contributive sia misure finalizzate al contenimento della spesa per prestazioni.
IN CODA IL COMUNICATO INPGI.


Roma, 27 maggio 2015. Il Consiglio generale dell’Inpgi ha approvato il bilancio consolidato del 2014. Rispondendo a una domanda, il presidente Andrea Camporese ha precisato che è imminente la soluzione della questione legata all’ex fissa (1.200 giornalisti attendono di incassare la prima rata di 10mila euro lordi pari a circa 6.500 euro netti. L’Istituto concederà alla Fieg un prestito di 12 mln di euro, mentre la Fieg è esposto complessivamente per 140 mln di euro).


I rapporti di lavoro rilevati dagli uffici, al 31/12/2014, sono stati pari a 15.891, con una diminuzione di ben 1.043 unità rispetto a quelli in essere nell’anno precedente (16.934). “Si tratta di un dato molto severo che – dice Camporese - trascina una ulteriore diminuzione contributiva e dimostra che la fase recessiva del settore non può dirsi affatto conclusa”. Dal 2011 al novembre 2014 sono stati operativi gli sgravi deliberati dal Cda dell’Inpgi che hanno comportato l’assunzione di 574 colleghi. L’impegno dell’ente in questo frangente continua, tuttavia, ad essere molto consistente anche sul fronte degli interventi a sostegno del reddito (la spesa per disoccupazione, Cassa integrazione e contratti di solidarietà è salita circa dell’8% rispetto al 2013). Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati nel 2014 continua a scendere, passando dal 2,11 del 2013 all’1,91 del 2014, mentre il rapporto tra uscite per pensioni Ivs ed entrate per contributi Ivs correnti passa dal 123,68 del 2013 al 130,04 del 2014.


L’efficacia di tutte le misure finora adottate, supportata da una prudente e diversificata gestione patrimoniale dell’Istituto, è testimoniata dalla circostanza che nel 2014 il saldo contabile dell’esercizio presenta un avanzo della gestione pari a circa 17 milioni di euro (24,1 milioni di euro in meno rispetto al 2013). Il positivo dato bilancistico si confronta con un ulteriore aggravamento del rapporto tra entrate per contributi e uscite per prestazioni che registra una passività di 81,6 milioni di euro. Il miglioramento del dato, rispetto alle previsioni assestate intorno ai 90 milioni di disavanzo, deriva soprattutto da riscatti e ricongiunzioni collegate alla crescita dei prensionamenti.  (F.M. de Bonis)


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Un “documento Camporese”  spiega la riforma dell’Inpgi: sette interventi strutturali sulla gestione previdenziale. All’esame del Cda  proposte, che prevedono sia interventi sulle entrate contributive sia misure finalizzate al contenimento della spesa per prestazioni.




.di Andrea Camporese/presidente Inpgi - L'analisi dei risultati ottenuti e delle principali dinamiche che consentono di ottimizzare la redditività del patrimonio al fine di reperire le risorse destinate a finanziare la gestione previdenziale corrente, tuttavia, non può far trascurare la riflessione in merito alla necessità di agire con tempestività ed efficacia sui fattori che condizionano l'andamento di quest'ultima per migliorarne progressivamente i saldi di esercizio in un'ottica strutturale di medio e lungo periodo.


Se le prospettive di riequìlibrio della gestione previdenziale sono, pertanto, fortemente influenzate dall'andamento prospettico della curva demografica e dal recupero, almeno parziale, dei livelli occupazionali, appare decisivo richiamare l'attenzione della categoria verso una revisione della composizione delle attuali forme di tutela del welfare, intervenendo su quei profili che presentano margini di razionalizzazione e ottimizzazione dell'impiego delle risorse senza tuttavia determinare impatti non sostenibili per la categoria. In tal senso il Cda sta elaborando le proposte di riforma, che prevedono sia interventi sulle entrate contributive che misure finalizzate al contenimento della spesa per prestazioni, da sottoporre alle parti sociali (Fnsi e Fieg) per il parere previsto dalla legge e dal tradizionale confronto che in questi anni e' stato sicuramente costruttivo. Il precedente intervento di sistema, adottato nel 2011, ha previsto l'aumento dell'aliquota a carico dei datori di lavoro di tre punti percentuali (l'ultimo entrerà in vigore nel gennaio 2016) e un graduale aumento dell'eta' pensionabile delle donne. Si e' trattato di un importante atto di responsabilità condivisa.



Ma le linee di intervento programmate nell'ambito del progetto di riforma elaborata - in adesione ad una visione organica ed equilibrata del complesso e articolato sistema di tutele assicurato dall'ente - dovranno situarsi in un ventaglio di azioni in modo da impattare diffusamente e il più possibile uniformemente sulla platea trasversale dei destinatarì, evitando in tal modo di determinare squilibri particolari su specifici e ristretti ambiti tematici. Va detto con chiarezza che l'attuale livello di avanzamento della discussione interna al Cda prevede:



.Azioni graduali e prospettiche che escludano la creazione di scaloni ed "esodati", salvaguardando scelte di vita già compiute;



.Mantenimento della possibilità di andare in pensione con i 40 anni;



.La non applicabilità dell'aspettativa di vita;



.La tutela degli accordi in essere connessi agli stati di crisi;



.Un intervento molto limitato sul livello degli ammortizzatori sociali che, per buona parte, discendono da norme generali di legge;



.Il mantenimento di forme di flessibilità in uscita che consegnino ai singoli la possibilità di decidere la data del proprio pensionamento dentro un quadro di sostenibilità dell’Ente;



.Mantenimento di sostanziali ed evidenti specificità e vantaggi rispetto al sistema generale garantito dall'lnps.  



L'impatto complessivo delle misure messe in campo consentirà, in prospettiva, di realizzare un intervento strutturale che garantirà la sostenibilità della gestione nel lungo periodo, aderendo alla mission dell'ente di coniugare l'esigenza di assicurare la stabilità finanziaria nel tempo con l'erogazione di livelli adeguati di welfare in favore degli iscritti. E' in quest'ottica che tutti coloro che contribuiranno all'adozione e all'attuazione di queste linee strategiche sono chiamati oggi ad una assunzione di responsabilità netta e senza alibi o prove di appello verso le generazioni future.



Andrea Camporese


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.28.5.2015-. Comunicato Inpgi: Bilancio consuntivo 2014 in avanzo di 17 milioni nonostante la grave passività tra entrate per contributi e uscite per prestazioni. Al via una riforma “responsabile” già nei prossimi mesi (il documento è in coda). – TESTO IN http://www.inpgi.it/?q=node/1354


 


 


 


 


 





 





 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 




 





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