Roma, 28 maggio 2015. (www.puntoeacapo.org) - Nel consiglio generale del 27 maggio sono stati affrontati vari temi, a cominciare dai dati del bilancio e dalle linee guida elaborate dal Cda per la riforma delle prestazioni Inpgi.
I NUMERI. Il 2014 è stato l'anno peggiore della storia dell'Inpgi, ha detto il presidente Andrea Camporese, con una perdita del 6% dell'occupazione che si è tradotta in mille posti di lavoro in meno. C'è stata una crescita pesante del passivo determinato dal rapporto tra contributi versati e prestazioni pagate che dura da cinque anni e sfocia in un disavanzo di 80 milioni di euro.
LA RIFORMA. Le linee guida elaborate dal Cda, ha spiegato il presidente dell'Inpgi, Camporese, si basano su alcuni punti fermi. 1) azioni graduali che escludano la creazione di scaloni ed esodati. 2) mantenimento della possibilità di andare in pensione con 40 anni di contributi; 3) esclusione dell'applicabilità dei coefficienti legati all'aspettativa di vita; 4) tutela degli accordi in essere legati agli stati di crisi; 5) intervento molto limitato sugli ammortizzatori sociali; 5) mantenimento delle forme di flessibilità in uscita; 6) mantenimento di sostanziali vantaggi rispetto al sistema garantito dall'Inps. Nell'ambito di questi punti fermi si prevedono sia interventi sul lato delle entrate (si pensa ad un incremento dei contributi a carico delle aziende e dei giornalisti), sia sul lato delle spese per prestazioni.
"E' positiva - ha fatto presente Chianura - la accelerazione sulla strada di una indispensabile riforma delle prestazioni che però da un lato non avrà senso senza una ripresa delle assunzioni e un maggiore senso di responsabilità delle parti sociali, dall'altro non dovrà nè potrà colpire indiscriminatamente settori della categoria. Giusto anche il confronto con le parti sociali - ha aggiunto- ma quando sarà il momento di decidere l'Inpgi dovrà farlo in piena autonomia".
Stefania Conti, nel suo intervento, ha sostenuto che i giornalisti hanno pagato già moltissimo agli editori che si sono garantiti la pace sociale grazie ai soldi dell'Inpgi e che ora devono essere chiamati a contribuire con uno sforzo aggiuntivo. "Propongo quindi - ha detto - di alzare il contributo all'Inpgi da parte delle aziende a partire dal 2016 che ora è previsto in un punto percentuale. Come minimo il contributo deve arrivare all'1,50 %".
Alessandra Spitz ha invece sottolineato che ognuno deve fare la sua parte, compreso il sindacato, ed ha proposto di tagliare, in linea con gli interventi previsti, il finanziamento di circa 2,5 milioni di euro che l'Inpgi versa alla Fnsi e alle Asr in cambio di servizi resi. "Al di là delle spese delle singole ASR che sono in molti casi discutibili, il sindacato - ha aggiunto- deve contenere i suoi costi, considerato anche che, grazie ad Internet, ogni giornalista può ricevere prestazioni direttamente dall'Inpgi senza passare per il territorio".
Maurizio Andriolo ha notato, nella sua dichiarazione di voto, come una maggioranza mai come oggi sgranata in consiglio generale non abbia neanche ritenuto di elaborare un documento di appoggio al presidente in presenza di un bilancio mai come oggi negativo.
Al presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino è toccato un richiamo sulla esigenza di una informazione trasparente degli iscritti all'istituto, a partire dagli emolumenti degli amministratori.
INTERVENTI SULLE PENSIONI. I consiglieri di Inpgi Futuro sono contrari ad ipotetici interventi sulle pensioni in essere che sono emersi nel corso del dibattito. Interventi che sarebbero anche illegali. Pierluigi Roesler Franz ha infatti sottolineato che lo statuto dell'Inpgi consente agli amministratori modifiche solo ai trattamenti futuri, escludendo quindi nettamente questa possibilità. " Se nonostante ciò qualcuno volesse seguire questa strada - ha ammonito - le eventuali decisioni sarebbero spazzate via dai ricorsi legali".
ALLARGAMENTO DELLA BASE CONTRIBUTIVA. Molti interventi hanno sottolineato questa necessità per risanare i conti dell'Inpgi, anche alla luce dei molti contratti di collaborazione fittizi esistenti nel settore, alle evasioni contributive registrate e alle nuove figure professionali che emergono. Alessandra Spitz ha proposto, anche alla luce degli ottimi risultati raggiunti nel 2014, di intensificare l'attività ispettiva dell'Inpgi per recuperare in termini di contributi tutti quei contratti atipici, come quelli dei programmisti-registi Rai che in realtà svolgono attività giornalistica. Devono anche essere sanzionati tutti quegli abusi commessi dagli editori che chiedono i prepensionamenti ma che poi impiegano gli stessi giornalisti pensionati nelle loro redazioni, scaricando così i loro costi sulle spalle dell'Inpgi. – TESTO IN http://www.puntoeacapo.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1044:inpgi-le-linee-di-una-riforma-inpgi-futuro-equita-e-tutela-dei-diritti-garantiti-dallo-statuto&catid=63:inpgi&Itemid=76
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.27.5.2015 - . INPGI. Approvato il bilancio consuntivo 2014: rapporti di lavoro 15.891 con una diminuzione di ben 1.043 unità rispetto a quelli in essere nell’anno precedente (16.934). Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati continua a scendere, passando dal 2,11 del 2013 all’1,91 del 2014, mentre il rapporto tra uscite per pensioni Ivs ed entrate per contributi Ivs correnti passa dal 123,68 del 2013 al 130,04 del 2014 con un passività di 81,6 milioni. In sostanza l’Istituto incassa 100 e spende 130 in pensioni. Andrea Camporese: “IMMINENTE LA SOLUZIONE DELL’EX FISSA”. Un “documento Camporese” spiega la riforma dell’Inpgi: sette interventi strutturali sulla gestione previdenziale. All’esame del Cda proposte, che prevedono sia interventi sulle entrate contributive sia misure finalizzate al contenimento della spesa per prestazioni. -IN CODA IL COMUNICATO INPGI. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17938