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LIERNA. FORTE MONITO DAL CONVEGNO INFORMAZIONE E GIUSTIZIA: «LA LIBERTÀ DI STAMPA VA SEMPRE TUTELATA». FRANCO ABRUZZO: "La legge di riforma approvata dalla Commissione Giustizia della Camera ha qualche lato positivo e molti negativi. Ci sono luci e ombre ma le ombre sono veramente pesanti. La condanna al carcere è stata abolita, ma viene sostituita con multe esagerate. Le sanzioni pecuniarie spropositate previste (da 5mila e fino a 50mila euro) sono un limite alla libertà di stampa: questo è un danno per tutti i cittadini, che riceveranno meno notizie sui Palazzi del potere. La Corte di Strasburgo ha censurato simili norme intimidatrici. La medicina è una sola: scrivere tutto quello che si vuole nel rispetto della verità e della dignità delle persone. Solo così si evitano i fulmini della Giustizia". IN CODA LA RELAZONE INTEGRALE DI FRANCO ABRUZZO.


LIERNA, 6 giugno 2015 (Il Giorno/Lecco). SUCCESSO per il quinto convegno promosso dalla sezione di Lecco e Como della La.p.e.c (L'associazione Airone cenerino) con la collaborazione del Comune di Lierna, dal titolo «Giustizia e informazione. Proposte di modifica in materia di diffamazione e di intercettazioni: Ricerca di un giusto equilibrio o di un bavaglio?», che si è svolto sul terrazzo a lago del ristorante Sottovento di Lierna. A presiedere l'incontro Franco Abruzzo, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia  dal 1989 al 2007, alla tavola rotonda sono intervenuti Enrico Manzi, presidente sezione penale del tribunale di Lecco, Tino Palestra, presidente di sezione Gip del tribunale di Bergamo, l'avvocato Manuel Sarno e il giornalista di "giudiziaria" Giuseppe Guastella del Corsera, a moderare l'incontro Gianfranco Avella procuratore generale aggiunto della Corte di Cassazione.


Promotori dell' appuntamento, che sta diventando un punto di riferimento per gli addetti ai lavori, l' avvocato Michele Cervati e l'avvocato Laura Redaelli. Proprio Cervati ha sottolineato avviando i lavori del convegno che «questi temi sono di sostanziale importanza per gli operatori dell' informazione e per chi si occupa di giustizia.


Per questo avere relatori di così alto valore e competenza è l'occasione per confrontarsi in modo strutturato su questioni di primaria importanza». Gianfranco Avella ha evidenziato come «il giusto equilibrio non è punto fisso ma punto mobile che cambia in relazione ai tempi, ai modi e ai mezzi di comunicazione». « L' Europa - ha aggiunto - ha preso ua posizione consolidata per cui la libertà di stampa va tutelata ad ogni costo, nel rispetto dei diritti dell' individuato. Non si può violare l' onore delle persone, ma il giornalista deve poter pubblicare le notizie di cui viene a conoscenza. Le intercettazioni se escono prima è un reato e deve essere perseguito, ma se sono depositate allora non si può dire nulla. L' uomo pubblico deve essere sottoposto a un esame di trasparenza, non ha senso la guerra alle intercettazioni». Guai se non ci fosse libertà di stampa».


Per il presidente Abruzzo: "La legge di riforma approvata dalla Commissione Giustizia della Camera ha qualche lato positivo e molti negativi. Ci sono luci e ombre ma le ombre sono veramente pesanti. La condanna al carcere è stata abolita, ma viene sostituita con multe esagerate. Le sanzioni pecuniarie spropositate previste (da 5mila e fino a 50mila euro) sono un limite alla libertà di stampa: questo è un danno per tutti i cittadini, che riceveranno meno notizie sui Palazzi del potere. La Corte di Strasburgo ha censurato simili norme intimidatrici. La medicina è una sola: scrivere tutto quello che si vuole nel rispetto della verità e della dignità delle persone. Solo così si evitano i fulmini della Giustizia".Ste. Cas.



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5 GIUGNO 2015 -  5° CONVEGNO “GIUSTIZIA E INFORMAZIONE” A LIERNA (LECCO) SUL TEMA “PROPOSTE DI MODIFICA IN MATERIA DI DIFFAMAZIONE E DI INTERCETTAZIONI: RICERCA DI UN GIUSTO EQUILIBRIO O DI UN BAVAGLIO?”.  RELAZIONE DI FRANCO ABRUZZO.


INDICE:


1.PREMESSA.  INTERCETTAZIONI. SERVE UNA LEGGE DI UN SOLO ARTICOLO CHE ABOLISCA I SEGRETI ISTRUTTORI IN VIGORE E CHE VIETI DI PUBBLICARE SOLTANTO QUEGLI ATTI PROCESSUALI SUI QUALI IL GIUDICE ABBIA DECISO DI APPORRE IL VINCOLO TEMPORANEO DI SEGRETEZZA.


2. IL GIORNALISTA (COME L’AVVOCATO) DIVENTI PARTE NEL PROCEDIMENTO PENALE.


3. “PROPOSTE DI MODIFICA IN MATERIA DI DIFFAMAZIONE E DI INTERCETTAZIONI: RICERCA DI UN GIUSTO EQUILIBRIO, NON  DI UN BAVAGLIO. IL DIBATTITO IN PARLAMENTO, CHE DECIDERÀ PRIMA DELLA PAUSA ESTIVA. VIA IL CARCERE PER I CRONISTI, MA NON BASTA. LA LEGGE NON ACCOGLIE NUMEROSE RICHIESTE, PRIME FRA TUTTE LO STOP ALL’USO INTIMIDATORIO DELLE QUERELE E DELLE CAUSE PER DIFFAMAZIONE E LA PARAMETRAZIONE DELLE MULTE E DEI RISARCIMENTI ALLE CAPACITÀ ECONOMICHE DEL CONDANNATO. EDITORI E CRONISTI  SENZA COPERTURA ASSICURATIVA. ANCORA OGGI CHI DELIBERATAMENTE OSTACOLA L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI CRONACA NON INCORRE IN NESSUNA SANZIONE SPECIFICA. IN CODA ESAME ANALITICO DEL DDL DI RIFORMA.


4. INTERCETTAZIONI. I GIORNALISTI: “NO A SANZIONI PENALI. LA STRADA PIÙ CORRETTA DA SEGUIRE - E SEMMAI DA RAFFORZARE - È QUELLA DI UN MAGGIOR RIGORE SUL PIANO DELLA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE E QUINDI DELLA RESPONSABILITÀ”. IL PARADOSSO DI GRATTERI: “SPIARE I CRONISTI”, MA STRASBURGO NON CI STA. NELL’ATTESA DELLA RIFORMA, SOCCORRE LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DEI DIRITTI DELL’UOMO VINCOLANTE PER I TRIBUNALI ITALIANI. TRE SENTENZE ILLUMINANTI.


5. LA CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELL’UOMO E DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALI  INGLOBATA DAL 1° DICEMBRE 2009, CON L’ARTICOLO 6,  NELLA COSTITUZIONE EUROPEA. IL GIUDICE NAZIONALE DEVE TENER CONTO DELLE SENTENZE DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO AI FINI DELLA DECISIONE, ANCHE IN CORSO DI CAUSA, CON EFFETTI IMMEDIATI E ASSIMILABILI AL GIUDICATO:COSÌ LA CASSAZIONE.  - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18001








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