Piano lacrime e sangue doveva essere e così sarà. Anzi, secondo le prime indiscrezioni, il business plan che l' amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane sta definendo prevede un robusto intervento sul fronte del risparmio costi di circa 50 milioni, rispetto ai 30 milioni inizialmente stimati. Tutta l'azienda sarà oggetto di revisione e ristrutturazione anche perché la sola divisione Corporate conta un organico di 564 persone, il 14% del totale (4.036). Ma non verranno risparmiati, in vista della cessione di Rcs Libri a Mondadori, anche i dipendenti dell' area Quotidiani. In particolare, secondo rumor di mercato, e in attesa del cda d'aggiornamento convocato per oggi, sarà chiesta la solidarietà - la percentuale è oggetto di trattative sindacali - sia per il Corriere della Sera sia per la Gazzetta dello Sport. Ma non è escluso che possano essere aggiunti anche i prepensionamenti residui.
Inoltre, ci sarà un intervento sul costo delle collaborazioni. A fronte di ciò, almeno per il quotidiano di Via Solferino diretto da Luciano Fontana, è prevista la regolarizzazione di 24 giornalisti che finora avevano contratti a termine. E da luglio la nuova iPad edition con contenuti premium a pagamento.
Per il Corsera poi, l' azienda ha in mente di ridimensionare - ancora non si parla di chiusura - alcuni dorsi locali, a partire da quelli di Brescia, Bergamo e della Puglia. Restano sul mercato invece quelli di Bologna, Firenze, del Trentino e il Corriere del Mezzogiorno. Non è oggetto della trattativa almeno per ora il cambio di sede del Corriere da via Solferino a via Rizzoli. Sul fronte della digitalizzazione si continua a lavorare alla versione a pagamento dell' edizione online: l' obiettivo è arrivare al traguardo entro fine anno, di concerto con il competitor La Repubblica. Questi i temi che saranno trattati sul tavolo sindacale: oggi è previsto l' incontro per la trattativa decisiva. Intanto, sul mercato circola l'ipotesi di un ulteriore slittamento dei termini, ora 29 giugno, per la vendita della Libri. Operazione che si aggira su un range tra 120 e 150 milioni ma che per Rcs è fondamentale per abbattere il debito e non ricorrere all' aumento di capitale.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
CORRIERE DELLA SERA. CDR: “CHIEDIAMO ORA CON FORZA L'ATTUAZIONE DELL'AUMENTO DI CAPITALE PREVISTO, E SOLO IN PARTE REALIZZATO, PER ALLEGGERIRE UN DEBITO DOVUTO AD ERRORI STRATEGICI COMMESSI IN PASSATO DAL MANAGEMENT E CHE È STATO INTERAMENTE SCARICATO SULLE SPALLE DELLA REDAZIONE DEL CORRIERE, DELLA GAZZETTA DELLO SPORT, DEI GRAFICI E DEI POLIGRAFICI. A FRONTE DI TUTTO CIÒ, L'ASSEMBLEA DI REDAZIONE HA DELIBERATO UN PACCHETTO DI UNDICI GIORNI DI SCIOPERO”. - Comunicato sindacale/ Dopo tre stati di crisi dovuti a scelte sbagliate di gestione che hanno già comportato una riduzione notevole del numero dei giornalisti del Corriere della Sera, la Rcs MediaGroup ha ieri prospettato al Comitato di Redazione ulteriori pesanti tagli sul costo del lavoro. Un simile obiettivo, peraltro declinato in assenza di un piano industriale ed editoriale, apre nuove gravi incertezze sul futuro del giornale e rischia di impoverire un prodotto che, nonostante la difficile situazione economica, si conferma leader del mercato. La richiesta dell'azienda di concentrare ancora sulla componente giornalistica la quota maggiore dei tagli ipotizzati è stata respinta categoricamente dal Comitato di Redazione. Dopo anni di generosi dividendi distribuiti agli azionisti l'assemblea generale dei giornalisti del Corriere della Sera chiede ora con forza l'attuazione dell'aumento di capitale previsto, e solo in parte realizzato, per alleggerire un debito dovuto ad errori strategici commessi in passato dal management e che è stato interamente scaricato sulle spalle della redazione del Corriere, della Gazzetta dello Sport, dei grafici e dei poligrafici. A fronte di tutto ciò, l'assemblea ha affidato al Cdr un pacchetto di undici giorni di sciopero. Il Cdr del Corriere della Sera. (Corriere della Sera, 10 giugno 2015)