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Maurizio Costa (FIEG): “"È necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni europee a garanzia del ruolo e della funzione del servizio postale universale e della regolare distribuzione della stampa quotidiana e periodica in Italia. Il progetto di Poste italiane di recapitare la corrispondenza, e con essa i giornali agli abbonati, a giorni alterni nel 65% dei comuni contrasta infatti con la stessa normativa dell'Unione Europea e non rientra nell'ambito delle deroghe consentite".


ROMA, 17 giugno 2015. "È necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni europee a garanzia del ruolo e della funzione del servizio postale universale e della regolare distribuzione della stampa quotidiana e periodica in Italia. Il progetto di Poste italiane di recapitare la corrispondenza, e con essa i giornali agli abbonati, a giorni alterni nel 65% dei comuni contrasta infatti con la stessa normativa dell'Unione Europea e non rientra nell'ambito delle deroghe consentite". Il presidente della Fieg, Maurizio Costa, commenta così la presentazione da parte di David Sassoli, eurodeputato Pd e vicepresidente del Parlamento europeo, di una interrogazione prioritaria alla Commissione europea su 'Distribuzione alterna della posta e Diritto all'informazione, dove si legge come il progetto di Poste Italiane presentato all'Agcom neghi di fatto l'accesso all'informazione quotidiana ai cittadini di 5.296 comuni italiani, in violazione di quanto sancito dalla Carta dei Diritti fondamentali dell'Ue e dalle direttive comunitarie, e in cui si chiede un intervento della Commissione stessa.   "Il progetto proposto - ricorda Costa in una nota – contrasta infatti con la previsione del servizio postale universale, di cui Poste italiane è la società affidataria, che garantisce appunto a tutti i cittadini la possibilità di fruire di un servizio di pubblica utilità, indipendentemente da fattori come il reddito o la collocazione geografica, e anche con la direttiva europea sul mercato dei servizi postali che prescrive la distribuzione a domicilio della posta, e quindi dei giornali agli abbonati, almeno cinque giorni lavorativi a settimana".    "Alcune deroghe sono previste, ma solo in circostanze o condizioni geografiche eccezionali, tant'è che finora sono state applicate solo da alcuni Stati membri e in casi molto limitati ed estremi. Mai comunque con conseguenze così vaste come nel progetto di Poste italiane che coinvolge il 25% della popolazione italiana, un cittadino su quattro. Gli editori italiani - conclude Costa - rinnovano la richiesta all'Agcom di respingere il progetto di Poste italiane, evitando anche il rischio dell'apertura di una procedura d'infrazione contro l'Italia, salvaguardando così la possibilità di una tempestiva consegna della stampa quotidiana e periodica in tutto il territorio nazionale". (ANSA).






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