«Non si diventa improvvisamente bravi saggisti o giornalisti o scrittori. Occorrono tanta cultura, tante letture, tanta esperienza. Tuttavia, un po’ di ordine interiore e mentale e di consapevolezza può aiutare. E molto». Queste parole sono tratte dalla Premessa di un testo curato da Rino Tripodi e dall’agenzia letteraria Bottega editoriale, dal titolo Manuale pratico di scrittura per laureandi, saggisti, giornalisti, diplomandi, partecipanti a concorsi pubblici, redattori (Kimerik, pp. 280, € 15,00). La pregevole pubblicazione, come si può evincere dalla citazione con la quale abbiamo voluto aprire la nostra recensione, si occupa proprio di favorire una buona preparazione di base in chi, per diversi motivi, vuole o deve avvicinarsi alla scrittura.
Il manuale si rivolge soprattutto agli aspiranti giornalisti, ai saggisti, ai tesisti e ai giovani alle prese con gli esami di maturità. Ma anche a chi, in redazione, deve leggere/correggere (deve “passare”, come si dice nel gergo giornalistico) un testo. Insomma: a chiunque si trovi dinanzi ad un dattiloscritto di saggistica.
La struttura del manuale - Il primo capitolo è dedicato ai consigli preliminari per la corretta stesura di un qualsivoglia testo: vi vengono trattati alcuni degli errori più comuni, è spiegato cosa si intende per Paratesto e si forniscono alcuni suggerimenti e consigli riguardanti l’invio professionale delle email. Seguono dei capitoli specifici per i diversi destinatari dell’opera, che possono trovarsi nella necessità di dover creare un elaborato scritto in maniera quanto più possibile senza errori.
Ciò avviene a partire dal secondo capitolo, che si focalizza sulla stesura delle tesi di laurea e dei saggi. La prima tipologia trattata è la conclusione obbligatoria per chi ha scelto di intraprendere un percorso universitario e va svolta al meglio, nonostante non tutti i laureandi abbiano la velleità di divenire scrittori; per quanto riguarda i saggi, invece, di solito si tratta di scelte personali e professionali motivate e, in questo caso, trattandosi di argomenti specifici e tecnici, ci sono delle rigide regole da seguire per realizzare uno scritto ben costruito e credibile dal punto di vista scientifico. Secondo i curatori dell’opera, tra tesi di laurea e saggi «non vi dovrebbero essere molte differenze, soprattutto formali e strutturali [...]. La prima è scritta da un laureando, quindi un giovane che ha meno esperienza e meno bagaglio culturale di un esperto della materia. La seconda tipologia – il saggio – è opera di un docente universitario o, comunque, di uno studioso affermato, che viene pubblicata da una casa editrice (mentre la tesi di laurea è autoprodotta e stampata in modo molto artigianale)».
Fra lead e “W” - Il terzo capitolo, invece, è dedicato agli aspiranti giornalisti che si trovano a misurarsi, oltre che con una scrittura il più possibile corretta dal punto di vista della forma e del contenuto, anche con una serie di regole redazionali e vincoli dai quali non possono prescindere. Proprio per tali motivi, il manuale, in questa parte, si dedica all’approfondimento del mondo del giornalismo, delle realtà all’interno delle redazioni, dei compiti e delle direttive che deve seguire chi si appresta a lavorare nel settore. Si parla delle differenze tra giornalismo di tipo anglosassone e nostrano, di notizie “calde” e “fredde”, di fatti e opinioni, del lead e delle “W”, di costruzione “a piramide invertita” e di titoli, catenacci, occhielli, sommari, di timoni e distici, di capoversi e caratteristiche del giornalismo on line. Molto numerosi gli esempi citati, con interi articoli o brani esplicativi. Il capitolo, poi, si conclude con alcuni utili consigli per svolgere al meglio il proprio lavoro. Tutti i contenuti sono sviluppati con occhio critico e disincantato: «Se un saggio non viene venduto, se un articolo non viene letto, le conseguenze possono essere disastrose. Pertanto lo scrittore che stampa un testo per il mercato librario e il giornalista che pubblica un articolo per un periodico (anche on line) devono uscire dal proprio orticello. Il successo o meno del loro lavoro viene decretato dalle vendite e dalle letture, con i relativi risvolti economici».
Maiuscole e minuscole - Il quarto capitolo è dedicato ai ragazzi che si trovano in un momento di particolare tensione: i diplomandi davanti alla prima prova scritta dell’esame di stato (che, cavallo di battaglia di Fulvio Mazza, direttore di Bottega editoriale, va – come viene spiegato nel testo stesso – rigorosamente in minuscolo). Una fascia d’età particolare e un momento sicuramente intriso di insicurezze e paure che una guida e dei giusti consigli possono aiutare a gestire. In tale capitolo, oltre a suggerimenti e dritte di tipo tecnico (ma anche molto pratico), sono riprodotti dei veri e propri esempi di compiti svolti attraverso i quali si mostra come siano messi in pratica i suggerimenti offerti in precedenza. In questa parte, inoltre, vengono analizzate e spiegate le varie tipologie della prova che lo studente si troverà davanti il giorno dell’esame e delle quali non sempre ha ben chiare differenze e peculiarità. Inoltre, il paragrafo finale del capitolo è dedicato ai temi per gli esami di stato per le abilitazioni professionali e per i concorsi pubblici.
Quando il grassetto, quando il corsivo - Il capitolo quinto e il sesto – che costituiscono la parte più corposa dell’intero libro – si occupano, in modo dettagliato e specifico, di tutte quelle regole che possono rivelarsi utili, se non fondamentali, per quanto riguarda tutti i tipi di scritti. A partire dalle disposizioni preliminari da impostare nel proprio programma di scrittura sul computer, passando poi per le citazioni e il loro corretto utilizzo, per l’uso delle maiuscole e delle minuscole, per quello del corsivo, del grassetto e delle virgolette, per poi arrivare ai consigli e alle regole relative alla corretta compilazione di una bibliografia e alle creazione delle note. Nel seguente passo i curatori ci spiegano quali siano i destinatari cui una dettagliata conoscenza delle regole redazionali può rivelarsi particolarmente utile: «Se le regole di redazione possono essere importanti una volta sola nella propria vita per un diplomando o un laureando, esse sono fondamentali per chi intraprende un percorso professionale quale ricercatore universitario o docente, scrittore, giornalista, redattore nel campo della pubblicistica o dell’editoria. È pur vero che i testi letterari (narrativa, poetica, teatro) consentono maggiore libertà rispetto alla scientificità di un saggio, tuttavia anche il bravo romanziere o poeta o drammaturgo farebbe bene a conoscere le rigide, severe, regole di redazione, magari per poi – coscientemente – trasgredirle».
A concludere il Manuale pratico di scrittura – come si è visto, ricco di informazioni e di regole capaci di semplificare la vita di chi scrive e di tracciare un percorso chiaro da seguire per chiunque voglia impegnarsi seriamente nella stesura di un testo – ci sono delle Appendici costituite da due interessanti e ironici testi di Tripodi.
Un manuale innovativo - Nella marea di testi dedicati alla grammatica italiana e alle regole di redazione, alla predisposizione, all’elaborazione e alla stesura di testi, alla prima prova scritta dell’esame “di maturità” o alle tesi di laurea, per la prima volta compare un’opera unica che racchiude tutto questo all’interno di sé. Un manuale di scrittura che tenta di abbracciare tutto ciò che riguarda l’argomento e di mettere in guardia dagli errori più frequenti che potrebbero invalidare un lavoro sul quale magari si è faticato a lungo.
Un testo di quasi 300 pagine diviso ottimamente per argomenti (e con un utilissimo quanto accurato Indice analitico essenziale che ne rende agevole la consultazione in caso di dubbi di qualsiasi tipo) e che può essere utilizzato in diversi momenti della vita: dall’esame di maturità, alla laurea e anche durante la vita adulta per chi fosse interessato a un percorso in ambito giornalistico o alla scrittura in generale.