2.7.2015 - Inpgi, i conti tornano solo grazie alle plusvalenze immobiliari. La relazione al Parlamento della Corte dei conti sulla gestione dell'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola" conferma come la profonda crisi del settore editoriale, «che stando ai dati disponibili non accenna ad attenuarsi, stia avendo gravi e preoccupanti riflessi sull'andamento della gestione previdenziale dell' Inpgi».
Nel 2014, infatti, il saldo tra contributi e prestazioni mostra un disavanzo superiore ai 118 milioni (erano 92 nel 2013). La gestione ha chiuso con un avanzo positivo di 17 milioni (41 nel 2013), grazie a proventi straordinari per oltre 110 milioni da ricondurre alle plusvalenze dovute alla cessione del patrimonio immobiliare al fondo immobiliare chiuso "Inpgi Giovanni Amendola". Al «deteriorarsi della situazione» contribuisce l'articolato sistema di ammortizzatori sociali, come i trattamenti di disoccupazione, i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria.
Nonostante «la consapevolezza della governance dell'Inpgi circa la gravità del quadro venutosi a delineare», di cui sono testimonianza diversi interventi adottati, occorre interrogarsi, secondo la Corte dei conti «sulla stessa sostenibilità nell'avvenire degli strumenti posti a tutela dei giornalisti, in assenza di più severi interventi intesi ad incrementare le entrate ed a contenere le spese della gestione caratteristica». Tra il 2010 e il 2014, ad esempio, il saldo tra entrate ed uscite per ammortizzatori sociali, positivo nel 2010 per 8,8 milioni è negativo per 16,7 milioni nel 2014.
La Corte sottolinea come il vertice dell'Inpgi abbia elaborato proposte di riforma «che prevedono interventi sulle entrate contributive e misure finalizzate al contenimento della spesa per prestazioni», senza entrate nel merito di queste ultime.
Per la gestione principale, in particolare, il rapporto tra iscritti attivi e numero delle pensioni è in calo, passando da 2,11 nel 2013 a 1,91 nel 2014 (era di 2,88 nel 2009). Gli iscritti in attività sono 15.734 nel 2014, oltre mille unità in meno, di cui 959 professionisti, rispetto all' anno precedente. Il 2014 consolida un'inversione di tendenza registrata dal 2010. I trattamenti pensionistici obbligatori sono aumentati di oltre 2mila unità tra il 2008 e il 2014 (+270 nell' ultimo anno). L' importo medio delle pensioni erogate passa, in un anno, da 56.927 a 57.209 euro.
Quanto al valore di mercato del patrimonio immobiliare di proprietà dell' Inpgi, una stima interna lo fissa in 740,3 milioni a fine 2014. Tra i costi, le spese per il personale sono pari a 16,4 milioni (15,9 nel 2013) mentre diminuisce quella per gli organi (1,3 milioni).
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.27.5.2015 - . INPGI. Approvato il bilancio consuntivo 2014: rapporti di lavoro 15.891 con una diminuzione di ben 1.043 unità rispetto a quelli in essere nell’anno precedente (16.934). Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati continua a scendere, passando dal 2,11 del 2013 all’1,91 del 2014, mentre il rapporto tra uscite per pensioni Ivs ed entrate per contributi Ivs correnti passa dal 123,68 del 2013 al 130,04 del 2014 con un passività di 81,6 milioni. In sostanza l’Istituto incassa 100 e spende 130 in pensioni. Andrea Camporese: “IMMINENTE LA SOLUZIONE DELL’EX FISSA”. Un “documento Camporese” spiega la riforma dell’Inpgi: sette interventi strutturali sulla gestione previdenziale. All’esame del Cda proposte, che prevedono sia interventi sulle entrate contributive sia misure finalizzate al contenimento della spesa per prestazioni. -IN CODA IL COMUNICATO INPGI. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17938
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.19.6.2015 - .INPGI - Il Cda vara una manovra lacrime e sangue (il progetto è pubblicato qui sotto). Il documento trasmesso alla Fnsi e alla Fieg in vista del confronto prima di sottoporlo ai ministeri vigilanti (Economia e Lavoro) per l’approvazione definitiva. Questo “piano” colpisce tutti sotto forma sia di tagli alle prestazioni sia di contributi aggiuntivi da versare all’Istituto da parte di editori, giornalisti in attività (e anche nella loro veste di futuri pensionati) e giornalisti pensionati (comparto sul quale la legge e lo Statuto dell’Istituto non conferiscono alcun potere alle parti sociali, Fnsi e Fieg). Per quanto riguarda le pensioni in essere l’Inpgi si attribuisce poteri parlamentari quando stabilisce che gli attuali prelievi in vigore (ex legge 147/2013) fino al 31 dicembre 2016 saranno prorogati per i successivi 5 anni a partire dal 1° gennaio 2017. I prelievi sono del 6% sulle pensioni da 91.250,16 a 130.358,8 euro; del 12% da 130.358,81 a 195.538,20 euro; del 18% oltre 195.538,20. Il Cda, inoltre, prevede un prelievo dello 0,5 sulle pensioni da 0 a 30.000,00 euro; dell’1% da 30.001,00 a 60.000,00 euro; dell’1,5% da 60.001,00 a 91.251,15 euro. La domanda è una sola: l’Inpgi può introdurre prelievi per via amministrativa sulle pensioni esclusi dalla Cassazione? IN CODA la giurisprudenza più recente sulle pensioni.– TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18138