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INPGI. Pubblichiamo la relazione del
presidente di sezione della Corte dei
Conti Luigi Gallucci sul risultato
del controllo eseguito sulla
gestione finanziaria dell’Istituto per
l’esercizio 2014: “Si consolidano e
si fanno più concreti, a giudizio della
Corte dei conti, gli elementi di
preoccupazione che si collegano, non
solo al più generale andamento
demografico, ma anche alla crisi
in atto nel settore editoriale. Il
saldo tra il gettito di tutti i
contributi e tutte le prestazioni
obbligatorie è negativo per oltre
111 milioni, mentre la gestione
previdenziale e assistenziale mostra
un risultato con il segno meno per
81,621 milioni. “Appare indispensabile
l’adozione di provvedimenti
finalizzati a riportare in
equilibrio la gestione previdenziale”.


.6.7.2015 - .Corte dei conti – Sezione controllo Enti – Presidente e Relatore Luigi Gallucci – Determinazione n. 70/2015 del 30 giugno 2015 – Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola” (INPGI) per l’esercizio 2014.


La Corte dei conti, Sezione del controllo sugli enti, con deliberazione n. 70/2015 del 26 giugno 2015 (in http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_controllo_enti/2015/delibera_70_2015.pdf), ha riferito al Parlamento sulla gestione finanziaria dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola” (INPGI) per l’esercizio 2014, con riferimento alla Gestione principale, sostitutiva dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, e alla Gestione separata, cui sono iscritti i giornalisti liberi professionisti e quelli in rapporto di lavoro coordinato e continuativo.


Nel 2014 i risultati economici della Gestione principale segnano, con un avanzo economico di 17,020 milioni, una netta flessione sul saldo del 2013 (41,151 milioni), risultato quest’ultimo favorito, come quello del 2014, da consistenti plusvalenze da cessione di immobili. Per quanto riguarda, in particolare, la gestione previdenziale, si consolidano e si fanno più concreti, a giudizio della Corte dei conti, gli elementi di preoccupazione che si collegano, non solo al più generale andamento demografico, ma anche alla crisi in atto nel settore editoriale, con riflessi diretti sulle dinamiche del rapporto tra contributi e prestazioni e, quindi, sugli equilibri della gestione, sia nell’attualità che nel medio/lungo periodo. Nel 2014, infatti, aumenta la forbice tra gettito contributivo IVS – invalidità, vecchiaia e superstiti – (che diminuisce dello 0,67 per cento) e spesa per pensioni (che aumenta del 4,28 per cento), con un’incidenza, quindi, sempre maggiore di questi oneri sulle relative entrate. Il saldo tra il gettito di tutti i contributi e tutte le prestazioni obbligatorie è negativo per oltre 111 milioni, mentre la gestione previdenziale e assistenziale mostra un risultato con il segno meno per 81,621 milioni. Cresce la spesa per finanziare l’articolato sistema di ammortizzatori sociali a favore dei giornalisti che, nel 2014, evidenzia uno squilibrio tra entrate e uscite pari a -16,7 milioni. La gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare del 2014 chiude con un saldo positivo per 45,455 milioni (42,862 nel 2013). A fronte della descritta situazione, osserva la Corte come gli equilibri di bilancio della previdenza dei giornalisti siano garantiti dal ricorso ad operazioni – di natura straordinaria - di cessione di quote del patrimonio immobiliare al “Fondo immobiliare Inpgi”, con conseguenti plusvalenze (oltre 100 milioni nel 2014). Appare, dunque, indispensabile l’adozione di provvedimenti finalizzati a riportare in equilibrio la gestione previdenziale; interventi che la stessa governance dell’Istituto ritiene ora necessari e rispetto ai quali un’ipotesi di riforma è stata elaborata e trasmessa dal Presidente dell’Istituto alle parti sociali.


Quanto alla Gestione separata - attiva, peraltro, soltanto dal 1996 – non si ravvisano problemi di tenuta anche nel medio/lungo periodo. Il 2014 chiude con un avanzo economico di 41,206 milioni, per il contributo determinante del saldo della gestione previdenziale. (Comunicato dell’ufficio stampa della Corte dei Conti).


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CORTE DEI CONTI – In 7 punti la fotografia delle condizioni di salute dell’Inpgi/1. Dall’esame della gestione e della documentazione relativa all’esercizio 2014 è risultato, per la “Gestione principale”, che:


1. peggiora in modo ancor più deciso il saldo della gestione previdenziale e assistenziale (pari a - 81,620 milioni, a fronte di -51,649 milioni nel 2013 e -7,391 milioni nel 2012), con un decremento sul 2013 vicino a 30 milioni per effetto di minori ricavi (-6,742 milioni) e di maggiori costi (+23,230 milioni);


2. il rapporto fra numero degli iscritti attivi e il numero delle pensioni è in calo, passando da 2,11 del 2013 a 1,91 del 2014;


3. il risultato della gestione patrimoniale è di segno positivo per 45,455 milioni con un incremento di quasi 2,6 milioni sul precedente esercizio;


4. l'avanzo di esercizio flette in misura significativa nel 2014 e si attesta su 17,020 milioni,quando l’analogo risultato del 2013 era di 41,151 milioni;


5. la redditività netta del patrimonio immobiliare (ai valori di bilancio), senza considerare le operazioni di apporto al “Fondo immobiliare Inpgi”, passa dal 2,25 per cento del 2013 all’1,68 per cento del 2014, mentre quella ai valori di mercato passa dall’1,33 per cento del 2013 all’1,05 per cento del 2014;


6. l’indice di copertura della spesa pensionistica IVS da parte del correlato gettito contributivo si è attestato sul valore di 0,77, inferiore a quello del 2013 (pari a 0,81);


7. peggiora il rapporto tra la riserva IVS (dopo la destinazione dell’avanzo) e l’ammontare delle pensioni in essere a fine esercizio, pari a 4,03 annualità nel 2014, a fronte delle 4,16 nel 2013.


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.2.7.2015-.Gli iscritti in attività sono 15.734 nel 2014, oltre mille unità in meno, di cui 959 professionisti, rispetto all' anno precedente. I trattamenti pensionistici obbligatori sono aumentati di oltre 2mila unità tra il 2008 e il 2014 (+270 nell'ultimo anno). L'importo medio delle pensioni erogate passa, in un anno, da 56.927 a 57.209 euro. - di Marco Mele/Il Sole 24 Ore. – TESTO IN  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18234


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.19.6.2015 - .INPGI - Il Cda vara una manovra lacrime e sangue (il progetto è pubblicato qui sotto). Il documento trasmesso alla Fnsi e alla Fieg in vista del confronto prima di sottoporlo ai ministeri  vigilanti (Economia e Lavoro) per l’approvazione definitiva. Questo “piano” colpisce tutti sotto forma sia di tagli alle prestazioni sia  di contributi aggiuntivi da versare all’Istituto da parte di  editori, giornalisti in attività (e anche nella loro veste di futuri pensionati) e  giornalisti pensionati (comparto sul quale la legge e lo Statuto dell’Istituto non conferiscono alcun potere alle parti sociali, Fnsi e Fieg). Per quanto riguarda le pensioni in essere l’Inpgi si attribuisce poteri parlamentari quando stabilisce che gli attuali prelievi in vigore (ex legge 147/2013) fino al 31 dicembre 2016 saranno prorogati per i successivi 5 anni a partire dal 1° gennaio 2017. I prelievi sono del 6% sulle pensioni   da 91.250,16 a 130.358,8 euro; del 12% da 130.358,81 a 195.538,20 euro; del 18% oltre 195.538,20. Il Cda, inoltre, prevede un prelievo dello 0,5  sulle pensioni da 0 a 30.000,00 euro; dell’1% da 30.001,00 a 60.000,00 euro; dell’1,5% da 60.001,00 a 91.251,15 euro. La domanda è una sola: l’Inpgi può  introdurre prelievi per via amministrativa sulle pensioni esclusi dalla Cassazione? IN CODA la giurisprudenza più recente sulle pensioni. IN CODA la giurisprudenza recente sulle pensioni. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18138


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.21.6.2015-.INPGI - Franco Abruzzo segnala al Governo, alla Corte dei Conti e alla Covip la manovra del presidente Andrea Camporese che punta a introdurre prelievi sulle pensioni per via amministrativa, mossa censurata e bocciata ripetutamente dalla Cassazione.  Fnsi e Fieg non hanno alcun potere e alcuna delega: possono agire solo sui giornalisti attivi. Leggi e Statuto sono chiari e netti sul punto.  “Il ricorso al contributo di solidarietà non rientra nei poteri e nell’autonomia decisionale delle Casse. Gli enti privati - spiega la Cassazione - hanno a disposizione un ventaglio di soluzioni - dall’aumento delle aliquote alla riparametrazione dei coefficienti alla modifica dei criteri di calcolo del trattamento - per garantire l’equilibrio finanziario e per assicurare le prestazioni future”. Pubblichiamo il documento firmato dal presidente dell’Unpit. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18152



 



 



 



 



 



 



 



 






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