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Giorgio Dobrilla, “FATTI FATTERELLI FATTACCI commentati in ottica semiseria dalla A alla Zeta”.

presentazione di Marzio Breda

Giorgio Dobrilla  non ha bisogno di presentazioni. L’Autore è Primario Gastroenterologo Emerito ben noto in campo nazionale e internazionale e da anni come giornalista pubblica anche libri e articoli di carattere divulgativo. Questa  breve introduzione nasce dal fatto che ho condiviso con lui una comune forte amicizia con il poeta Andrea Zanzotto, mancato nel 2011.  Motivo in più questo per presentare con vero piacere, e permeato da stima e affetto, il nuovo libro di Giorgio “FATTI FATTERELLI FATTACCI” (Editore historica). Tuttavia, l’amicizia non c’entra nulla con le considerazioni che mi affiorano spontanee dopo aver letto il suo interessante volume. Intanto, mi sembra assolutamente originale la sua idea di realizzare un “libro come fosse un quotidiano”, come lui spiega nella prefazione e mi convince pure il sottotitolo “commentati in ordine alfabetico in ottica semiseria”. Trattare le tematiche dalla A alla Zeta fa già prevedere che gli argomenti prescelti saranno eterogenei, quelli appunto che si ritrovano in un qualsiasi quotidiano, dallo stalking e dai casi di femminicidio sempre più frequenti alla delinquenza negli stadi, dalle ricorrenti cure antitumorali miracolose all’indebita invasione di campo della magistratura, dall’inesistente giuramento di Ippocrate di chi si laurea in Medicina alla malasanità più disgustosa, dallo sconcertante premio Ig-Nobel al tragico espandersi dello Stato islamico, dai quiz di intelligenza alle ricadute deleterie psicofisiche dello zapping.  Questo e altro ancora si troverà il lettore consultando l’indice generale del libro, ma io vorrei soffermarmi soprattutto sul taglio giornalistico che Giorgio Dobrilla  ha dato al suo scritto,  così scorrevole e accattivante da imporre quasi a chi legge di passare subito alla lettera alfabetica successiva. In secondo luogo, il rigore espositivo che si coglie anche quando l’autore non tratta specificamente di medicina,  scienza o fantascienza. Mi riesce spontaneo al riguardo citare gli articoli da lui dedicati a Stamina, all’omeopatia, alla problematica ostica della trans-sessualità, all’energia nucleare, al quoziente di intelligenza, al testamento biologico, ai tapes colorati usati dagli sportivi per curare (?) i loro acciacchi, agli UFO. Tra il faceto e il molto serio, come l’autore anticipa del resto nel suo sottotitolo, vengono fornite notizie assolutamente preziose e circostanziate, alcune inedite, che non possono non coinvolgere il lettore. E far pensare chi legge, o coinvolgere nella lettura chi di norma  legge poco, è del resto l’obiettivo dichiarato in prefazione dall’Autore, convinto che “vivere pensando” sia meglio che “vivere e basta”. Andrea Zanzotto, presentando un precedente libro di Giorgio Dobrilla (Solo scienza e coscienza?, 2006), che arricchisce pure la mia libreria personale, scriveva: “Ricollegandomi all’inizio di questo breve saluto introduttivo, mi auguro che questo libro, che si legge davvero tutto d’un fiato, veda confermato il successo degli altri volumi rigorosi, benché di carattere divulgativo, di Giorgio Dobrilla, tra i quali mi fa piacere ricordare quello molto intrigante, dedicato al fenomeno del placebo”. Io vorrei rubare al grande Andrea, poeta e amico comune, questo suo auspicio perché lo condivido totalmente. Un libro che fa riflettere, un libro che diverte, un libro che informa, da mettersi sul comodino, pronto per essere risfogliato e riletto, perché le vicende umane, purtroppo, non cambiano mai.


Marzio Breda, Inviato speciale del Corriere della Sera
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