2.9.2015 - In Italia vi sono ben 15.535 professionisti responsabili delle relazioni esterne, uffici stampa, marketing e pubblicità delle aziende e delle istituzioni. E' quanto emerge dalla Guida a cura di "Prima Comunicazione", edizione di giugno 2015, in cui sono riportati i nomi di questi professionisti con indirizzi, numeri telefonici, e mail e siti web.
Se si tiene conto che sono 495 in più di quelli schedati nel 2014 è abbastanza plausibile che buona parte dei 15.935 professionisti degli Uffici stampa dovrebbe versare i contributi previdenziali all'INPGI/1. Naturalmente occorre che siano iscritti all'Ordine dei Giornalisti come professionisti o pubblicisti e che abbiano un contratto a tempo indeterminato come lavoratori subordinati, svolgendo attività giornalistica.
Partendo dalla Guida di "Prima Comunicazione" i 15 ispettori dell'INPGI con base a Roma senza spostarsi dalla capitale dovrebbero effettuare un'indagine a tappeto su tutti i 15.535 professionisti degli uffici stampa in stretta collaborazione con i 20 Fiduciari INPGI regionali e gli Ordini Regionali dei giornalisti per verificare con controlli incrociati con gli Albi dei giornalisti, l'INPS e l'Agenzia delle Entrate quanti colleghi risultino attualmente evasori dell'INPGI/1, pur essendo giornalisti, pur svolgendo attività giornalistica, pur essendo lavoratori subordinati a tempo pieno e pur versando i contributi ad un ente sbagliato, cioè all'INPS.
La task force degli ispettori INPGI, che nell'ultimo anno ha già ottenuto lusinghieri risultati, avendo brillantemente scoperto parecchi casi di giornalisti che lavoravano da anni come uffici stampa di aziende non editoriali (ivi comprese multinazionali), ma versando i contributi all'INPS, potrebbe così recuperare parecchi milioni di euro di contributi in breve tempo e senza alcuna spesa.
Difatti in questo caso, una volta accertate eventuali irregolarità, l'INPGI 1 riavrebbe quanto dovuto direttamente dall'INPS in pochissimi mesi e con gli arretrati di 5 anni senza neppure spendere nulla per le spese legali. E anche i datori di lavoro non dovrebbero versare sanzioni, né penalità.
Insomma, un toccasana ideale per le casse dell'INPGI 1 che potrebbe forse rappresentare anche una valida alternativa al taglio delle pensioni deciso dal Cda INPGI il 27 luglio scorso ed ora al vaglio dei ministeri vigilanti. Che si aspetta allora ad effettuare al più presto questi controlli? Non ne vale forse la pena? Pierluigi Roesler Franz
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24 luglio 2015. - ‘Uomini Comunicazione’ in http://www.primaonline.it/2015/07/24/210102/lultima-edizione-di-uomini-comunicazione-2/
‘Uomini Comunicazione’ è la guida ai professionisti di relazioni esterne, uffici stampa, marketing e pubblicità, indispensabile per chi deve dialogare con le aziende e le istituzioni italiane.Nell’edizione di giugno 2015 di ‘Uomini Comunicazione’ sono 15.535 i nomi dei comunicatori presenti, affiancati come sempre da indirizzo, numero telefonico, e-mail e sito web. A ventotto anni dall’uscita, ‘Uomini Comunicazione’ si conferma uno strumento indispensabile per entrare in relazione con le aziende e le istituzioni centrali nell’economia e nella vita sociale del nostro Paese. E dà conto del crescente impegno dei professionisti del settore rendendoli visibili come meritano. Da tempo sottolineiamo che malgrado la congiuntura economica negativa, di sei mesi in sei mesi il numero dei comunicatori non solo non diminuisce ma è in leggero aumento, a testimonianza di come la comunicazione rimanga un asse portante della nostra cultura economica, politica e civile e abbia avuto l’energia e la creatività necessarie per ideare nuove forme e modalità di relazione, sia adeguandosi alle innovazioni introdotte dal digitale, sia facendo propri valori come la trasparenza e la responsabilità sociale d’impresa, ormai imprescindibili in una società sempre più complessa ma anche sempre più vitale e consapevole. ‘Uomini Comunicazione’ e’ tradizionalmente rispecchia l’andamento dei principali comparti produttivi e l’emergere di nuove realtà imprenditoriali e nel mondo dei servizi. Proprio per questo nell’edizione di giugno 2015 sono state introdotte tre significative novità. Il settore Abbigliamento e accessori si chiama ora Moda e stili di vita, a riprova di come nella cultura contemporanea esista una contaminazione che molti brand hanno già fatto propria. Le aziende di e-commerce, finora nel settore Internet, si trovano adesso nel settore Distribuzione, essendo l’e-commerce a tutti gli effetti un nuovo canale del retail. Infine, nasce il settore Musei, Arte e cultura a misura di una sempre più importante realtà che vede i moderni musei affermarsi come centri multiculturali e d’intrattenimento, spesso grazie a inedite e promettenti partnership tra pubblico e privato.
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Due volte l’anno, a giugno e dicembre, Prima Comunicazione pubblica Uomini Comunicazione, una guida di facile uso per trovare nome, numero di telefono e indirizzo dei professionisti degli uffici stampa, relazioni esterne, pubblicità e marketing che lavorano per le principali aziende e istituzioni italiane.
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