Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
  » Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  Attualità
Stampa

Negli ultimi dieci anni, in Italia, è sparita un'edicola su quattro. La recessione, le politiche di inasprimento fiscale sui prodotti editoriali e la crisi dell'informazione tradizionale hanno colpito duramente la rete di vendita della carta stampata: dal 2004 al 2014 hanno chiuso senza essere sostituite circa 10mila rivendite tra edicole e negozi di giornali e riviste. Complessivamente la rete è passata da un totale di 40mila punti vendita a poco meno di 30mila. A lanciare l'allarme è Fenagi. Appello al Governo per il rilancio.

ROMA, 17 ottobre 2015. Negli ultimi dieci anni, in Italia, è sparita un'edicola su quattro. La recessione, le politiche di inasprimento fiscale sui prodotti editoriali e la crisi dell'informazione tradizionale hanno infatti colpito duramente la rete di vendita della carta stampata: dal 2004 al 2014 hanno chiuso senza essere sostituite circa 10mila rivendite tra edicole e negozi di giornali e riviste. Complessivamente la rete è passata da un totale di 40mila punti vendita a poco meno di 30mila, per una riduzione complessiva del 25%. A lanciare l'allarme è Fenagi, l'associazione di categoria che riunisce gli esercenti dell'informazione. La crisi delle edicole è una conseguenza diretta di quella della carta stampata, incrisi di vendite e pubblicità. "Il calo di vendite è un fenomeno cui assistiamo da diversi anni. Ma durante la crisi il numero di copie venduto si è dimezzato", spiega il presidente di Fenagi Confesercenti Giovanni Lorenzetti. "Oggi siamo sui 3,3 milioni di giornali al giorno, 2,1 milioni di copie in meno del 2007. Calano anche gli investimenti pubblicitari, ridottisi di 1,4 miliardi rispetto al periodo precedente alla crisi. E il futuro non lascia ben sperare: nei primi 8 mesi del 2015 le vendite sono diminuite di oltre il 13% sullo scorso anno. Mentre il  numero delle edicole, nello stesso periodo, ha fatto registrare 449 nuoveiscrizioni e 948 cancellazioni, con un saldo negativo di 499 unità, in ulteriore peggioramento rispetto al saldo (-355) registrato nell'agosto 2014. Di questo passo la rete delle edicolemorirà prima della carta stampata". "La scomparsa delle edicole - aggiunge Lorenzetti - è un segno negativo dei nostri tempi: scompaiono capitoli di storia cittadina, luoghi di incontro, discussione ed abitudini  consolidate. A rischio è  un servizio di vicinato essenziale soprattutto in un Paese come l'Italia, dove il digital divide è ancora ampio, soprattutto per alcune fasce d'età. Ma a rischio è anche il pluralismo dell'informazione e la promozione culturale garantiti da giornali e riviste tradizionali, che offrono un'secondo tempò di approfondimento di qualità, ancora noneguagliato dall'informazione di rapido consumo disponibile online. Eppure, constatiamo che nella legge di stabilità mancanocompletamente misure a sostegno della rete tradizionale"."Ormai è imprescindibile una riorganizzazione e riqualificazione di tutta la filiera della distribuzione e vendita. Occorre puntare sulla qualità del prodotto e sulla commercializzazione, favorendo incentivi alla vendita. Per questo Fenagi chiede al Governo di recuperare la rete delle edicole tradizionali come canale dedicato alla vendita del prodotto editoriale cartaceo. Una rete  che favorirebbe la copertura sul territorio nazionale e darebbe agli editori la garanzia di un'offerta plurale. Bisogna anche puntare sull'informatizzazione - conclude Lorenzetti -: l'obiettivo è creare un network di 'edicole 2.0' di servizi di vicinato, da quelli amministrativi, informativi e turistici a quelli informatici".  (ITALPRESS).





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com