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L'INPGI/1 E LO "SCHEMA INPDAI" - Un'allegra brigata di giornalisti/cacicchi di provincia ricorre, nascondendosi come vermi dietro una firma fasulla, alla criminalizzazione degli avversari fino ad augurarne la morte, cercando così di nascondere i guai e le contraddizioni dell'Inpgi/1 sempre più sull'orlo del collasso. Questi estremisti hanno perso la ragione, mentre il futuro dell'Istituto (con una voragine di 106,5 mln soltanto nell'anno in corso) appare incerto. Governo e Parlamento potrebbero rispolverare lo "schema Inpdai" del 1995/1996: da ente privatizzato come l'Inpgi/1 con il dlgs 509/1994, l'Inpdai tornò prima pubblico per poi essere assorbito dall'Inps. Lo stesso potrebbe accadere all'Inpgi/1 che accusa una gestione fallimentare e faraonica sotto la regia di Fnsi e Fieg. I sindacati confederali hanno abbandonato il "governo" dell'Inps quando si sono resi conto che questo Istituto aveva bisogno di "amministratori di mestiere". L'Inpgi/1, l'unico ente privatizzato sostitutivo dell'Inps, è in sostanza l'Inps dei giornalisti dipendenti, bisognoso di manager competenti. Il 22/10 si riunirà il Consiglio generale dell'Inpgi/1: affronterà i problemi veri? Il progetto di riforma oggi all'esame del Governo? La copertura Casagit ai giornalisti autonomi con una spesa di 3 mln di euro all'anno? La vicenda Sopaf con la costituzione di parte civile dell'ente contro il presidente in caso di un suo rinvio a giudizio? Il recepimento del Job Act? Un comportamento rispettoso dei diritti acquisiti dei giornalisti pensionati?

di FRANCO ABRUZZO/presidente UNPIT

20.10.2015 -  Un'allegra brigata di giornalisti/cacicchi  di provincia ricorre, nascondendosi come vermi dietro una firma fasulla,  alla criminalizzazione degli avversari  fino ad augurarne la morte, cercando così di nascondere i guai e le contraddizioni dell'Inpgi sempre più sull'orlo del collasso  (il testo dela vergogna si può leggere in https://assostamparegionali.wordpress.com/2015/10/19/pensio-dunque-sono/). Questi estremisti/vermi hanno perso la ragione, mentre il futuro dell'Istituto (con una voragine di 106,5 mln nell'anno in corso)  appare incerto. Governo e Parlamento potrebbero rispolverare lo "schema Inpdai" del 1995/1996: da ente privatizzato come l'Inpgi/1 con il dlgs 509/1994, l'Inpdai tornò prima pubblico per poi essere assorbito dall'Inps. Lo stesso potrebbe accadere all'Inpgi/1 che accusa una gestione fallimentare e faraonica sotto la regia di Fnsi e Fieg. I sindacati confederali hanno abbandonato il "governo" dell'Inps quando si sono resi conto che questo Istituto aveva bisogno di "amministratori di mestiere". L'Inpgi/1 è l'unico ente sostitutivo dell'Inps ed è in sostanza l'Inps dei giornalisti dipendenti. La crisi odierna dimostra che la Fondazione  ha bisogno anch'essa e in fretta di "amministratori di mestiere" visti i risultati della gestione sindacale/padronale. Il 22 ottobre si riunirà il Consiglio generale dell'Inpgi/1: affronterà i problemi veri sul tappeto? Il progetto di riforma oggi all'esame del Governo? La copertura Casagit  ai giornalisti autonomi con una spesa di 3 mln di euro all'anno? La vicenda Sopaf con la costituzione di parte civile dell'ente contro il presidente in caso di un suo rinvio a giudizio?  Il recepimento del Job Act? Un comportamento rispettoso dei diritti acquisiti dei giornalisti pensionati?


Nel frattempo l'Istituto ha dato un prestito di 12 milioni di euro agli editori per pagare una piccola fetta dell'ex fissa. E regala: 3milioni di euro per garantire una risibile copertura Casagit ai giornalisti autonomi, una mossa elettorale varata senza un bando pubblico in contrasto con la normativa comunitaria; 7,6 milioni alla Sopaf (secondo il Pm Gaetano Ruta); 21mila euro (in più rispetto all'Inps) ai percettori dell'indennità di disoccupazione; 17mila euro in più rispetto all'Inps ai neopensionati. I giornalisti pensionati, invece, hanno già dato all'Inpgi 20 milioni per la mancata perequazione e per il prelievo del 6,12 o 18% sugli assegni superiori ai 91.250 euro.


Ogni anno l'ente versa 2,5 mln di euro al sindacato (che, perdendo continuamente adesioni, rappresenta all'incirca il 20% degli iscritti all'Ordine). Frattanto il presidente Andrea Camporese percepisce una indennità annua di 314mila euro (+45mila euro per la pensione Inpgi/2) contro i 102mila di euro di Tito Boeri (presidente Inps, 17 mln di pensionati contro gli 8mila dell'Inpgi). La vicenda Sopaf farà scattare il commissariamento in caso di rinvio a giudizio del presidente dell'Istituto?


Un dato balza, però, subito agli occhi: il percorso scelto stavolta dall'INPGI per varare la riforma é del tutto diverso da quello seguito nel 2005 quando la riforma delle pensioni fu prima approvata dal Consiglio di amministrazione con delibera n. 72 del 30 giugno 2005, poi fu ratificata il 1° luglio dal Consiglio Generale e solo 5 giorni dopo fu trasmessa alle Parti Sociali (FNSI e FIEG) e parallelamente ai Ministeri vigilanti del Lavoro e dell'Economia e Finanze.


Ora invece, pur essendo in vigore le stesse regole, una bozza della riforma é stata inviata con priorità alle Parti Sociali (FNSI e FIEG). Ma che valore ha il parere espresso dalla FNSI l'8 luglio, 19 giorni prima dell'approvazione del testo di riforma da parte del Cda? E quale è la procedura più corretta: quella attuale o quella di 10 anni fa?


Infine va risolto il quesito già posto da molti colleghi e da alcune Associazioni regionali stampa se l'INPGI/1 possa tagliare di sua iniziativa l'importo di una pensione in corso di pagamento. La Cassazione con ripetute sentenze del 2014 e 2015 ha risposto che i diritti acquisiti non si toccano e le Casse privatizzate non possono imporre un contributo di solidarietà, che taglia le pensioni, con un atto amministrativo che non ha forza di legge. E anche la Corte Costituzionale é sulla stessa linea. Il CdA INPGI ha deciso di andare avanti lo stesso, infischiandosene di questi verdetti. Tutti attendono ora le decisioni del Governo sul punto. Poi, se il Governo dovesse avallare la delibera del 27 luglio,  scatteranno i ricorsi a pioggia.


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19.10.2015 - PREVIDENZA DEI GIORNALISTI IN AFFANNO - Fnsi e Fieg rinunceranno a "governare" l'Inpgi/1? E' accaduto all'Inps, dove sindacati e padronato hanno abbandonato le stanze del potere. Perché non dovrebbe accadere all'Inpgi/1? Perché l'Inpgi/1  non dovrebbe essere governato  da amministratori 'di mestiere'? Il 'condominio' Fnsi/Fieg presenta oggi risultati fallimentari. Le condizioni disastrose delle finanze della Fondazione impongono questa svolta. Ogni anno l'ente versa 2,5 mln di euro al sindacato (che, perdendo continuamente adesioni, rappresenta all'incirca il 20% degli iscritti all'Ordine). - di FRANCO ABRUZZO/presidente UNPIT - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18850


13.10.2015 - INPGI. Dall'assemblea dei pensionati lombardi (organizzata da UNPIT) la forte richiesta al Governo di nominare un "Commissario straordinario" all'Inpgi e la diffida ai Ministri dell'Economia e del Lavoro dall'approvare la delibera 27/7/2015 (affetta da vizi di legittimità) sulla cosiddetta riforma previdenziale e assistenziale della Fondazione  nella parte in cui ha previsto l'applicazione del contributo di solidarietà sugli assegni. La riduzione forzosa dei vitalizi dei giornalisti pensionati italiani è “arbitraria perché l’Istituto non ne ha titolo in quanto il suo compito è di pagare le pensioni e non di tagliarle, sostituendosi in tal modo al legislatore; perché adottata unilateralmente in mancanza di una autorizzazione legislativa a monte;  e perché in contrasto con gli articoli 3 e 53 della Costituzione (sentenza 116/2013 della Corte Costituzionale)”. Censurato il comportamento della Fnsi che ha dato disco verde ai "tagli" tradendo lo Statuto e una parte dei suoi rappresentati. - IN ALLEGATO il documento integrale approvato all'unanimità dall'assemblea dei pensionati lombardi. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18776


12.10.2015 - Inpgi, la Procura Milano chiede il rinvio a giudizio per il presidente della Fondazione. Andrea Camporese, che è anche presidente dell'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp), è accusato di corruzione e di truffa ai danni dell'Istituto di previdenza. Sulla richiesta di rinvio a giudizio si esprimerà il gup. Il 10 dicembre riprende il processo ai Magnoni. FRANCO ABRUZZO (presidente Unpit): "Il Governo non può stare alla finestra e fare lo gnorri. La nomina di un commissario all'Inpgi è improcrastinabile". IN CODA la ricostruzione della storia. - di Fattoquotidiano 12.10.2015 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18774


.27.7.2015 - Giornalisti. CdA dell'INPGI. I RAPPRESENTANTI DEL  GOVERNO SI SPACCANO. La riforma passa con 9 sì (otto esponenti della maggioranza della Fnsi + Andrea Mancinelli l'uomo di Palazzo Chigi), due no (Punto e a capo-INPGI FUTURO), l'astensione della rappresentante del Ministero del Lavoro, Fiorella Kostoris, che ha definito “anticostituzionale” il “contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della gestione previdenziale” (che avrà una durata temporanea di 5 anni dalla data di approvazione dei Ministeri vigilanti). Assenti i due rappresentanti della Fieg e un consigliere giornalista. Franco Abruzzo (presidente di Unpit): “La battaglia comincia ora. I giornalisti pensionati non si lasceranno massacrare da sedicenti Robin Hood. Ci saranno risvolti in tutte le sedi. I giornalisti pensionati frattanto farebbero bene ad abbandonare in massa la Fnsi, un sindacato che ha fatto fallire il Fondo ex fissa e che ora taglia gli assegni di quiescenza. Camporese in sostanza suggerisce a Boeri la strada pericolosa di imporre prelievi anche ai pensionati Inps, ignorando Parlamento, Consulta e Cassazione”. Sarà consentito il riscatto del praticantato anche per i giornalisti che abbiano svolto il tirocinio professionale presso le Scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine. IN CODA tutte le misure votate dal Cda. - di Francesco M. de Bonis – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18364


 


 


 





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