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"Sindacati Regionali di Stampa" - "il nuovo blog delle sindacaliste e dei sindacalisti delle Associazioni regionali di stampa della Fnsi" - pubblica un articolo (sotto lo pseudonimo "Fred Stand") che augura la morte a Franco Abruzzo/presidente di Unpit (Unione nazionale pensionati per l'Italia). "La colpa di Franco Abruzzo? Lottare da anni, con un lavoro intenso e instancabile, per difendere i pensionati. L'intervento di "Fred Stand" non è spazzatura, è merda allo stato puro. Tanto gli dovevamo. Penso di potermi rivolgere ad Abruzzo, a nome di tutti noi, con un "Forza Franco, grazie per tutto quello che hai fatto, non ti scoraggiare, Ti vogliamo bene". IN CODA: Franz Foti chiede un'azione urgente del Consiglio territoriale di disciplina.

DI SALVATORE ROTONDO/Giornalisti pensionati piemontesi.

1.11.2015 - Cari amici, ieri ho scritto una Lettera aperta, per rispondere alle opinioni favorevoli al prelievo forzoso sulle pensioni, pubblicate sul blog "Sindacati Regionali di Stampa".  Nella Lettera aperta accennavo  all'intervento, che ho definito "spazzatura", pubblicato sotto lo pseudonimo "Fred Stand". In cui l'autore anonimo arriva ad augurarsi, seppure vigliaccamente attribuendo questo sentimento "ai giovani", la morte rapida dei pensionati.


Ebbene forse il termine spazzatura non è il più adatto. Perché se in questo caso l'autore rimane sul generico ("Una volta, quando moriva un vecchio giornalista i giovani colleghi esprimevamo cordoglio. Oggi i collaboratori si fanno in segno della croce e dicono “Grazie Dio, una pensione in meno”), in chiusura del testo - particolare che a una lettura frettolosa mi era sfuggito - l'infame arriva ad augurare direttamente la morte, ad una persona specifica, il presidente dell'Unione Nazionale Pensionati per l'Italia (www.unpit.it), che è Franco Abruzzo.


Leggete per credere: "Ti consiglio di vivere solo per far arrabbiare coloro che stanno pagando per la tua pensione. È il solo piacere che mi è rimasto: disse una volta Voltaire, autore nel 1737 dei famosi Conseils à un journaliste. Mi sembra un buon motto per le mummie strette di culo dell’Unpit. L’Inpgi, nonostante la forza miracolosa di Nostra Signora delle Grazie (e che Grazie!) Mimma Iorio, non garantisce l’eternità. Cari colleghi che temete di perdere la ricchezza per pochi euro al mese, l’ora dell’ultimo trasferimento non è molto lontana nel tempo. È bene garantirvi la pace eterna presentandovi davanti a Dio, che non considererà quanto avete dato in più o in meno a Camporese, ma quanto avete trattenuto per voi, per la vostra avidità".


La colpa di Franco Abruzzo? Lottare da anni, con un lavoro intenso e instancabile per difendere i pensionati. L'intervento di "Fred Stand" non è spazzatura, è merda allo stato puro. Tanto gli dovevamo.


A Franco invece devo le scuse, per aver trascurato questo finale incredibile. E penso di potermi rivolgere a lui, a nome di tutti noi, con un "Forza Franco, grazie per tutto quello che hai fatto, non ti scoraggiare, Ti vogliamo bene". Salvatore Rotondo


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L'articolo delle Associazioni  stampa regionali  in https://assostamparegionali.wordpress.com/2015/10/19/pensio-dunque-sono/


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MESSAGIO DI FRANZ FOTI (CONSIGLIERE DELLA FNSI): "AUSPICO UN INTERVENTO URGENTE DEL CONSIGLIO TERRITORIALE DI DISCIPLINA. NON POSSIAMO ACCOGLIERE, NÉ NELL’ALBO PROFESSIONALE DEI GIORNALISTI,NÉ NELLA STRUTTURA SINDACALE DELLA NOSTRA CATEGORIA, SOGGETTI CHE SI MACCHIANO DI REATI MORALI DI QUESTA GRAVITÀ".  - 1.11.2015 - Caro Franco, non credo che si debba una risposta al miserabile Fred. Quanto ha pensato e scritto costui sembra appartenere non alla categoria invertebrata dei vigliacchi, difficilmente annoverabile  nella sfera minima degli esseri umani, ma alla specie spregevole di chi non può appartenere al mondo professionale dei giornalisti. Auspico che il Consiglio territoriale di disciplina intervenga subito, per atto dovuto e per diritto di autotutela, assumendo misure sanzionatorie, preferibilmente di radiazione, nei confronti di chi offende vigliaccamente un  collega e rende disonore etico e professionale alla funzione del giornalismo. Provvedimento di immediata espulsione andrebbe preso nei confronti di questo fantomatico Fred anche dal Sindacato della FNSI qualora ne facesse parte a qualsiasi titolo. Non possiamo accogliere né nell’Albo professionale dei giornalisti, né nella struttura sindacale della nostra categoria, soggetti che si macchiano di reati morali di questa gravità. Qualora provvedimenti di massima severità non venissero presi nei confronti di costui non credo che si possa proseguire a parlare di rilancio del giornalismo italiano, di difesa della dignità delle persone e di rispetto della funzione del giornalismo che è quella d’informare, sensibilizzare all’etica, accompagnare i processi di civiltà, democrazia e  sviluppo della responsabilità dei cittadini a qualsiasi pensiero politico o religioso appartengano. Se si vuole colpire la dignità di un giornalista per avere espresso, in piena libertà, opinioni e azioni, condivisibili o meno, in difesa di una condizione sociale propria e di altre decine di migliaia di persone e tale libertà viene infangata in maniera violenta, vigliacca e volgare, colui che colpisce non potrà avere diritto di cittadinanza nel mondo dei giornalisti. La sua permanenza, altrimenti, parrebbe come triste e inesorabile espressione del declino del nostro giornalismo. Ancora più grave parrebbe l’azione del miserabile Fred qualora fosse dettata da altri interessi che stanno per presentarsi per voler allontanare la possibilità che il mitico Franco Abruzzo riaccenda i fari della sua grande conoscenza della giurisprudenza dell’informazione e dell’etica professionale per metterle in campo alle prossime tornate elettorali dell’Ordine. Con grande affetto, Franz Foti (Consigliere nazionale della FNSI)


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 20.10.2015 - L'INPGI/1 E LO "SCHEMA INPDAI" - Un'allegra brigata di giornalisti/cacicchi  di provincia ricorre, nascondendosi come vermi dietro una firma fasulla,  alla criminalizzazione degli avversari  fino ad augurarne la morte, cercando così di nascondere i guai e le contraddizioni dell'Inpgi/1 sempre più sull'orlo del collasso. Questi estremisti hanno perso la ragione, mentre il futuro dell'Istituto (con una voragine di 106,5 mln soltanto nell'anno in corso)  appare incerto. Governo e Parlamento potrebbero rispolverare lo "schema Inpdai" del 1995/1996: da ente privatizzato come l'Inpgi/1 con il dlgs 509/1994, l'Inpdai tornò prima pubblico per poi essere assorbito dall'Inps. Lo stesso potrebbe accadere all'Inpgi/1 che accusa una gestione fallimentare e faraonica sotto la regia di Fnsi e Fieg. I sindacati confederali hanno abbandonato il "governo" dell'Inps quando si sono resi conto che questo Istituto aveva bisogno di "amministratori di mestiere". L'Inpgi/1, l'unico ente privatizzato sostitutivo dell'Inps, è in  sostanza l'Inps dei giornalisti dipendenti, bisognoso di manager  competenti. Il 22/10 si riunirà il Consiglio generale dell'Inpgi/1: affronterà i problemi veri? Il progetto di riforma oggi all'esame del Governo? La copertura Casagit  ai giornalisti autonomi con una spesa di 3 mln di euro all'anno? La vicenda Sopaf con la costituzione di parte civile dell'ente contro il presidente in caso di un suo rinvio a giudizio?  Il recepimento del Job Act? Un comportamento rispettoso dei diritti acquisiti dei giornalisti pensionati? - di FRANCO ABRUZZO/presidente UNPIT - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18857


 


 


 


 


 


 


 


 


 





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