Uccisa l'unica reporter indipendente donna che da Raqqa, roccaforte jihadista in Siria, aveva continuato a sfidare negli ultimi mesi l'Isis con le sue cronache cittadine, le sue denunce e la sua sferzante ironia sul web. Lo annunciano attivisti locali citati dall'associazione giornalistica Syria Direct.
LONDRA, 5 gennaio 2016. E' stata uccisa l'unica reporter indipendente donna che da Raqqa, roccaforte jihadista in Siria, aveva continuato a sfidare negli ultimi mesi l'Isis con le sue cronache cittadine, le sue denunce e la sua sferzante ironia sul web. Lo annunciano attivisti locali citati dall'associazione giornalistica Syria Direct e ripresi oggi da media britannici stando ai quali da ottobre sale cosi' ad almeno 5 il numero dei giornalisti controcorrente assassinati dai seguaci del Califfo. La morte della ragazza, Ruqia Hassan, fattasi conoscere sulla rete come una coraggiosa 'citizen journalist', talvolta con lo pseudonimo di Nisan Ibrahim, risalirebbe a qualche tempo fa. Ma solo nei giorni scorsi sembra che l'Isis abbia comunicato ai genitori di averla "giustiziata" in quanto "spia", raccontano gli attivisti di Raqqa, diffondendo anche quelli che vengono presentati come gli ultimi tweet di Ruqia. "Sono a Raqqa e ho ricevuto minacce di morte - vi si legge - ma quando l'Isis mi arrestera' e mi uccidera' sara' ok perche' loro mi taglieranno testa e io ho la dignita'. Meglio che vivere nell'umiliazione con l'Isis". L'Independent traduce poi l'ultimo post sul profilo Facebook della ragazza, pubblicato a luglio per ironizzare sulla guerra al Wi-Fi dichiarata dai jihadisti nella sua citta'. "Avanti - scriveva Ruqia - tagliateci internet, i nostri piccioni viaggiatori non se ne lamenteranno". (ANSA)
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