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Stampa

Associazione stampa romana sull'Inpgi: "Andrea Camporese sia responsabile e rassegni le dimissioni".

ROMA, 5 FEBBRAIO 2016.  "SE CAMPORESE HA A CUORE L'ISTITUTO CHE HA GUIDATO PER ANNI, CHE E' ALLA VIGILIA DI ELEZIONI SU CUI ABBIAMO BISOGNO DI CONFRONTARCI SERIAMENTE SULLE MISURE PER SALVARLO, CHE HA APPROVATO UNA MANOVRA DI TAGLI ALLE PRESTAZIONI SOLO PARZIALMENTE PROMOSSA DAI MINISTERI VIGILANTI CHE CHIEDONO SACRIFICI ANCOR PIU' DOLOROSI, DOVREBBE ENTRARE NEL PROCESSO SOPAF DEPONENDO LA GIACCA DI PRESIDENTE DELL'INPGI". LO DICE LA SEGRETERIA DELL'ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA IN UNA NOTA A PROPOSITO DEL RINVIO A GIUDIZIO DI ANDREA CAMPORESE PER TRUFFA E CORRUZIONE NELL'AMBITO DELL'INCHIESTA SOPAF A MILANO. UNA VICENDA "CHE IMPONE ALCUNE RIFLESSIONI DI LEGGE E ALTRE DI OPPORTUNITA'". FERMO RESTANDO - PREMETTE LA SEGRETERIA DELL'ASR - CHE "ANDREA CAMPORESE E' INNOCENTE FINO APROVA CONTRARIA, FINO ALLA FINE DEL  PROCESSO. NON SIAMOGARANTISTI A GIORNI ALTERNI. DI TUTT'ALTRO AVVISO LE QUESTIONI DI OPPORTUNITA'". VIENE QUINDI DETTO CHE "QUESTA VICENDA MOLTO LUNGA NON HA FATTO ALTRO CHE SFIBRARE IL RAPPORTO DIFIDUCIA CHE DEVE ESISTERE TRA I COLLEGHI E CHI LI RAPPRESENTA NEGLI ISTITUTI DI CATEGORIA. OPPORTUNITA' AVREBBE VOLUTO CHEINPGI SI FOSSE GIA' COSTITUITO PARTE CIVILE ANCHE PER TUTELARE IL PROPRIO VERTICE". E ORA, DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO, "ESISTEUNA OPPORTUNITA' ANCORA PIU' STRINGENTE, FIGLIA DEL RAPPORTOSOLIDALE TRA I GIORNALISTI. ANCHE SE IL MANDATO STA PER SCADERE, NEANCHE PER UN SOLO GIORNO POSSIAMO IMMAGINARE CHE ACCANTO A CAMPORESE SALGANO SUL BANCO DEGLI IMPUTATI I COLLEGHI CHE CONTINUA A RAPPRESENTARE. E QUESTO PROPRIO PERCHE' LA RESPONSABILITA' PENALE E' PERSONALE ED E' UN PRINCIPIO DI CIVILTA' GIURIDICA DA RIBADIRE ANCHE IN QUESTO CASO". E - CONCLDUE LA NOTA - "A QUESTO PUNTO INPGI METTA RESPONSABILMENTE IN CAMPO TUTTE LE AZIONI PER TUTELARE NEL PROCESSO GLI INTERESSI DEI PROPRI ISCRITTI". (AGI)


 


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Il documento di Stapa romana -  Roma, 5 febbraio 2016. Il rinvio a giudizio di Andrea Camporese per truffa e corruzione nell'ambito dell'inchiesta Sopaf a Milano impone alcune riflessioni di legge e altre di opportunità. Sulla legge ribadiamo il nostro giudizio. Andrea Camporese è innocente fino a prova contraria, fino alla fine del processo. Non siamo garantisti a giorni alterni. Di tutt'altro avviso le questioni di opportunità. Questa vicenda molto lunga non ha fatto altro che sfibrare il rapporto di fiducia che deve esistere tra i colleghi e chi li rappresenta negli istituti di categoria. Opportunità avrebbe voluto che Inpgi si fosse già costituito parte civile anche per tutelare il proprio vertice. Oggi, dopo il rinvio a giudizio, esiste una opportunità ancora più stringente, figlia del rapporto solidale tra i giornalisti. Anche se il mandato sta per scadere neanche per un solo giorno possiamo immaginare che accanto a Camporese salgano sul banco degli imputati i colleghi che continua a rappresentare. E questo proprio perchè la responsabilità penale è personale ed è un principio di civiltà giuridica da ribadire anche in questo caso. Se Camporese ha a cuore l'istituto che ha guidato per anni, che è alla vigilia di elezioni su cui abbiamo bisogno di confrontarci seriamente sulle misure per salvarlo, che ha approvato una manovra di tagli alle prestazioni solo parzialmente promossa dai ministeri vigilanti che chiedono sacrifici ancor più dolorosi, dovrebbe entrare nel processo Sopaf, deponendo la giacca di Presidente dell'INPGI. A questo punto INPGI metta responsabilmente in campo tutte le azioni per tutelare nel processo gli interessi dei propri iscritti. - Segreteria Associazione Stampa Romana


 


 


 


 


 





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