Roma, 5 febbraio 2016. Pubblichiamo la lettera del Ministero del Lavoro d'intesa con il Ministero dell'Economia indirizzata al'Inpgi e datata 3 febbraio 2016 con le valutazioni sulla delibera dell''Istituto adottata il 27 luglio 2015. I ministeri vigilanti hanno approvato soltanto quattro punti dei quella delibera: dal 1° gennaio 2016 si alzano le aliquote contributive: per i giornalisti passano da 8,69% a 9,19% mentre per i datori di lavoro da 22,28% a 23,81%; sempre da quest’anno la rivalutazione delle retribuzioni sarà fatta solo in base all’indice di variazione dei prezzi al consumo che non sarà più maggiorato dell’1% e il coefficiente di rendimento delle pensioni scende dal 2,66 al 2,30% per le anzianità contributive acquisite dal 2016. Dal 2017 per i datori di lavoro è previsto un ulteriore incremento dell’1% delle aliquote contributive destinato a sostenere la cassa integrazione straordinaria . Questi provvedimenti verranno pubblicati sul sito del Ministero del Lavoro e nella Gazzetta Ufficiale.
I ministeri vigilanti, che hanno sospeso tutte le altre misure della delibera 27 luglio 2015, hanno dato al CdA dell'Istituto precise e drastiche linee guida: il calcolo contributivo, l’inserimento dell’aspettativa di vita e quindi l’allungamento dell’età pensionabile, la revisione di tutte quelle misure di salvaguardia inserite a tutela degli iscritti e non più sostenibili. I ministeri reputano necessario evidenziare che l'Inpgi deve "intervenire in breve con ulteriori modifiche che permettano il rientro del disavanzo, adottando norme che potrebbero risultare anche più restrittive di quanto prevede il sistema generale". "L'istituto dovrà intraprendere un complessivo progetto di riforma, utile a consentire il riallineamento delle risultanze gestionali al fine di garantire l'effettiva tutela previdenziale dei propri iscritti"
"E' rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli Organi di codesto Istituto - si legge nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale, adottando le opportune soluzioni in direzione:
• dell'adeguamento dei requisiti di accesso e delle modalità di calcolo delle prestazioni a quelli previsti dal sistema generale AGO;
• dell'adeguamento delle aliquote di rendimento per il calcolo del trattamento pensionistico a quelle vigente nel sistema generale;
• della verifica della sostenibilità delle altre prestazioni obbligatorie diverse da quelle lVS rispetto alle contribuzioni ad hoc previste;
• della verifica degli impatti che le prestazioni facoltative eventualmente previste dal nuovo progetto di riforma hanno sulle risultanze di gestione.
"Ferma restando quindi l'approvazione delle misure sopra individuate, si ritiene opportuno precisare che il progetto di riforma ordinamentale, stante la necessità di riequilibrio e risanamento com effetti anche di medio-lungo periodo, dovrà essere adottato in tempi brevi e corredato da elaborazioni tecniche che consentano alle Amministrazioni vigilanti di valutare, oltre alla sostenibilità complessiva della gestione, anche gli effetti separati di ciascuna delle misure che codesto INPGI intenderà prevedere. Si rimane in attesa delle determinazioni che codesto Istituto riterrà dì assumere".
Bocciato il contributo di solidarietà sulle pensioni in essere con queste parole: "Con riferimento all'istituzione del contributo straordinario per il riequilibrio finanziario - sebbene possa essere ritenuto uno degli "strumenti coerenti alle indicazioni risultanti dal bilancio tecnico", così come previsti dalla normativa di settore, cioè l'art. 2, comma 2, del d. lgs n. 509/1994 - si ritiene di porre in evidenza, sotto un profilo di legittimità, che, in quanto imposto da un atto non avente forza di legge che incide su pensioni già maturate e in pagamento (c.d. diritti acquisiti), nonché al di sotto della soglia di salvaguardia posta dall'attuale normativa (14 volte il trattamento minimo Inps) espone l'Ente ad un probabile contenzioso dagli esiti molto incerti. Ciò anche alla luce delle numerose pronunce contrarie della Corte di Cassazione in relazione ad analoghe iniziative adottate da altri enti previdenziali di diritto privato. Pertanto, tale particolare misura potrebbe comportare per l'INPGI, in definitiva, addirittura maggiori oneri nel prossimo futuro a fronte di una disponibilità di risorse, nell'immediato, per altro non quantificate e presumibilmente esigue".
Per leggere la lettera clicca su questo link http://riformagiornalisti.it/files/2016/02/nota-ministero.pdf