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APPELLO ALLA CAMERA. Franco Abruzzo*: "L'Ordine nazionale con 36 consiglieri non potrà far fronte ai suoi tanti compiti. Fermatevi!. Il numero giusto è 60: 60 consiglieri (di cui 12 giudici disciplinari), 40 professionisti e 20 pubblicisti”.

Deputati, fermatevi! Oggi 2 marzo vi accingete ad approvare il ddl sull'editoria che contiene una norma lesiva dell'Ordine dei Giornalisti. Con 36 consiglieri l'Ordine non sarà in grado di operare e di far fronte a tutte le funzioni assegnate dalle leggi. Tenete conto che 12 dei 36 consiglieri dovranno occuparsi esclusivamente della giustizia disciplinare. I restanti 24 consiglieri sono giudici d'appello delle iscrizioni negli elenchi dell'Albo, devono vigilare sulla condotta degli iscritti  segnalando mancanze e violazioni etiche  ai Consigli territoriali di disciplina, devono organizzare corsi di formazione ogni anno per 100mila iscritti, devono organizzare (4 volte/anno) gli esami di stato per l'accesso alla professione,  vegliare sul funzionamento delle 9 scuole di giornalismo sparse sul territorio nazionale, coordinare gli Ordini regionali, scrivere il massimario della professione. E poi c'è il disbrigo delle pratiche amministrative (pareri, incontri, dibattiti, etc). Il numero giusto è 60: 60 consiglieri (di cui 12 giudici disciplinari), 40 professionisti e 20 pubblicisti, eletti in due distinti collegi nazionali. Credetemi, il funzionamento dell'Ordine è anche un problema del Parlamento. I consiglieri sono persone che lavorano e che non possono dedicarsi in via esclusiva all'Ordine. Anche sotto questo profilo il numero 36 fa a pugni con la realtà e con le esigenze dell'ente pubblico. Cordialmente, ·FRANCO ABRUZZO-consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia di cui è stato presidente dal 1989 al 2007.  (mail: fabruzzo39@yahoo.it - cell 3461454018)


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1.3.2016 - EDITORIA. CAMERA: DDL ALLE BATTUTE FINALI. IL FONDO PER IL PLURALISMO DELL'INFORMAZIONE SARA' ISTITUITO AL MEF. 100 MLN NEL TRIENNIO 2016-2018, RISORSE AGGIUNTIVE DAL CANONE RAI. IL NUMERO DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ORDINE NON POTRÀ ESSERE SUPERIORE A 36. TRA GLI EMENDAMENTI APPROVATI  L'OBBLIGO PER LE IMPRESE EDITORIALI E INFORMATIVE DI PREVEDERE LE MISURE ADEGUATE A CONTRASTARE QUALSIASI FORMA DI PUBBLICITÀ LESIVA DELL'IMMAGINE E DEL CORPO DELLA DONNA: IL RISPETTO DI QUESTO REQUISITO VINCOLANTE PER L'ACCESSO AI CONTRIBUTI PUBBLICI. PROTETTO IL TITOLO DI GIORNALISTA PUBBLICISTA AL PARI DI QUELLO DI GIORNALISTA PROFESSIONISTA. IL TESTO PREVEDE ANCHE REQUISITI PIÙ STRINGENTI PER I PREPENSIONAMENTI (SARANNO PREVISTI “L’INCREMENTO DEI REQUISITI E LA RIDEFINIZIONE DEI CRITERI”). IL VIA LIBERA IN PRIMA LETTURA È ATTESO NELLA GIORNATA DI MERCOLEDI'. - DI MICHELE CASSANO/ANSA - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=20085


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*Consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia (di cui è stato presidente dal 1989 al 2007) e sindaco dell'Inpgi




 


 





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