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PREVIDENZA. Tito Boeri attacca i cittadini 90enni in pensione dal 1980 e chiede un contributo (che già c'è) sugli assegni 'cosiddetti d'oro' (svalutatissimi). Si tratta di persone incolpevoli, messe in quiescenza con le leggi dell'epoca. Franco Abruzzo (presidente di Unpit): “Le campagne mediatiche di Tito Boeri hanno provocato (e provocano) danni alla salute dei pensionati anziani. Il prof bocconiano la smetta di seminare ansia, incertezza, terrore e panico. Il Governo ha già bocciato più volte il suo progetto di tagli. Si rassegni. Se ne torni in università. Tanto è un perdente di lusso”.

di Francesco M. de Bonis

Milano, 4 aprile 2016. In Italia ci sono oltre 474mila cittadini che ricevono la pensione  liquidata prima del 1980, in sostanza  da oltre 36 anni. Il dato, che  emerge dalle tabelle Inps sugli anni di decorrenza delle pensioni, ha offerto lo spunto a Tito Boeri per sferrare un nuovo attacco agli assegni cosiddetti d'oro ("Serve un contributo dagli importi elevati"). Ma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha rintuzzato prontamente l'attacco  invitando  a “non alimentare le incertezze” ed escludendo nuovi prelievi: "Il contributo di solidarietà oggi sulle pensioni alte c'è già, è a scadenza, dovrà essere valutato se confermarlo in quella maniera o diversamente, ma non credo che ci sia nulla allo studio". Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini ha smentito il presidente dell'Inps: "Non c'è nessuna istruttoria né tecnica né politica sul prelievo di  contributi dalle pensioni". a c'è una spetto infame nell'ultima uscita di Boeri: chi incassa l'assegno da 36 anni ha  oggi 88-90 anni. Si tratta di persone incolpevoli, messe in quiescenza con le leggi dell'epoca. Perché puntare il dito contro questi cittadini indicandoli in sostanza come percettori di somme indebite?  E poi, letti gli annunci di guerra sul recupero dei contributi,  Boeri farebbe bene a  dedicarsi soprattutto alla Sicilia dove  sono 285mila i lavoratori in nero con una evasione annua di 4 miliardi (esattamente la cifra che pensa di mettere in cascina con l’operazione sugli assegni presunti “ricchi”). Frattanto il docente bocconiano, con i suoi progetti brutali e violenti, ha seminato il panico tra i pensionati del ceto medio. Ora basta. In nome di Dio, se ne vada, torni in fretta alla Bocconi.  Guglielmo Gandino il 28 aprile 2015 su queste stesse colonne ha scritto una nota illuminante (in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17601) che mantiene ancora oggi tutta la sua attualità: "Tito Boeri abbia più rispetto per i pensionati italiani. Le norme punitive in vigore  hanno già  fatto sì che un assegno erogato nell’anno 2000 -  che dovrebbe avere una rivalutazione monetaria ad oggi del 31% - nel 2015 sia inferiore alla pensione inizialmente liquidata. Al Presidente dell’Inps vorrei porre questa domanda: “Possibile che nessuno dei suoi collaboratori Le abbia mai fatto presente che le pensioni in 15 anni hanno perso mediamente il 25% e che, a causa delle manipolazioni dell’indice di perequazione automatica, perderanno altrettanto nei prossimi 10-15 anni?”. Franco Abruzzo (presidente di Unpit) ha aggiunto: “Le campagne mediatiche di Boeri hanno provocato danni alla salute dei pensionati anziani. Il prof bocconiano la smetta di seminare ansia, terrore e panico. Il governo ha già bocciato il suo progetto di tagli. Si rassegni. Se ne torni in università. Tanto ò un perdente di lusso”. Boeri ha, però, sempre buona stampa. Alcuni giornaloni e radiogiornali - che perdono copie e ascoltatori -  hanno diffuso i dati sui cittadini in pensione da 36 anni, ma hanno dimenticato di pubblicare e riportare  le smentite del ministro Poletti e del sottosegretario Nannicini. Non una critica. E poi non bisogna stupirsi della crisi della stampa, una  crisi in espansione di giorno in giorno. Una stampa lontana dalla gente non ha futuro.


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3.4.2016 - Inps, mezzo milione in pensione da oltre 36 anni. Tito Boeri: "Serve contributo da importi elevati". Ma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, invita a “non alimentare le incertezze” ed esclude nuovi prelievi: "Il contributo di solidarietà oggi sulle pensioni alte c'è già, è a scadenza, dovrà essere valutato se confermarlo in quella maniera o diversamente, ma non credo che ci sia nulla allo studio". Anche Nannicini smentisce il presidente dell'Inps: "Non c'è nessuna istruttoria né tecnica né politica su contributi dalle pensioni". - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=20387


3.4.2016 - Pensioni, Boeri ci riprova con il contributo di solidarietà. Ma Poletti: “C’è già, non alimentiamo incertezze”. Pensioni, Boeri ci riprova con il contributo di solidarietà. Ma Poletti: “C’è già, non alimentiamo incertezze”. Per il presidente dell'Inps l'importante è introdurre più flessibilità "in tempi ragionevolmente stretti", ma il ministro del Lavoro: "Nulla di nuovo è allo studio". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini: "Non c'è nessuna istruttoria né tecnica né politica su contributi dalle pensioni". -Fattoquotidiano - TESTO IN http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/03/pensioni-boeri-ci-riprova-con-il-contributo-di-solidarieta-ma-poletti-ce-gia-non-alimentiamo-incertezze/2604910/


 


 


 


 


 


 


 


 


 





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