SOPAF: la difesa dell' ex presidente dell'Inpgi chiede di trasferire il processo a Roma o in alternativa a Venezia. La decisione il 12 maggio. Il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile dell’Inpgi, ma ha invece respinto l’analoga istanza presentata dall’Ordine nazionale dei Giornalisti perché il diritto è esercitato dall’Inpgi. I giudici hanno inoltre negato all'Inpgi - perché tardiva - la richiesta di costituzione di parte civile nei confronti di Giorgio Magnoni (titolare della Sopaf).
Milano, 5 maggio 2016. La seconda sezione penale del Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile dell’Inpgi nei confronti di Andrea Camporese, l’ex presidente dell’Istituto nazionale previdenza giornalisti italiani nel processo sul fallimento della Società Partecipazioni Finanziarie (Sopaf). Il giudice ha invece respinto l’istanza che era stata presentata dall’Ordine nazionale dei Giornalisti perché il diritto è esercitato dall’Inpgi. Il giudice ha inoltre negato all'Inpgi - perché tardiva - la richiesta di costituzione di parte civile nei confronti di Giorgio Magnoni, titolare della Sopaf. I legali dell'ex presidente dell'Istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi) Andrea Camporese hanno chiesto al Tribunale di spostare a Roma o Venezia per competenza territoriale il processo a carico del proprio assistito, imputato nel procedimento che vede al centro il crac della finanziaria Sopaf insieme ad altre persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, appropriazione indebita, corruzione e frode fiscale. I giudici decideranno il prossimo 12 maggio su questa istanza e sulle altre questioni preliminari sollevate durante l'udienza di oggi. Camporese è accusato di corruzione e di truffa ai danni dell'Inpgi per alcune operazioni su fondi immobiliari che avrebbero causato un danno di 7,6 milioni di euro all'istituto. Soldi che sarebbero finiti indebitamente nelle casse di Sopaf attraverso la Adenium sgr, una società controllata dalla finanziaria già di proprietà dei fratelli Magnoni, imputati in questo procedimento. In un altro filone processuale dell'indagine che è nata dal dissesto di Sopaf, dieci giorni fa il pm Gaetano Ruta ha chiesto sei anni di reclusione per Paolo Saltarelli, ex numero uno della 'Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei ragionieri e periti commercialì, accusato di corruzione di persona incaricata di pubblico servizio ed evasione fiscale, con l'aggravante della transnazionalità. Secondo l'accusa, Saltarelli avrebbe intascato una mazzetta da un milione di euro dando in cambio la gestione di milioni di euro di contributi previdenziali.(fonti: www.odg.it e ANSA).
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