Alla c.a. dei signori:
Letizia Gonzales, Presidente Ordine Giornalisti Lombardia,
Stefano Gallizzi, vicepresidente OgL
Consiglieri: Franco Abruzzo, Mario Consani, Lausa
Mulassano, Paolo Pirovano, Laura Hoesch, Ezio Chiodini,
Marco Ventimiglia, Angela Battaglia, Mario Molinari,
Alberto Comuzzi
.Alla cortese attenzione della stampa locale lecchese e nazionale.
Il giorno 3 giugno, i giornalisti pubblicisti, Claudio Brambilla,
direttore del giornale telematico www.merateonline.it (e del nuovo
www.casateonline.it), Fabrizio Alfano redattore de La provincia di Lecco,
Daniele De Salvo redattore de Il Giorno, rimarranno in attesa, con non
poco timore, della decisione della Cassazione, per quanto riguarda la
sentenza o di assoluzione oppure di condanna, per la "nota" (non per
tutti!!!) vicenda "scanner" .
I tre giornalisti, assolti dal Tribunale di Lecco, sono stati
condannati alla Corte d'Appello di Milano a 15 mesi (Brambillla e De
Salvo) e a 6 mesi (Alfano), Brevemente, con questa email, vogliamo
ricordare la perquisizione subìta il 1° agosto 2002, presso la redazione di
merateonline e le abitazioni del direttore Brambilla e del giornalistia De
Salvo, alla ricerca delle “radioline scanner". Radioline trovate sia in
auto di De Salvo e Alfano e sia in redazione, spente!. Nell' archivio del
nostro giornale online, potete trovare tutta la vicenda, minuto per
minuto, puntata per puntata. La perquisizione avvenuta, alle 19,30 del 1°
agosto, con otto carabinieri che non solo hanno perquisito i locali ma
hanno voluto "perquisire" una giornalista presente in redazione, il
figlio minorenne e due amici dello stesso (una bimba, tra l'altro di
soli otto anni!!), senza la presenza di un adulto e di un avvocato
sull'auto di Brambilla.
La sera stessa, è stato contattato Antonio di Pietro, ex Pm, parlamentare,
ex Ministro alle infrastrutture, che ha preso le difese come Avvocato, del
direttore Claudio Brambilla. Inizio del processo nel 2003 con piena
assoluzione piena per tutti e tre i giornalisti. Settembre 2007, appello
presso il Tribunale di Milano con condanna per i tre imputati. Nonostante
l'ex Presidente Franco Abruzzo abbia, da amico e dalla carica che gli
apparteneva, inviato mail a tutti i colleghi di testate giornalistiche
nazionali, e, ancora oggi lo ringraziamo, è stato personalmente vicino a
tutta la redazione, depositando una lettera dove si autoaccusva di
ascolto "scanner", nonostante tutto questo, non abbiamo avuto dall'Ordine
Nazionale Giornalisti, dai colleghi e dal Presidente ora in carica , un
appoggio morale e non solo visto le spese che una piccola redazione come
la nostra ha dovuto sostenere, per un processo che, se dovesse finire con
una condanna, potrebbe essere deleterio per tutti i giornalisti. L'ascolto
via "scanner" non è solo per giornalisti di Provincia, come noi, come
ricorda Franco Abruzzo, la realtà è questa e l'ascolto avviene anche in
grandi giornali e realtà televisive. Possiamo ricordare una puntata di
Striscia la Notizia dove Jimmy Ghione, durante un servizio: aveva lo
scanner in auto ed era in ascolto. Non è intervenuta la Polizia, non sono
intervenute le Forze dell'Ordine e nemmeno la magistratura. Altri casi ci
sono stati dove giornalisti, durante dirette TV, raccontavano di essere
arrivati sul luogo di una rapina (oppure omicidio), dopo aver ascoltato
"Via Radio" le forze di polizia.
Ricordiamo che l'ascolto era di una frequenza in uso ai Carabinieri di
Merate (Lecco), non criptata e quindi ad onde libere.
Con questa mail vogliamo portare alla Vostra attenzione il nostro processo,
nella speranza che ci sia un appoggio non solo morale ma anche di
sostegno di spese reali (noi, giornali on line…...e non di partito, non
abbiamo mai avuto sovvenzioni!!). Chiediamo a Voi la possibilità di
informare tutte le testate nazionali su ciò che avverrà il prossimo
giugno e, non ultima la possibilità di un avvocato cassazionista
dell'Ordine, che possa prendere in mano la causa senza ulteriore spese per
noi! Grazie.
La redazione di Merateonline
LEGGETE IL TUTTO CON ATTENZIONE, GRAZIE.
http://www.merateonline.it/2002/agosto/carabinieri_1_0208.htm
http://www.merateonline.it/2002/agosto/perquisizione2.htm
http://www.merateonline.it/2002/agosto/carabinieri_3_0208.htm
http://www.merateonline.it/2002/agosto/carabinieri_4_0608.htm
http://www.merateonline.it/merataccio/merataccio_0708_girotondo.htm
http://www.merateonline.it/2002/agosto/carabinieri_4_0808.htm
http://www.merateonline.it/lettereCC.htm
http://www.merateonline.it/Editoriali/archivio2003/editoriale_2701_processo.htm
http://www.merateonline.it/2003/gennaio/merateattualita_2901_processo.htm
http://www.merateonline.it/2003/febbraio/cronacagiudiziaria_1802_processo.htm
http://www.merateonline.it/2003/febbraio/cronacagiudiziaria_1902_scanner.htm
http://www.merateonline.it/Editoriali/archivio2003/editoriale_2002_scanner.htm
L’APPELLO DEL DIRETTORE DI MERATEONLINE
Anche su suggerimento dell'amico e collega Angelo Baiguini, consigliere
nazionale dell'Odg ci permettiamo sottoporre un caso giudiziario di sicuro
interesse per l'intera categoria, almeno per tutti coloro che operano nel
settore della cronaca nera.
In data 1 agosto 2002 la redazione di Merateonline, quotidiano internet del
lecchese, è stata perquisita da una decina di carabinieri della locale
compagnia provvisti di mandato di perquisizione firmato da un PM della
Procura del capoluogo, alla ricerca di apparecchi atti all'intercettazione
fraudolenta telematica, telefonica e telegrafica. In realtà la perquisizione
ha avuto come esito quello di sequestrare 2 apparecchi riceventi, peraltro
spenti, e comunque sintonizzati sulle frequenze IN CHIARO dei carabinieri
della compagnia. Lo stesso PM ha successivamente modificato le ipotesi di
reato in quanto l'intercettazione fraudolenta presuppone mezzi atti a
intercettare telefonate, oppure a decrittare comunicazioni criptate;
evidentemente l'ipotesi prospettata dai carabinieri al fine di ottenere il
mandato di perquisizione si è rivelata diversa dai reali obiettivi. Non
staremo qui a fornire motivazioni circa l'inusitata e inedita operazione
dell'Arma. Il processo di I° grado celebrato presso il tribunale di Lecco
(avvocato difensore Antonio Di Pietro) si è concluso con l'assoluzione con
formula piena perché il fatto non costituisce reato. In Appello invece i
giudici hanno deciso per la condanna dei tre giornalisti imputati, il
direttore e due collaboratori, a 15 mesi e a 6 mesi (per un collaboratore il
cui nome non figurava tra quelli da sottoporre a perquisizione anche
domiciliare), con la non menzione e la sospensione della pena. Il 3 giugno
si terrà l'udienza pubblica davanti al Corte di Cassazione, sezione 5°. Si
precisa che i due scanner da perizia sono risultati mai manipolati, atti
solo a ricevere, acquistati con tanto di scontrino, acquisito agli atti del
processo di I° grado, da Semprini a Milano. Si aggiunge che l'ex presidente
dell'odg di Milano Franco Abruzzo ha chiesto e ottenuto che si acquisisse
una sua memoria con la quale affermava per sé di aver ascoltato queste
trasmissioni in CHIARO per 40 anni nella sua carriera e di aver visto in
tutte o quasi le redazioni tali apparecchi. E' provato, al di là di ogni
ragionevole dubbio che ciò sia vero da decine di trasmissioni televisive
incentrate su fatti di nera o giudiziaria.
L'esito dell'udienza costituirà precedente per migliaia di colleghi che in
tutta Italia, anche oggi - inconsapevoli forse come lo eravamo noi dei guai
cui potrebbero andare incontro - hanno lo scanner acceso per ascoltare
banali comunicazioni su incidenti stradali o furti.
Merateonline, pur essendo una realtà pionieristica - nata nel 2000 e che
oggi conta almeno 10mila accessi unici al giorno - ha sostenuto sin qui
tutte le spese processuali. Ora ci domandiamo se l'Odg, visto l'interesse
generale del tema, non possa (o voglia) in qualche modo sostenere la causa.
L'udienza purtroppo è imminente, il 3 giugno. Ma confidiamo che qualche
iniziativa l'Ordine voglia assumerla a sostegno di una battaglia di diritto
utile a tutti. Se non desiderano essere ascoltati i CC criptino le
comunicazioni, come fa la polizia o il 118. Se non pongono in atto neppure
il minimo accorgimento (neppure il cambio di frequenza, sempre la stessa da
almeno 25 anni) chiunque dotato di una radio/Cb potrà sempre ascoltarli. Noi
mai abbiamo diffuso né trascritto né interferito con le comunicazioni.
Perché allora dobbiamo portare il peso di una condanna, tra l'altro
pesantissima?
Grazie per quanto vorrete fare.
Claudio Brambilla
Direttore responsabile di Merateonline-it