Roma, 25 agosto 2008. Toni morbidi di chi preferisce ascoltare, pochi ed essenziali annunci e molta emozione: così si può riassumere l'esordio da direttore de l'Unità di Concita De Gregorio che domani firma il suo primo numero del giornale. Una lunga giornata iniziata di buon mattino e caratterizzata da un approccio decisamente soft e dalla voglia di apparire tranquillizzante: semplice ma elegante in abito nero, Concita De Gregorio ha preso momentaneamente posto in una stanza a fianco a quella del suo predecessore Antonio Padellaro. Accolta da una piccola folla di fotografi e giornalisti, ha ricevuto l'omaggio floreale dei giornalisti de l'Unità. Fiori anche da parte del presidente della Nie (Nuova iniziativa editoriale, società editrice del giornale), Giorgio Poidomani, mentre Padellaro le ha fatto recapitare una pianta. Saluti, auguri, presentazioni e strette di mano: poi, intorno alle 11,30, è iniziata la riunione di redazione aperta dal vicedirettore Pietro Spataro. Lei ha diligentemente ascoltato, ha preso appunti e ha dato qualche suggerimento per intervenire brevemente soltanto al termine.Molte delle cose che sono state scritte - ha detto alla redazione - non sono vere: l'Unità non sarà color pastello, nè verrà cassata la celebre striscia rossa. Il formato invece cambierà così come la grafica che sarà curata da Cases Y Associated. Il tutto nell'ambito del progetto di rilancio annunciato dall'editore Renato Soru che punta molto sulla multimedialità. Nei prossimi giorni arriveranno - ha annunciato - Giovanni Maria Bellu, inviato di Repubblica, e Daniela Amenta, ex Unità poi approdata a E Polis. Marco Travaglio e la sua rubrica non corrono alcun pericolo. Porte spalancate a Furio Colombo e ad Antonio Padellaro. Nessuno strappo dunque ma rafforzamento dell'attuale redazione alla quale ha fatto buona impressione almeno in questo primo giorno. «È davvero carina. Ci è sembrata molto emozionata e soprattutto i suoi toni sono stati pacati. Insomma, un ingresso in punta di piedi», sottolineano all'Unità. Dopo la riunione di redazione, l'incontro con il Cdr: la De Gregorio ha confermato alla rappresentanza sindacale la volontà di costruire attorno all'esistente, partendo dalla valorizzazione delle forze già in campo. Domani il nuovo direttore si presenta ai lettori dell'Unità con il suo primo editoriale dopo essersi accomiatata da quelli di Repubblica. «Lascio questo giornale - ha scritto su D - dopo venti anni di lavoro durante i quali tutto quello che accade in una vita tra i venti e i quaranta anni è successo. Qui ho imparato, dentro e fuori da queste pagine tutto il poco che so». «Vado a guidare - ha aggiunto - il lavoro di un grande giornale, la nuova Unità. Il mio direttore salutandomi mi ha detto: 'Non dimenticare mai da dove vieni e chi porti con tè». (ANSA).
UNITA': PRIMO GIORNO PER DE GREGORIO, TRAVAGLIO ALL'ATTACCO
Roma, 25 agosto 2008. Quello in edicola oggi e' l'ultimo numero dell'Unita' sotto la direzione di Antonio Padellaro. Da domani il quotidiano "fondato da Antonio Gramsci", ora di proprieta' di Renato Soru, sara' firmato dalla nuova direttrice, Concita De Gregorio. Dopo gli addii di Padellaro e Furio Colombo, oggi tocca ad uno dei collaboratori tra i piu' noti del giornale, Marco Travaglio, dire la propria e lo fa con un intervento gia' significativo nel titolo: "Scusate, ma non ho capito". Travaglio afferma di non capire la ragione del cambio della guardia alla guida del quotidiano, visto che l'Unita', "morta nel 2000, e' risorta grazie al duo Colombo-Padellaro" e imputa la decisione ai vertici del Pd e al suo segretario, Walter Veltroni, in particolare. Per Travaglio "si finisce il lavoro e si completa il disegno avviato nel 2005, quando Colombo fu defenestrato dopo mesi di mobbing praticato da ben noti ambienti Ds, insofferenti per la linea troppo autonoma, troppo aperta, diciamo pure troppo libera del giornale". In questi ultimi anni l'Unita', secondo Travaglio, e' stata l'unica testata a contrastare "il Pensiero Unico del Padrone Unico, a dire le cose che, altrove, non si possono dire e a vedere le cose che, altrove, si preferisce non vedere, continuando ostinatamente a chiamare le cose con il loro nome, non con gli pseudonimi berlusconiani e dunque riformisti". Tanto che lo stesso Berlusconi durante l'ultima campagna elettorale addito' l'Unita' come nemico pubblico numero uno, anziche' Il Riformista o Europa, sempre che ne abbia notata l'esistenza. Mentre la gran parte dell'opposizione dialogava o andava a rimorchio, l'Unita' ha continuato pervicacemente a proporre un'altra agenda, un altro pensiero, un altro vocabolario". La difficolta' a comprendere di Travaglio e' in sintonia con le varie lettere di lettori che esprimono disorientamento, tristezza, smarrimento, ma che chiedono anche al giornale di non piegarsi, di continuare a fare un'informazione a schiena dritta e esprimono l'augurio che l'Unita' non venga "normalizzata". Augurio a cui fanno eco le ultime parole di Travaglio: "E' stata una splendida avventura. Speriamo che continui ancora a lungo". Quanto al nuovo direttore Travaglio sottolinea: "Non diro' una parola, se non che e' un'ottima giornalista e una persona squisita". (AGI)
DE GREGORIO: “L'UNITA' E' IL POSTO PER RITROVARSI di tutta la sinistra”
Roma, 26 agosto 2008. "Credo che la sinistra, tutta la sinistra dal centro al lato estremo, abbia bisogno di ritrovarsi sulle cose, di trovare e di dare un senso al suo progetto... E' un lavoro enorme, naturalmente. Ma possiamo farlo, dobbiamo farlo. Questo giornale è il posto": così Concita De Gregorio neodirettore dell'Unità saluta i suoi lettori con il suo primo editoriale sul quotidiano in edicola oggi. "Cominciamo oggi - scrive la De Gregorio - un lavoro che tra qualche settimana porterà nelle vostre case un quotidiano nuovo anche nella forma... L'identità del giornale sarà nelle sue inchieste, nelle sue scelte, nel lavoro di ricerca e di approfondimento che senza sconti per nessuno sappia spiegare cosa sta diventando questo paese". "Sarà un normale giornale di militanza, di battaglia, di opposizione a tutto quello che non ci piace e non ci serve - continua la De Gregorio -. Non è qualcosa che si possa fare in solitudine. C'é bisogno di voi. Di tutti, uno per uno. Non ci si può tirare indietro adesso, non si deve. E' questa la nostra storia, questo è il nostro posto", aggiunge. Secondo la De Gregorio, il giornale sarà "aperto a chi ha da dire, a tutti quelli che non hanno sinora avuto un posto per dire accanto a quelli che vorranno continuare ad esercitare qui la loro passione, il loro impegno". (ANSA).
DE GREGORIO: “L'UNITÀ SARÀ UN GIORNALE NORMALE. AVRÀ UN'IDENTITÀ NEL SUO LAVORO DI INCHIESTA SENZA FARE SCONTI A NESSUNO”-
Roma, 26 agosto 2008. «Prendiamo in mano il testimone dei padri e portiamolo, navigando nella complessità di questo tempo, nelle mani dei figli. Nulla avrà senso se non potremo dirci di averci provato. Questo solo posso fare, mentre ricevo da chi è venuto prima di me il compito e la responsabilità di portare avanti un grande lavoro collettivo». Lo sottolinea Concita De Gregorio nel suo primo editoriale da direttore dell«Unita». «Ricevo in eredità -scrive- da ultimo da Furio Colombo ed Antonio Padellaro, il senso di un impegno e di una impresa. Qualcosa di terribile è accaduto negli ultimi vent'anni -avverte- Un modello culturale, etico, morale si è corrotto. La politica non è che lo specchio di un mutamento antropologico, i modelli oggi vincenti ne sono stati il volano: ci hanno mostrato che se violi la legge basta avere i soldi per pagare, se hai belle gambe puoi sposare un miliardario e fare shopping con la sua carta di credito. Istruitevi, perchè abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenzà, diceva l'uomo che ha fondato questo giornale. Leggete, pensate, imparate, capite e la vita sarà vostra», è l'invito del neodirettore «L'Unità», promette De Gregorio, sarà «un giornale diverso ma sarà sempre se stesso come capita, con gli anni, a ciascuno di noi. L'identità del giornale sarà nelle sue inchieste, nelle sue scelte, nel lavoro di ricerca e di approfondimento che, senza sconti per nessuno, sappia spiegare cosa sta diventando questo Paese. Sarà -garantisce- un giornale normale niente affatto nel senso dispregiativo, e per me incomprensibile, che molti danno a questo attributo: sarà un normale giornale di militanza, di battaglia, di opposizione a tutto quel che non ci piace e non ci serve». (Adnkronos)
.....................................................
EDITORIA. L'UNITA’:
CONCITA DE GREGORIO
NUOVO DIRETTORE
DA LUNEDI’ 25 AGOSTO.
Roma, 22 agosto 2008. Concita De Gregorio è il nuovo direttore dell'Unità. Il consiglio di amministrazione della Nuova iniziativa editoriale (Nie), società editrice del quotidiano, ha accolto la proposta dell'azionista di nominare alla direzione la De Gregorio, che si insedierà da lunedì 25 agosto. Concita De Gregorio, ex firma di punta di Repubblica, subentra ad Antonio Padellaro che ha guidato la redazione dal marzo 2005. Inizia dunque il nuovo corso del quotidiano fondato da Antonio Gramsci e la cui proprietà è passata a Renato Soru. Ecco il testo del comunicato firmato dal presidente della Nie Giorgio Poidomani: «Il Consiglio di amministrazione di Nie ha deliberato di affidare l'incarico di direttore responsabile de l'Unità a far data dal 25 agosto 2008 alla signora Concita De Gregorio. Antonio Padellaro firmerà il giornale fino a quella data. Questo avvicendamento è ritenuto funzionale al progetto di sviluppo e di innovazione de l'Unità soprattutto in direzione della multimedialità. Il Consiglio di amministrazione di NIE ha rivolto i suoi più vivi e non formali ringraziamenti ad Antonio Padellaro per quanto fatto per l'Unità in questi 7 anni di collaborazione ai massimi livelli. Il Consiglio di amministrazione ha infine espresso i suoi più fervidi auguri alla signora Concita De Gregorio». (ANSA).
GLI AUGURI DEL CDR. Anche il comitato di redazione de l’Unità augura buon lavoro a Concita De Gregorio: «La nomina del nuovo direttore, che fa seguito all’acquisto della testata da parte di Renato Soru, consente di chiudere definitivamente la fase d’incertezza che pesa da tempo sul giornale. Grazie anche all’impegno profuso dalla redazione è stato possibile mantenere aperta una prospettiva di sviluppo del quotidiano coerente con la sua storia, con la sua autonomia e con i valori di libertà, di democrazia e legalità, a difesa del mondo del lavoro e dei diritti vecchi e nuovi di cui si è fatta portatrice e che sono stati richiamati nella proposta di una Carta dei valori de l’Unità avanzata dalla redazione. Il piano editoriale che il nuovo direttore sottoporrà alla redazione - che poi si esprimerà con il gradimento - potrà rappresentare un momento importante per il rilancio del giornale e per definire le coordinate di un rapporto proficuo e costruttivo tra direzione, redazione e rappresentanza sindacale. Il Cdr coglie l’occasione per ringraziare con calore Antonio Padellaro che, in anni difficili, ha fatto de l’Unità uno strumento indispensabile per il dibattito politico e culturale del centrosinistra. E che, con impegno umano e professionale, si è speso per mantenere viva una prospettiva di sviluppo e di autonomia utile per il giornale. (da www.unita.it).
DE GREGORIO, UNA DONNA AL TIMONE /SCHEDA
Roma, 22 agosto 2008. Oggi ha ricevuto l'investitura ufficiale: Concita De Gregorio è il nuovo direttore dell'Unità di proprietà di Renato Soru e firmerà lo storico giornale fondato da Antonio Gramsci da lunedì 25 agosto. È uno dei rarissimi casi in cui una donna prende il timone di un quotidiano nazionale. I precedenti sono davvero pochi: il più recente riguarda il Secolo d'Italia attualmente diretto da Flavia Perina; più indietro negli anni va ricordato il tentativo non troppo fortunato di Pialuisa Bianco di risollevare le sorti dell'Indipendente (1994) e, in tempi ormai remoti, va ricordata l'esperienza di Matilde Serao al Mattino. Concita De Gregorio, toscana di Pisa, classe '63, è una giornalista di lungo corso di Repubblica dove è approdata nel 1990, dopo otto anni al Tirreno. È proprio nel giornale fondato da Eugenio Scalfari che diventa una firma di primo piano: si occupa di cronaca politica e interna, spazia nel costume e commenta grandi fatti ed eventi italiani. Mamma di tre figli, di origine catalana, trova il tempo di firmare una rubrica sul magazine femminile di Repubblica 'D' e di scrivere libri: nel 2002 pubblica 'Non lavate questo sangue, diario dei giorni del G8 a Genovà, nel 2006 'Una madre lo sa. Tutte le ombre dell'amore perfettò, mentre per settembre è prevista l'uscita del suo ultimo lavoro dal titolo Malamore. Il nome di Concita De Gregorio alla guida dell'Unità è circolato subito dopo l'acquisto del giornale da parte del governatore della Sardegna e fondatore di Tiscali, Renato Soru. Fra annunci e parziali smentite e qualche polemica, arriva la comunicazione ufficiale anche se le voci sulla 'squadra’ continuano a inseguirsi: Luca Telese che avrebbe dovuto affiancarla lasciando il Giornale ha declinato l'offerta, mentre restano in pista l'inviato di Repubblica Giovanni Maria Bellu, e Daniela Amenta, ora in forza a E Polis, quotidiano free press. (ANSA).
FNSI, ORA FASE DI STABILITÀ E SVILUPPO.
Roma, 22 agosto 2008. Per la Federazione nazionale della stampa, «con la nomina di Concita De Gregorio alla direzione si apre per l'Unità una fase nuova, che il sindacato dei giornalisti si augura possa essere di stabilità e di sviluppo in un momento non facile per tutta l'editoria politica». «Un ringraziamento particolare - sottolinea la Fnsi in una nota - va alla redazione e alla sua rappresentanza sindacale, che in mesi di notevole incertezza hanno continuato ad esigere, con grande lucidità e determinazione, una soluzione proprietaria capace di mantenere saldo il legame della testata con la sua storia e con i suoi lettori. Analogo ringraziamento merita il direttore uscente, Antonio Padellaro, che si è battuto con energia perchè l'Unità continuasse ad essere voce autonoma e non omologata nel panorama dell'informazione, e che ha saputo mostrare particolare attenzione alle forze del lavoro e al ruolo del sindacato nella società italiana. A Concita De Gregorio, che va ad infoltire il gruppo ancora troppo esiguo delle giornaliste direttrici, un sincero augurio di buon lavoro e l'impegno del sindacato a giudicare la sua azione, come quella di ogni direttore, in base ai contenuti del piano editoriale e al rispetto del contratto e delle regole della professione». La Fnsi chiede che l'Unità «continui ad essere voce di quel mondo del lavoro che, nella vita pubblica italiana di questi anni, ha sofferto e continua a soffrire di una grave sottorappresentazione. Il sindacato dei giornalisti auspica inoltre che, dopo la decisione di oggi sul vertice della testata, si dia vita al più presto agli organi di garanzia già annunciati dall'editore Soru, in modo che la nuova Unità possa vivere la prossima stagione senza il peso di un potenziale conflitto di interessi». (ANSA).
PADELLARO: “LASCIO UN GRANDE GIORNALE. BERLUSCONI NON CI HA DOMATO E QUESTO È MOTIVO DI ORGOGLIO”.
Roma, 22 agosto 2008. Antonio Padellaro saluta oggi pomeriggio la redazione dell'Unità e si accomiata dai lettori con un editoriale che sarà pubblicato domani: una riflessione sui suoi sette anni e mezzo di lavoro ma anche una orgogliosa rivendicazione dei risultati raggiunti, del ruolo svolto dal giornale, del suo radicamento nell'opinione pubblica, delle sue battaglie politiche, civili e di libertà. Elementi che, scrive il direttore, ne fanno un grande giornale. «Grazie Unità», scrive Padellaro il quale già in apertura rivolge i propri auguri di buon lavoro a Concita De Gregorio. E subito riserva parole di profonda stima per Furio Colombo e di ringraziamento alla redazione e agli imprenditori che hanno permesso all'Unità di andare avanti nella sua storia. L'Unità - scrive - è il giornale 'politicò più venduto in Europa con «una media giornaliera di 48mila copie certificate nei primi sette mesi del 2008 (certo, meno delle 60mila vendute nel 2002; certo, più delle zero copie da cui eravamo ripartiti). Una platea giornaliera di 274mila lettori effettivi(dati Audipress 2008)». «L'Unità - prosegue - si può amare o avversare ma tutti sanno che giornale è, quali idee esprime, quali valori difende, contro cosa e contro chi irriducibilmente si batte. Chi fa quotidianamente l'Unità, chi la impagina, chi la pubblica - si legge ancora - sa bene chi sono i suoi lettori. Sono quelli che incontra alle Feste che io continuerò a chiamare dell'Unità». Padellaro porterà con sè tre istantanee: nella prima c'è Berlusconi che mostra il giornale dalla «inconfondibile striscia rossa» e lo indica come il 'nemicò. «Che il premier più ricco e più potente, sul cui impero dell'informazione non tramonta mai il sole - scrive - non sia riuscito a domare questo piccolo grande giornale è motivo di orgoglio per tutti coloro che, ancora, sono riusciti a non farsi dismettere. Ai tanti smemorati (anche nel campo a noi vicino) vorrei rammentare l'insostituibile funzione che l»Unità ha avuto, appena rinata, negli anni più duri dell'opposizione al secondo governo Berlusconi«. E definisce Marco Travaglio erede di quella cultura libera e liberale ispirata alla figura di Paolo Sylos Labini. »Nell'aprile del 2006 - aggiunge - pensammo che il fuoco fosse domato e la battaglia vinta«. Un errore, dice, anche se »nessuno in quel momento poteva immaginare con quale grado di autolesionismo« si sarebbe gettata alle ortiche un'occasione storica». La seconda istantanea è la prima pagina dell'Unità listata a lutto, con i nomi e le storie di quanti hanno perso la vita sul posto di lavoro. «Solo chi non ma mai letto veramente l'Unità - afferma - può sostenere che il nostro sia stato, e sia il giornale di un antiberlusconismo pregiudiziale e fine a se stesso. Il pregiudizio è di chi ha preferito non vedere i danni prodotti dalla cultura padronale e reazionaria scaturita dai governi della destra. A questi attacchi, spesso di stampo fascista e razzista l'Unità, giornale del lavoro, dei diritti civili e dei diritti di libertà ha risposto, ogni giorno, colpo su colpo. Infine, la terza immagine è quella di Ingrid Betancourt finalmente libera. (ANSA).
...................................................
EDITORIA. UNITA’ :
DOMANI E’ IL GIORNO
DELLA DE GREGORIO
NUOVO DIRETTORE
Roma, 21 agosto 2008. Giornata decisiva quella di domani per L'Unità targata Renato Soru: il Consiglio di amministrazione ha infatti all'ordine del giorno la questione della direzione del giornale fondato da Antonio Gramsci. Un passo importante per capire quale linea editoriale imboccherà il quotidiano, anche se sono improbabili colpi di scena e sembra scontata la nomina della giornalista di Repubblica Concita De Gregorio. Un nome, questo, circolato subito dopo l'ingresso di Soru nella proprietà e che proprio ieri è stato confermato dallo stesso governatore della Sardegna. Dubbi invece sul futuro ruolo di Antonio Padellaro all'interno del giornale: l'attuale direttore potrebbe rimanere come editorialista. Quello che è certo è che Padellaro prenderà un periodo di ferie, dopo essersi accomiatato dalla redazione che guida dal marzo 2005. Il nuovo direttore dovrebbe insediarsi già da lunedì prossimo, 25 agosto; la redazione è in attesa di conoscerne le prime mosse, mentre corrono voci che vorrebbero, al fianco di Concita De Gregorio, Luca Telese, giornalista del Giornale, volto noto di La7. Un'ipotesi che provoca non pochi mal di pancia: Furio Colombo, interpellato dal Manifesto, ha bocciato questa possibilità, giudicando il giornalista non in linea con L'Unità. Anche nella redazione prevalgono dubbi e contrarietà su Telese, autore fra l'altro del libro Cuori neri e soprattutto di alcuni articoli decisamente critici verso Walter Veltroni, il Partito Democratico e il Centrosinistra in generale. Infine, alcuni boatos accreditano Giovanni Maria Bellu, altra firma del quotidiano diretto da Ezio Mauro, come futuro vicedirettore di Concita De Gregorio. Per il momento lui glissa e dice: «Sono un inviato di Repubblica in ferie». (ANSA).
EDITORIA. UNITÀ: "IL 22 CDA, VERSO NOMINA DE GREGORIO"
Roma, 20 agosto 2008. Concita De Gregorio sarà il prossimo direttore de L'Unità. La nomina ufficiale dovrebbe avvenire il 22 agosto, quando si riunirà il Consiglio di Amministrazione del giornale di proprietà di Renato Soru. Concita De Gregorio raccoglie il testimone da Antonio Padellaro che ha guidato il giornale fondato da Antonio Gramsci dal marzo 2005. La nuova direzione dovrebbe partire nei prossimi giorni, forse già da lunedì 25 agosto. Concita De Gregorio lascia Repubblica dopo quasi 20 anni. La giornalista infatti approdata al quotidiano diretto da Ezio Mauro nel 1990 diventando una delle firme di punta. A 44 anni diventa dunque direttore de L'Unità, raro caso di una donna alla guida di un quotidiano. La notizia che era nell'aria già da tempo è stata confermata oggi dallo stesso Renato Soru in un'intervista a La Stampa. «È una bravissima giornalista, capace di raccontare le vicende del paese e di trattare la politica con un'attenzione più ai problemi della gente che non al teatrino di palazzo», ha detto il governatore della Sardegna rispondendo a una domanda riguardo alla De Gregorio e al suo futuro ruolo di direttore. Nella stessa intervista, Soru ha auspicato che non si esaurisca il rapporto con Antonio Padellaro: «Penso che non ci lasceremo, spero che lui resti come editorialista. Io sono molto grato a lui e a Furio Colombo per aver riaperto L'Unità e per tutto quello che hanno fatto in questi anni. È un giornale a cui sono legato dalla mia storia politica e personale: fu fondato da Antonio Gramsci, che era sardo come me». (ANSA).
EDITORIA. L'UNITÀ. TELESE: “GRAZIE CONCITA MA RESTO DOVE STO”
Roma, 20 agosto 2008. Luca Telese ha ricevuto da Concita De Gregorio, direttore 'in pectorè de l'Unità, l'offerta di affiancarla nel nuovo incarico, ma la declinerà. «Sto bene dove sto», spiega la firma de Il Giornale, replicando anche alle critiche di Furio Colombo il quale, intervistato da il manifesto, aveva bocciato l'ipotesi dell'arrivo di Telese nella squadra del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. «Ho ricevuto da Concita De Gregorio un'offerta che ritengo molto lusinghiera e che mi ha fatto molto piacere», sottolinea Telese. «Penso che l'Unità sia un giornale importante nella storia d'Italia e che la direzione della De Gregorio sarà come un elettroshock. E poi, avendo fatto diffusione militante dell'Unità la domenica mattina a Cinecittà Est, tra i 14 e i 17 anni, quando ero un ragazzo della Figc, devo ammettere che l'idea esercitava su di me anche un'attrattiva sentimentale. E ancora, mi divertiva molto la possibilità di portare un contributo nel momento in un momento in cui il ministro ombra della Giustizia del Pd, Tenaglia, dice che il tabaccaio ha fatto bene a sparare, scavalcando a destra La Russa. Tuttavia per motivi personali, godendo di una situazione professionale che considero felice, non accetterò». Quanto alle critiche di Furio Colombo, «ho grande simpatia per lui», dice Telese. «E mi divertiva anche la contaminazione che si sarebbe creata nel lavorare insieme io, un comunista italiano a lungo impegnato in un giornale di destra, e lui, un liberal borghese radical che adesso impugna la bandiera della rivoluzione». Al giornalista resterà il rimpianto «di non poter scrivere sullo stesso giornale di Marco Travaglio, per il quale ho una predilezione vera: è un caso quasi opposto al mio, di giornalista che professa un'identità e una storia ma scrive su un giornale di sinistra ed è la bestia nera di tutti quelli che non riescono a tenergli testa». L'anno prossimo Telese tornerà anche a Tetris, su La7. «Mi hanno proposto di rifarlo a febbraio e mi fa molto piacere: inviterò subito Furio Colombo e il comitato di redazione de L'Unità
....................................
CdR de l’Unità:
“Bene Soru, con
piano di sviluppo e
multimedialità. Ora
i fatti, ma speriamo
archiviata l’'era
del contenimento'”
Roma, 4 luglio 2008. Sviluppo multimediale che accompagni, e anticipi, le trasformazioni del panorama dell'informazione, non solo italiana, partendo dalla valorizzazione della testata: è uno dei cardini del disegno di Renato Soru per il rilancio dell'Unità, giornale di cui è editore. Un piano valutato positivamente dal Comitato di Redazione che il 3 luglio ha incontrato Soru insieme ai fiduciari delle redazioni di Bologna e Firenze e al segretario della Fnsi, Franco Siddi.
"La concezione del 'marchiò l'Unità come tratto identitario e unificante di un progetto - quello prospettato dall'editore - che si articola nella carta stampata, nell'on line, nella tv digitale, perfino nelle iniziative culturali - si legge in una nota diffusa dalla rappresentanza sindacale - può, infatti, aprire nuovi scenari per il futuro della testata. E può permettere di mobilitare passioni e iniziative utili a non ridurre, ma anzi a potenziare le voci che si oppongono a una visione addomesticata dell'informazione di cui è esempio il disegno di legge 'bavaglio' del governo sulle intercettazioni che, non a caso, la Fnsi ha radicalmente contestato".
"La rappresentanza sindacale guarda, altresì, con interesse - si legge ancora nella nota - la rinnovata attenzione all'informazione locale e l'obiettivo di rivolgersi a un pubblico ampio, al mondo democratico, di centrosinistra e di sinistra, alle nuove generazioni, alle realtà sociali, al mondo cattolico".
Il giudizio positivo del Cdr sulla visione strategica della nuova proprietà, naturalmente, "dovrà essere confermato dalla verifica dei fatti concreti, dalle scelte immediate dell'azienda a sostegno del giornale, dalla definizione del piano industriale e di quello editoriale".
Il Cdr insiste sull'assenza fino a questo momento di una politica di sviluppo del giornale e auspica che "l'era del contenimento" sia definitivamente archiviata". E, da questo punto di vista, valuta positivamente la nomina del nuovo Consiglio d'amministrazione della società editrice: cda che - "pur transitorio nella sua composizione - visto che i progetti illustrati dal nuovo editore richiedono un surplus di managerialità e di visione strategica - costituirà l'interlocutore aziendale che mancava da mesi".
"L'Unità - conclude la nota - può ripartire in fretta, quindi, anche proseguendo con gli impegni relativi alla ricapitalizzazione. Pur prendendo atto del progetto di una Fondazione - senza fini di lucro - che dovrà detenere la proprietà della testata, e al di là del rapporto costante che avrà con il Consiglio d'Amministrazione, il Cdr ha chiesto al presidente Soru, che ha dato la sua positiva disponibilità, un contatto costante e costruttivo che serva determinare un futuro positivo per il giornale". (ANSA)
...................................................
UNITÀ.
ARRIVA RENATO SORU.
DOMANI NUOVO
MANAGEMENT.
ACCREDITATA
CONCITA
DE GREGORIO MA
POTREBBE RESTARE
ANTONIO PADELLARO.
di Daniela Simonetti/ANSA
Roma, 5 giugno 2008. Cambia il management dell'Unità con il nuovo editore Renato Soru: il Consiglio di Amministrazione, l'amministratore delegato e il presidente da domani saranno espressione della nuova proprietà. E dai prossimi giorni si potrà affrontare il capitolo del rilancio editoriale: si parla con sempre maggiore insistenza di un possibile cambio alla direzione. In pole position c'è Concita De Gregorio, inviata di Repubblica. Ma non è assolutamente escluso che possa restare l'attuale direttore, Antonio Padellaro. Soru - secondo quanto si apprende - farà le sue scelte in piena e totale autonomia sulla base di valutazioni editoriali e imprenditoriali. E comunque - stando alle stesse fonti - intende agire senza strappi, informando delle sue mosse imminenti lo stesso Padellaro e ovviamente la redazione. Temi già sul tavolo visto che da oggi è esecutivo il contratto per l'acquisizione del giornale firmato da Soru il 20 maggio. Domani si terrà l'assemblea dei soci della Nie (Nuova Editoriale spa), la società editrice dell'Unità acquistata dal governatore della Sardegna per una quota del 90%. Il restante 10 rimane alla 'Chiara srl', per oltre il 70% del presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini. La Nie ha come azionisti quattro società di capitali: Ad (82,3%), Chiara (10,4%), Perno (3,8%) e Smart Island (3,5%). Soru ha rilevato il 100% di Ad, di Perno e di Smart, equivalente dunque al 90% di Nie. L'assemblea, convocata prima in seduta ordinaria, esprimerà i nuovi assetti di vertice. A seguire, seduta straordinaria: all'ordine del giorno l'ipotesi di ricapitalizzazione per un importo di circa 7 milioni di euro. Soru è oggi a Roma per una serie di appuntamenti istituzionali e dovrebbe debuttare domani all'assemblea in qualità di nuovo proprietario. La sua idea è quella di affidare la gestione editoriale a una Fondazione senza fini di lucro seguendo il modello di Le Monde: dentro ci dovrebbero essere Guido Rossi, ex presidente della Consob, e l'editore Carlo Feltrinelli. Annunciate molte novità tra cui quella di una possibile rinuncia ai finanziamenti pubblici (L'Unità ha ricevuto, nel 2006, sei milioni e mezzo di contributo, in quanto organo del gruppo parlamentare Ds). Una decisione che probabilmente sarà presa una volta risanati i conti del giornale. Nel 2007 - dice Giorgio Poidomani, attuale amministratore delegato della Nie - il giornale ha perso cinque milioni di euro. Di questi - spiega - 2,7 sono ascrivibili a fatti inerenti la gestione ordinaria e 2,3 invece a voci straordinarie come gli incentivi all'esodo e le querele. Una voce che da sola ha assorbito 200 mila euro ma - chiarisce sfatando una «leggenda metropolitana» - non attribuibili agli articoli di Marco Travaglio. Le perdite, secondo l'ad, sono da ricollegare in buona parte al congelamento del piano industriale fermo da ottobre quando si è affacciata l'ipotesi di vendere il giornale. L'Unità ha vissuto una stagione fortemente positiva quando è tornata in edicola nel marzo 2001, dopo essere stata messa in liquidazione e aver cessato le pubblicazioni: 70 mila la media delle copie vendute. Da gennaio a maggio di quest'anno la media è di 49.469 copie. Ma - aggiunge Poidomani - l'andamento delle vendite è legato anche all'avvicendamento dei governi: un giornale come l'Unità raccoglie maggiori consensi quando si trova all'opposizione, cioè, per assurdo, piace di più, guadagna consensi e lettori con un governo avverso alla sinistra. (ANSA).
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
IL SOLE 24 ORE del 22 agosto 2008
Oltre il Pd e il Pdl. Oggi Concita De Gregorio alla direzione dell'Unità
Se i giornali sopravvivono ai partiti
di Riccardo Ferrazza
Le formazioni politiche scompaiono (magari perché confluiscono in nuovi contenitori), i giornali che fanno loro riferimento restano e incassano ancora i contributi assicurati alle testate di partito: una torta da quasi 29 milioni di euro nel 2006 (distribuita tra 12 giornali), destinata però a essere drasticamente ridotta secondo i piani del Governo.
Accade nel centro-sinistra: «L'Unità», ex organo dei Ds si prepara alla svolta con una nuova proprietà (Renato Soru) e una nuova direzione (affidata all'ex di «Repubblica» Concita De Gregorio) è ufficialmente ancora titolare dei fondi dell'editoria di partito (6,3 milioni nel 2006) grazie alla connessione garantita a suo tempo dalla Quercia (cui la nuova proprietà vuole però rinunciare). «Europa», il quotidiano della Margherita, formazione disciolta nel Pd insieme ai Ds, andrà avanti almeno fino al 2011, quando i Dl cesseranno ufficialmente di esistere: nel frattempo entreranno in cassa altri soldi (erano 3,5 milioni nel 2006). Ma il copione si ripete anche nel centro-destra: qui «Il Secolo d'Italia» aspira a continuare le sue pubblicazioni oltre la vita di An (che gli assicura tre milioni di euro l'anno); mentre per Forza Italia resta l'anomalia del milione di euro concesso a «Liberal», il quotidiano diretto da Renzo Foa ed edito da Ferdinando Adornato, ex azzurro passato nelle fila dell'Udc.
Walter Veltroni sembra aver sciolto il dilemma nato intorno alla testata di riferimento per il suo nuovo partito: «Unità» o «Europa»? La risposta: nessuno dei due. Ad inizio di agosto il segretario democratico ha dimostrato di voler puntare su altro: ha presentato, infatti, «Youdem.tv», una piattaforma che, oltre a una televisione (su web e satellite) e a una radio, comprende anche un quotidiano on line. Tagliato il cordone ombelicale, il flusso di denaro però non si interrompe automaticamente, perché – come scrive il tesoriere della Quercia Ugo Sposetti nell'ultimo bilancio – «i Ds hanno dichiarato quale proprio organo il quotidiano “L'Unità'”, editato dalla Nuova Iniziativa Editoriale Spa, nella quale comunque non detengono alcuna partecipazione». Tradotto in cifre: più di sei milioni di euro l'anno, finora ossigeno puro per le casse del giornale fondato da Antonio Gramsci che, tra aprile 2007 e maggio 2008, ha avuto una tiratura media di 129mila copie, con una diffusione poco superiore ai 50mila esemplari. Quello che da lunedì arriverà nelle mani del nuovo direttore De Gregorio (se oggi il Cda darà il suo via libera) è un quotidiano che deve molto al finanziamento pubblico: l'ultimo esercizio si è chiuso con una perdita da 5 milioni di euro e il «rosso», senza l'assegno staccato dal Dipartimento dell'Editoria, avrebbe superato il tetto dei 10 milioni.
Numeri più piccoli ma sempre in perdita per «Europa»: il quotidiano diretto da Stefano Menichini – 20 giornalisti, tiratura media di 52mila copie, diffusione intorno alle 12mila copie – nel 2007 ha accusato perdite per 567mila euro, nonostante abbia ricevuto 3,6 milioni di euro di contributi. «Per il futuro – è l'auspicio di Menichini – vogliamo diventare un organo di riferimento per l'area Pd aperto all'investimento di privati».
Un po' quello che preconizza per «Il Secolo d'Italia» Ignazio La Russa, reggente di An: «Non abbiamo ancora affrontato il problema – confessa il ministro della Difesa –. Ma il giornale ha sempre goduto di una sua autonomia che credo possa continuare in futuro». Anche se la vita, senza i tre milioni di euro pubblici, potrebbe essere difficile.
I CONTRIBUTI
Alla «stampa di partito» 29 milioni
6,5 milioni. Contributo all'«Unità»
È l'assegno più consistente tra quelli staccati nel 2006 per i «contributi per testate di partiti e movimenti politici». Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci è ancora collegato ai Ds
3,6 milioni. Contributo a «Europa»
Il quotidiano della Margherita è il quarto nella classifica dei contributi 2006 (dopo «Unità», «Padania» e «Liberazione»). L'Europa ha una diffusione di 12mila copie
3 milioni. Contributo al «Secolo d'Italia»
Per lo storico quotidiano prima dell'Msi, poi di An, il partito di Fini prevede un futuro da giornale autonomo. Forza Italia, l'altro partito fondatore del Pdl, è collegata a «Liberal», quotidiano edito da Adornato (ex Fi, ora Udc)