6.2.2017 - L'inerzia del Governo oramai rasenta l'irresponsabilità, mentre il futuro dell'Inpgi appare ed è soltanto e sempre di più la confluenza nell'Inps. I fatti davanti ai nostri occhi hanno dell'incredibile. I ministeri vigilanti del Lavoro e dell'Economia, con la riforma varata dal Cda della Fondazione il 28 settembre 2016, devono approvare ancora e anche il bilancio preventivo del 2017, l'assestamento al bilancio preventivo 2016 e il bilancio consuntivo del 2015. Signori ministri Padoan e Poletti, vogliamo svegliarci? Frattanto di giorno in giorno aumentano pensionamenti e prepensionamenti, stati di crisi e Cigs, mentre cala il numero degli occupati. La situazione precipita: ora si dubito profondamente della "profezia" dell'attuario che ha collocato al 2030 l'esaurimenti dei mezzi finanziari e patrimoniali dell'istituto. Lo sbilancio annuale ormai viaggia tra i 140 e i 50 milioni. Nel corso del 2017 l'ente dovrà procedere a disinvestimenti mobiliari per 150 milioni di euro per fronteggiare le esigenze di cassa. Di questo passo la fine della Fondazione non va al di là del 2022 a patto che si riescano a vendere a prezzi congrui gli immobili. I signori ministri hanno memoria di quello che "di concerto" hanno scritto nella lettera 2 febbraio 2016 (protocollo 0001379)? "I ministeri reputano necessario evidenziare che l'inpgi deve 'intervenire in breve con ulteriori modifiche che permettano il rientro del disavanzo, adottando norme che potrebbero risultare anche più restrittive di quanto prevede il sistema generale'". "e' rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli organi di codesto istituto - si legge ancora nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale" (normativa Inps/Fornero, ndr). L'istituto dovrà intraprendere un complessivo progetto di riforma, utile a consentire il riallineamento delle risultanze gestionali al fine di garantire l'effettiva tutela previdenziale dei propri iscritti". "E' rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli Organi di codesto Istituto - si legge nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale, adottando le opportune soluzioni in direzione:
• dell'adeguamento dei requisiti di accesso e delle modalità di calcolo delle prestazioni a quelli previsti dal sistema generale AGO;
• dell'adeguamento delle aliquote di rendimento per il calcolo del trattamento pensionistico a quelle vigente nel sistema generale;
• della verifica della sostenibilità delle altre prestazioni obbligatorie diverse da quelle lVS rispetto alle contribuzioni ad hoc previste;
• della verifica degli impatti che le prestazioni facoltative eventualmente previste dal nuovo progetto di riforma hanno sulle risultanze di gestione.
"Ferma restando quindi l'approvazione delle misure sopra individuate, si ritiene opportuno precisare che il progetto di riforma ordinamentale, stante la necessità di riequilibrio e risanamento con effetti anche di medio-lungo periodo, dovrà essere adottato in tempi brevi e corredato da elaborazioni tecniche che consentano alle Amministrazioni vigilanti di valutare, oltre alla sostenibilità complessiva della gestione, anche gli effetti separati di ciascuna delle misure che codesto INPGI intenderà prevedere. Si rimane in attesa delle determinazioni che codesto Istituto riterrà dì assumere". In quella occasione fu bocciato il prelievo sulle pensioni in essere.
Dalla lettura degli ultimi bilanci è facile ricavare i dati che formano una fotografia nitida dell'attuale momento che vive l'Inpgi:
."Lo sbilancio nei conti dell'Istituto è ormai strutturale con una differenza nella gestione principale, Inpgi/1, tra entrate e prestazioni erogate che ha sfiorato i 112 milioni nel 2015 (-81 milioni nel 2014, -51 milioni nel 2013, -7 milioni nel 2012) -, ma la situazione è ancora più grave se si considera il rapporto tra contributi obbligatori e prestazioni obbligatorie (-140 milioni di euro nel 2015); sbilancio dovuto alla drammatica situazione del settore (in 5 anni si sono persi oltre 3mila posti di lavoro, con moltissimi prepensionamenti)".
.Dall'assestamento al bilancio di previsione 2016 si apprende che lo sbilancio previdenziale viaggia sui 121 milioni di euro contro un preventivo di quasi 92 milioni. Le previsioni del 2017 parlano di un risultato negativo per 134 milioni.
.I dati portano nel 2016 l’indice di misurazione del rapporto tra il totale della spesa per prestazioni e le entrate contributive complessive a quota 129,53% rispetto a 128,10% del bilancio consuntivo 2015. Il rapporto invece, tra le uscite per prestazioni IVS correnti e le entrate contributive IVS correnti, nel 2016 è pari a 137,71% rispetto al 138,90% del 2015.
.L’analisi della voce di spesa per ammortizzatori sociali - opportuna in un periodo fortemente interessato da questi fenomeni - ci consegna uno scenario in cui la stima dei costi sostenuti per l’assestamento 2016, pari a 34,1 milioni, risulta in aumento rispetto a quanto preventivato, infatti:
- la spesa per i trattamenti di disoccupazione è pari a 14,1 milioni (+ 6,82%);
- la spesa per i contratti di solidarietà è pari a 15 milioni (+ 7,14%).
- la spesa per la cigs è pari a 5 milioni (in linea con quanto preventivato).
.Lo scenario che si delinea a seguito dell’esame degli indicatori del bilancio preventivo per l’esercizio 2017 fa registrare un saldo negativo complessivo pari a circa 37,9 milioni di euro.
.Per quanto riguarda l’obbligo di copertura del patrimonio rispetto alle cinque annualità di pensione, si evidenzia che il rapporto tra la Riserva IVS dopo la copertura del disavanzo e l’annualità di pensione al 31/12/94, pari a Euro 149.238.000, risulterebbe essere di 11,89 anni, mentre il rapporto con l’annualità di pensione corrente, pari a 500.900.000,risulterebbe essere di 3,54 anni (assestamento 2016 pari a 3,73 anni).
.Rapporto giornalisti attivi/pensionati: 1,77 (olim 2,88).
.Il patrimonio finanziario è di 536 milioni di euro, mentre il patrimonio immobiliare ammonta a un miliardo 280 milioni.
Questi numeri dovrebbero suggerire ai ministri Padoan e Poletti di fare in fretta almeno nell'approvazione della riforma del 28 settembre 2016 e nell'avviare una riflessione sul destino dell'Inpgi che appare strettamente connesso con quello dell'Inps.
Non si possono gettare nell'angoscia i giornalisti in quiescenza e i giornalisti attivi (anch'essi senza futuro certo pensionistico). La Fnsi e la Fieg, come parti sociali operanti in base al dlgs 509/1994 con responsabilità nella gestione dell'Istituto, devono trovare il coraggio di dire la verità ai giornalisti italiani. E' inutile tenere la testa sotto la sabbia. I bilanci e le relazioni della Corte dei Conti sono pubblici. La Fnsi e la Fieg devono trovare anche il coraggio di spiegare che la strada dell'Inpgi è quella percorsa in anni recenti da Inpdai, Inpdap ed Enpals: la confluenza (veloce) nell'Inps. Il giornalismo è il cuore del sistema democratico e non può essere abbandonato alla deriva con ricadute terribili sulla qualità dell'informazione. Il futuro traballante limiterebbe ancora di più l'autonomia e l'indipendenza dei cronisti e delle redazioni.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
5.2.2016 - INPGI/Riforma./Pubblichiamo integralmente la lettera/diktat dei Ministeri del Lavoro e dell'Economia che hanno approvato solo 4 punti della delibera 27 luglio 2015 dell'Istituto. "I ministeri reputano necessario evidenziare che l'Inpgi deve 'intervenire in breve con ulteriori modifiche che permettano il rientro del disavanzo, adottando norme che potrebbero risultare anche più restrittive di quanto prevede il sistema generale'". "E' rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli Organi di codesto Istituto - si legge ancora nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale" (normativa Inps/Fornero). Bocciato il prelievo sulle pensioni in essere. - di Francesco M. de Bonis - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=19880
.27.6.2016 - Corte dei conti – La relazione sull'esercizio 2015 dell'Inpgi/1. Allarme rosso: "Continua il progressivo peggioramento del saldo della gestione previdenziale e assistenziale (pari a -111,9 milioni, a fronte di -81,6 milioni nel 2014; -51,6 milioni nel 2013; -7,4 milioni nel 2012). Il bilancio tecnico (nascosto al Collegio sindacale, ndr)acquisito dall’Istituto nel maggio 2016, che tiene conto della normativa vigente (dell’effetto, cioè, dei soli interventi di riforma approvati dai Ministeri vigilanti), espone una situazione, a giudizio dello stesso attuario, di non solvibilità della gestione, con un patrimonio che si azzera nel 2030 e torna ad essere positivo solo dal 2060. Il quadro che emerge dai risultati del 2015 è reso, dunque, ancor più preoccupante dall’andamento prospettico della gestione ed impone agli organi di amministrazione dell’Inpgi di porre responsabilmente in essere ulteriori, severi interventi per rimediare ad una situazione, altrimenti, in modo serio compromessa". La pagina 53 della relazione ha contenuti e toni drammatici. In sostanza le pensioni dei giornalisti sono a rischio! IN CODA comunicato dell'Istituto: "Il CdA presenterà al più presto ai Ministeri vigilanti un nuovo pacchetto di misure che possano riportare la gestione in equilibrio". - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21115
.28.9.2016. INPGI - Via libera dal Cda alla riforma delle prestazioni per garantire l’autonomia e la sostenibilità della gestione. Modificati i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia che vede incrementare, progressivamente nel triennio 2017 – 2019, l’età anagrafica richiesta, fino ad elevarla a regime a 66 anni e 7 mesi. Modificati anche i requisiti di accesso alla pensione d’anzianità, che prevede un progressivo innalzamento dell’anzianità contributiva fino ad arrivare nel 2019 a 40 di contribuzione con 62 anni di età. Il Consiglio di amministrazione ha inoltre approvato a maggioranza, con due voti contrari, l’introduzione di un contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della Gestione previdenziale da applicare, in via temporanea per la durata di 3 anni a decorrere dalla data di approvazione dell’odierna delibera, a tutti i trattamenti di pensione erogati dall’Inpgi, di importo pari o superiore a 38.000 euro lordi annui, con percentuali crescenti in base alle diverse fasce reddituali. Il provvedimento (secretato) ora va all'esame dei Ministri dell'Economia e del Lavoro. Lorusso (FNSI): “Interventi pesanti ma inevitabili”. - di www.inpgi.it - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21661
.27.10.2016 - INPGI/Assestamento 2016 e preventivo 2017. Approvati dal Consiglio generale i Bilanci della Gestione principale e della Gestione separata. Il bilancio di assestamento 2016 della gestione principale si chiude con un risultato della gestione previdenziale e assistenziale in negativo per circa 121 milioni di euro (derivante dai 410,6 milioni di ricavi a fronte dei 531,9 milioni di uscite), che salgono a circa 134 nel bilancio di previsione 2017, dove troviamo circa 409,4 milioni di ricavi e 543,6 milioni di uscite. I saldi finali della gestione del suo complesso registrano un avanzo di gestione di circa 2 milioni di euro nell'assestamento 2016, che diventa invece un disavanzo per circa 38 milioni nel preventivo 2017. - di inpgi.it - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21855
30.1.2017 - Camera dei Deputati. Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. I parlamentari di Si-Sel, Giorgio Airaudo e Arturo Scotto chiedono: "a) come si intenda garantire a chi ha versato «fior fiore» di contributi per decenni, a chi è in pensione, a chi sta per andarci e a chi si avvicina o svolge una professione che ha attinenza con i diritti costituzionali quale il diritto all'informazione, la certezza di avere una previdenza e un'assistenza degne di questo nome; b) se, in situazione così gravemente compromessa, il Governo non ritenga indispensabile assumere le iniziative di competenza per il COMMISSARIAMENTO dell'ente, qualora tale misura non fosse già tardiva". - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=22579
2.2.2017 - PREVIDENZA DEI GIORNALISTI/I ministri vigilanti del Lavoro e dell'Economia devono porsi il problema del futuro dell'Inpgi e avviare rapidamente l'iter della collocazione dell'ente nell'Inps. Anche il Cda dell'Inpgi deve studiare la delibera di revoca della precedente determinazione (di fine 1994) che trasformò l'ente pubblico in Fondazione. I numeri negativi dovrebbero suggerire a Padoan e Poletti di fare in fretta almeno nell'approvazione della riforma del 28 settembre 2016 che restringe le prestazioni generose del passato. Le pensioni sono in pericolo: lo affermano la sentenza 7/2017 della Corte costituzionale e la stessa legge di privatizzazione delle Casse (dlgs 509/1994) che escludono il soccorso pubblico in caso di default. Così i giornalisti in caso di default rischiano di ricevere l'assegno minimo Inps (501,89 euro lordi al mese x 13). - di Francesco M. de Bonis - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=22608
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
INPGI. I tre bilanci in attesa di approvazione ministeriale.
.) INPGI - Bilancio preventivo del 2017 in http://www.inpgi.it/sites/default/files/Bilancio%20Preventivo%202017%20AGO_26%2010%202016OK.pdf
.) INPGI - Assestamento al bilancio preventivo del 2016 in http://www.inpgi.it/sites/default/files/Bilancio%20Assestamento%202016%20AGO_26%2010%2016OK.pdf
.) INPGI - Bilancio consuntivo del 2015 in http://www.inpgi.it/sites/default/files/INPGI-2015%20Bilancio%20Consuntivo%20INPGI%20AGO.pdf