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GIORNALISTI.
Contratto in dirittura d'arrivo.

MALINCONICO (FIEG):
“Veramente valido il lavoro
svolto con la Fnsi sul
nuovo contratto. Abbiamo
trovato un linguaggio
omogeneo. Ora serve
tempo per scrivere le norme
con la dovuta precisione”.

Roma, 31 ottobre 2008.  Per il nuovo contratto dei giornalisti ''il lavoro svolto con il sindacato (la Fnsi, ndr) è stato veramente valido. Bisognava trovare un linguaggio omogeneo e ci siamo riusciti. Ora serve tempo per scrivere le norme con la dovuta precisione''. Lo afferma il presidente della Fieg, Carlo Malinconico in un'intervista a Repubblica. Col nuovo testo, secondo Malinconico, ''il settore editoriale può rilanciarsi e ribaltare il trend negativo. Se verrà percepito per quello che è, uno strumento di rinascita, allora sarà accettato da tutti''.  Queste sono le tre domande-clou che Aldo Fontanarosa ha posto al presidente Malinconico:


Nel 2009, gli editori faranno ristrutturazioni  giornali?


«Ci sono avvisaglie di difficoltà anche in grandi gruppi. Sarebbe  importante che le ristrutturazioni


avvenissero con un passaggio morbido, senza danni per nessuno, senza aspettare che l’impresa arrivi a una crisi conclamata. Per questo il governo deve dotarci di nuove norme. Le faccio un esempio eclatante: oggi i periodici non possono decidere neanche il prepensionamento di un loro giornalista».


Il contratto giornalistico è ormai alla firma?


Il lavoro svolto con il sindacato è stato veramente valido. Bisognava trovare un linguaggio omogeneo e ci siamo riusciti. Ora serve del tempo per scrivere le norme con la dovuta precisione.


Il contratto introduce una multimedialità totale, tocca gli scani di anzianità: le redazioni sono arrabbiate. lo sa?


II settore editoriale può rilanciarsi e ribaltare il trend negativo. Se il contratto verrà percepito per quello che è, uno strumento di rinascita, allora sarà accettato da tutti.  (fonti: Asca+Repubblica).


 


EDITORIA. MALINCONICO (FIEG): “ENTRI A PIENO NELL'ERA MULTIMEDIALE”.


Roma, 31 ottobre 2008.  «Siamo pronti a fare la nostra parte. Se il momento è difficile tutti devono contribuire al risanamento. Ma guardiamo al modello francese. Il 2 ottobre, il presidente Sarkozy ha aperto gli Stati Generali dell'editoria. Anche da noi è necessario discutere e trovare poi gli strumenti perché il settore entri a pieno nell'era multimediale». Lo dichiara, in un'intervista a 'la Repubblicà, Carlo Malinconico, presidente della Fieg. «Servono le risorse che permettono di innovare - aggiunge Malinconico - In concreto, chiediamo prestiti agevolati per le imprese che migliorino le loro tecnologie, crediti d'imposta per l'acquisto della carta». Per il presidente della Fieg l'energia «è un'altra voce dove ci aspettiamo importanti agevolazioni». In merito alla pubblicità legale, Malinconico aggiunge: «Forniamo un servizio prezioso. Ora però il governo immagina la divulgazione della pubblicità legale sui soli siti delle amministrazioni. Questo genera un duplice rischio. Intanto i dati Nielsen dicono che solo il 13% degli italiani naviga stabilmente in internet: limitare al web la pubblicazione degli annunci legali riduce, a cascata, la trasparenza dell'azione amministrativa». Secondo il presidente della Fieg l'impatto sui conti dei giornali potrebbe tradursi in «perdite per 125 milioni l'anno. Mille posti di lavoro andrebbero perduti. Attenzione: il principio che muove il governo è condivisibile. Giusto smaterializzare i documenti. Ma questa norma, la norma Brunetta, non può tradursi in una misura taglia-giornali o taglia-giornalisti». Per questo, Malinconico chiede un rinvio «almeno al 2011». Quanto alle ristrutturazioni nei giornali, Malinconico sottolinea che «ci sono avvisaglie di difficoltà anche nei grandi gruppi. Sarebbe importante - aggiunge - che le ristrutturazioni avvenissero con un passaggio morbido, senza danni per nessuno, senza aspettare che l'impresa arrivi a una crisi conclamata. Per questo il governo deve dotarci di nuove norme». (Adnkronos)


 





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