Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
Attualità
Carte deontologiche
  » CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  CASAGIT
Stampa

Alla ricerca di trasparenza.
Casagit ha crediti al 31/12/07
non riscossi per ben 12 milioni
di euro. Una somma enorme
la cui esigibilità è tutta da
accertare.Nelle note integrative
al bilancio non c’è una
analisi accurata su tale
pesante circostanza. Perché?
Eppure il CdA ha deliberato di
chiedere palanche
(per 1.980.000 euro) ai giornalisti
con moglie e figli a carico
e di tagliare alcune prestazioni
(per 1,5 mln euro), quando non c’è
chiarezza nei conti. I bilanci vanno
pubblicati nella versione analitica.

Lehman Brothers: la Cassa
pronta a citare Banca Fideuram
per recuperare 560mila euro.

Dal nostro inviato collettivo Francesco M. De Bonis


Roma, 28 novembre 2008. Finora, nessun comunicato ufficiale di Casagit che spieghi ufficialmente, nei dettagli, quanto à stato deciso nell’assemblea generale di giovedi 25 novembre per fronteggiare la pesante crisi dell’istituto. Le misure, però, le conosciamo, perché i nostri informatori avevano orecchie ben presenti in assemblea. Ora, qualche considerazione. La prima riguarda i bilanci, preventivo e consuntivo, che dovrebbero essere pubblicati nel sito della cassa. Il discorso sulla pubblicazione (nei rispettivi siti) dei bilanci (dettagliati) riguarda anche Ordine nazionale, Fnsi, Inpgi e Fondo complementare. La trasparenza deve vincere nelle istituzioni dei giornalisti. La Fnsi, ad esempio, dovrebbe rendere pubblico il bilancio del Fondo di solidarietà alimentato dall’0,10% dello stipendio versato dai giornalisti in attività:  anche questo bilancio è  circondato da un alone di misteri. Un fatto gravissimo e che crea sospetti e malumori crescenti. I giornalisti chiedono giustamente trasparenza agli organi statali, ma non praticano questa virtù in casa loro. Una contraddizione almeno curiosa.


La manovra adottata dal CdA di  Casagit  è delle più classiche e onerose: aumentano le quote da pagare (per un totale di 1.980.000 euro a carico di 11mila soci con moglie e figli a carico) e diminuiscono le prestazioni (con un recupero di 1,5 milioni di euro). Nessun intervento sulla “macchina”, cioè sulla gestione e sull’organizzazione di Casagit e neppure sulla filosofia dei suoi interventi mentre era proprio questo che bisognava discutere. Ma che cosa si può volere da consiglieri di amministrazione e da soci che prima di parlare in molti casi dichiaravano la propria appartenenza sindacale? Eppure cose su cui riflettere ne sono venute a galla molte. Per esempio, Casagit ha crediti finora non riscossi per ben 12 milioni di euro inseriti nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2007. Una somma enorme la cui esigibilità è tutta da accertare e poiché si presume che una buona fetta di questi crediti non sarà mai incassata, ecco un altro buco potenziale. Anche su questo punto Casagit non aiuta i suoi iscritti a capire: non c’è alcun  cenno a questi crediti nelle note integrative al bilancio. Potrebbe trattarsi, in parte, di crediti collegati ai contributi (stipendi e tredicesime) relativi al mese di dicembre 2007 che le aziende hanno poi versato nel gennaio 2008. La dirigenza avrebbe dovuto stendere una accurata e dettagliata, analisi dei crediti e delle azioni di rivalsa avviate contro società e persone morose. Di questa ricognizione non c’è alcuna traccia. Non c’è stata una relazione sulle obbligazioni Lehman Brothers per 560mila euro acquistati tramite Banca Fideuram collocatrice dei titoli (i 560mila euro sono “pari, - informa Il Sole 24 Ore del 4 novembre - , al 2,76% dell’intero portafoglio di circa 22 milioni di euro”). Si sa che Casagit “intende chiedere a Banca Fideuram la restituzione del capitale investito”. Soltanto nella serata del 28 novembre "Radiocor" ha diffuso un comunicato  sull'argomento in cui si citano fonti anonime della  Casagit: "Non è arrivata alcuna risposta da Fideuram e siamo pronti a citare in giudizio la banca». Lo annuncia a Radiocor-24 Minuti la Casagit, la Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani, esposta con un investimento di 560mila euro in due obbligazioni di Lehman Brothers collocate da Banca Fideuram, motivo per cui la Cassa ha chiesto nei giorni scorsi all'istituto «la restituzione del capitale investito». Allo stesso tempo per riequilibrare i conti del 2009, il cda della Casagit ha deliberato ieri una manovra da 3,2 milioni di euro che prevede, anche un contributo annuo di 180 euro per gli 11mila giornalisti con figli a carico".


Ma altre disfunzioni si nascondono nei cassetti degli uffici di via di via Marocco 61 a Roma. Conseguenti a dati mai comparati e mai affrontati. Per esempio quanto spende Casagit nel Lazio è esattamente il doppio rispetto alla spesa in Lombardia, e ciò malgrado il Lazio abbia solo un migliaio di iscritti in più rispetto a quelli lombardi. Per fare un altro esempio, in Lombardia a Casagit sono convenzionati meno di cento dentisti, nel Lazio addirittura più di 400. E’ ragionevole avere questo alto numero di convenzioni oppure è soltanto fonte potenziale di “pasticci”, per usare un eufemismo? Perché è ovvio che se non garantisci a un medico un decente volume di lavoro lo stesso sarà portato a essere molto compiacente. Lo stesso dicasi del poliambulatorio romano (come, del resto, di quello milanese): lì le prestazioni specialistiche costano a Casagit esattamente quanto con le convenzioni locali private ma la gestione di questi poliambulatori prevede anche spese amministrative, gestionali, di personale, eccetera. Mentre queste non gravano nel caso di convenzioni private. Sono solo alcuni esempi che testimoniano una cattiva gestione. Anzi, una gestione clientelare orientata da motivi elettorali. Di tutto questo, però, non si è parlato nell’assemblea di giovedì, preferendo invece tagliare le prestazioni e aumentare le quote. Casagit ha bisogno di un cambiamento radicale, anche del proprio vertice. E non basterà certamente l’arrivo del nuovo direttore generale (un ex funzionario Inpgi in pensione). Il monitoraggio, comunque, sarà fatto regione per regione. Speriamo che sia di livello accurato e scientifico.


Dati interessanti sono stati forniti all’assemblea da Franco Siddi, segretario generale della Fnsi. I giornalisti in sostanza non fanno parte di una casta privilegiata:  sui 15.500 iscritti all’Inpgi/1, ben 4.614 percepiscono stipendi  contenuti entro i 21.414 euro e 484 entro i 35mila euro. Soltanto 1.348 iscritti superano la cifra annua di 189mila euro.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


BANCA FIDEURAM: MESSA SOTTO ACCUSA DALLA CASAGIT PER LEHMAN. La Cassa dei giornalisti esposta su bond per 560mila euro.


Milano, 28 novembre 2008.  «Non è arrivata alcuna risposta da Fideuram e siamo pronti a citare in giudizio la banca». Lo annuncia a Radiocor-24 Minuti la Casagit, la Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani, esposta con un investimento di 560mila euro in due obbligazioni di Lehman Brothers collocate da Banca Fideuram, motivo per cui la Cassa ha chiesto nei giorni scorsi all'istituto «la restituzione del capitale investito». Allo stesso tempo per riequilibrare i conti del 2009, il cda della Casagit ha deliberato ieri una manovra da 3,2 milioni di euro che prevede, anche un contributo annuo di 180 euro per gli 11mila giornalisti con figli a carico. (RADIOCOR)



...............


MOVIMENTO GIORNALISTI LIBERI:


“VOGLIAMO UN CONFRONTO PUBBLICO SULLA CASAGIT”


Milano, 28 novembre 2008.  Cosa succede alla Casagit? Possibile che le uniche notizie arrivino dal cronista collettivo Francesco M. De Bonis? Perché tanto silenzio? Il MOVIMENTO GIORNALISTI LIBERI chiede al Presidente Leone e ai vertici della Casagit un’assemblea pubblica (APERTA A TUTTI GLI ISCRITTI) durante la quale si racconti la verità sulla situazione economica della nostra cassa assistenziale e quali sono le misure programmate per far fronte al colossale deficit (23 milioni di euro)!


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°



Senza contratto, ma con  mani  amiche
che frugano nelle tasche a caccia
degli ultimi spiccioli.
La CASAGIT  torchia
11mila giornalisti con moglie e figli a carico:
pagheranno 180 euro in più all’anno. Rimborsi
per occhiali e medicinali tagliati per un mln di euro.
Ridotte le convenzioni ospedaliere per 500mila euro.
Il CdA ha deciso ed è così anche se non vi pare (giusto).


 


Dal nostro inviato collettivo Francesco M. De Bonis


Roma, 27 novembre 2008. Manovra di 3.200.000 euro per contenere la spesa, eliminare gli sprechi, riequilibrare i conti nel 2009, tenendo conto che negli  ultimi tre anni (dal 2006 al 2008)  i bilanci hanno messo in luce un buco complessivo di 23 milioni di euro. Il CdA della Casagit, ridotto con le spalle al muro, tenta di recuperare la via della virtù contabile e lo ha detto ieri chiaramente durante l'assemblea dei delegati composta da ottanta giornalisti.


 Il Consiglio di amministrazione ha,  in base all’articolo 16 dello Statuto,  tutti i poteri ordinari e straordinari per il conseguimento dei fini istituzionali della Cassa, “secondo gli indirizzi e i programmi indicati dall’Assemblea nazionale dei delegati; ne attua le delibere e risponde del proprio operato all’Assemblea stessa”. In particolare:  “a)     approva il conto consuntivo predisposto dal Direttore generale e la relazione illustrativa redatta dal Presidente a nome del Consiglio di amministrazione e li sottopone all’approvazione dell’Assemblea nazionale dei delegati; b) determina ogni anno in relazione all'andamento della gestione, la ripartizione dei soci nelle categorie ammesse, fissa la misura del contributo dovuto per categoria di appartenenza e stabilisce eventuali limiti alle prestazioni erogate ad alcune categorie in rapporto al versamento dei contributi, determina la misura del contributo associativo nonché motivate esenzioni e riduzioni del contributo stesso, in relazione all'andamento della gestione”.


In sostanza il CdA decide quel che c’è da fare soprattutto nei momenti di  emergenza come questo. Il CdA ha così deliberato di presentare il conto dei propri macroscopici errori passati


agli 11mila giornalisti con familiari a carico, che fino ad oggi  hanno assicurato i loro congiunti gratuitamente. Pagava uno (il capofamiglia giornalista) e i congiunti erano curati a carico della collettività. Questa è la principale novità. Secondo le deliberazioni del Cda, agli 11mila giornalisti  verrà chiesto un contributo medio di 180 euro (per un totale se questa volta i conti sono esatti di euro 1.980.000, somma più alta di 280mila euro rispetto a quella ipotizzata ieri dal cartello delle 12 Associazioni regionali di stampa). Fino a oggi un giornalista con figli (fino a 26 anni) e moglie (con un reddito annuo fino a 9mila euro) a carico  pagava soltanto la normale trattenuta contrattuale del 3,60% sullo stipendio (lo 0,10% va al fondo di solidarietà gestito dalla Fnsi). Dal 2009 non sarà più così. Il CdA ha deciso e non si torna indietro.


La torchiatura diventa brutale calcolando che altri risparmi saranno effettuati attraverso la riduzione dei rimborsi per alcune prestazioni: il cambio degli occhiali passa da due a tre anni (con un risparmio di 400mila euro); rimborso pari all’80%  per i medicinali di fascia “C” e omeopatici (con un risparmio di 600mila euro); stabilizzazione delle tariffe per ricoveri nelle strutture ospedaliere attraverso nuove convenzioni (con un risparmio di 400mila euro);  tagli alla gestione del  Poliambulatorio di Roma (con un risparmio di 100mila euro). I rimborsi all’80% sono già operativi dal luglio scorso.


I numeri della Casagit, che non troverete nei siti ufficiali della categoria, sono questi:


1.                 52.820 iscritti (26.615 soci e 26.205 familiari): 14.758 giornalisti professionisti in attività, 928 giornalisti pubblicisti a tempo pieno, e 874 giornalisti praticanti. I soci disoccupati e in cassa integrazione al 31 dicembre 2007 so erano mille. Pari a 6.162 i pensionati a carico dell'Inpgi con trattamento non ridotto e quelli ad essi assimilati. Ha chiuso il 2007 con contributi associativi pari a 75.295.835 euro (73.388.982 euro nel 2006); spese per prestazioni di 71.540.165 euro (66.872.718 euro nel 2006) suddivise tra: costi per i ricoveri (23.550.886 euro), assistenza specialistica (21.069.878 euro), cure odontoiatriche (15.885.651 euro), personale (4.081.090 euro), oneri diversi (1.972.694 euro). Nel 2007 il Consiglio di amministrazione si è riunito 9 volte, la Commissione permanente 11 volte e la Consulta nazionale dei Fiduciari 4. Il Collegio dei sindaci oltre partecipare a tutte le sedute del cda, si è riunito 9 volte;


2.                 14 milioni di euro di oneri pregressi (comunicato 30 ottobre 2008);


3.                 Fondo di riserva: 29 milioni di euro;


4.                 disavanzo gestionale 2008 ipotizzato in  3,9 milioni di euro;


5.                 disavanzo del consuntivo 2007: euro 3.868.633;


6.                 disavanzo del consuntivo 2006: risultato negativo pari a circa 815mila euro (il primo con segno rosso dal 1994);


7.                 obbligazioni Lehman Brothers per 560mila euro acquistati tramite Fideuram collocatrice dei titoli (i 560mila euro sono “pari, - informa Il Sole 24 Ore del 4 novembre - , al 2,76% dell’intero portafoglio di circa 22 milioni di euro”). Casagit “intende chiedere a Banca Fideruram la restituzione del capitale investito”.


8. A far data dall'1-9-1996 il contributo contrattuale è fissato nell'aliquota del 3,60% della retribuzione (lo 0,10 va al Fondo di solidarietà della Fnsi).


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


 


Parla il sindacato alternativo alla Fnsi


FASI: La crisi della Casagit. “Non devono spremere i soci”.


I soci Casagit non devono pagare per errori o leggerezze di altri. Non si giochi la carta del “caprio espiatorio” e, come fatto in passato, non si pensi di risolvere tutto dimissionando, magari con una generosa buona uscita, il direttore. L’Assemblea dei Delegati voti un documento nel quale ribadisca la riprovazione per come è stata amministrata la Cassa. E chieda le dimissioni del Collegio dei Sindaci e di tutto il Consiglio di Amministrazione. Hanno atteso più di tre anni per rendersi conto della reale gravità del trend negativo dei conti. Lo fanno oggi, quando c’è il rischio (senza interventi drastici e sacrifici dolorosi), di vedere sparire la Cassa nel giro di tre o quattro anni. Meglio tardi che mai, questo è certo. Però avremmo preferito poter decidere senza questa “spada di Damocle” e tanta fretta. Diciamo subito che, come Fasipress, non ci interessa la polemica fine a se stessa ma solo una chiara azione sindacale che porti vantaggi a tutta la categoria. La Cassa è un bene di cui andiamo giustamente orgogliosi e che intendiamo difendere. E non solo perché utile a tutta la categoria, anche per rispetto a quanti – e non sono pochi – le hanno dedicato tempo e fatiche.


Occorre ora riequilibrare la gestione senza però imporre sacrifici ai soci. Questo avrebbe il sapore di una punizione ingiusta. Quindi inaccettabile. Se colpa c’è stata, non può essere attribuita a chi ha continuato ad affidare i propri soldi alla Cassa, fiducioso di metterli in mano ad abili colleghi-amministratori. Le soluzioni vanno trovate in un attento esame strutturale della Cassa, senza togliere nulla di quanto concesso nel tempo. Tutto deve essere mantenuto. Non si possono, oggi, fare passi indietro. Sarebbe un’esplicita ammissione di una gestione che non ha saputo prevedere, programmare, valutare. E quant’altro. Sarebbe stato però meglio dare subito un segnale alla categoria con la riduzione di tutti i costi e le spese, dagli appannaggi degli organi collegiali al denaro che - da sempre - va al sindacato. Così non è stato. Ma andava fatto.


Veniamo all’Assemblea dei Delegati. Voti un documento di riprovazione dell’operato sia del Consiglio di Amministrazione che del Collegio dei Sindaci. Ribadisca i diritti dei soci. Tenga conto che, in questo delicato periodo di negoziazione del contratto di lavoro, ogni segnale di debolezza può incidere la valutazione che gli altri danno della nostra serietà. Non è tutto. E’ giusto che il Collegio dei Sindaci e il Consiglio di Amministrazione traggano onestamente le conseguenze di quanto è accaduto. In altre parole: concordino il piano di interventi e si dimettano. La legge dello Stato (oltreché l’art. 19 dello statuto della Cassa) attribuisce ai Sindaci particolari compiti e doveri. Allo stato attuale delle informazioni qualcosa non ha funzionato. Un’ultima raccomandazione. L’Assemblea rifiuti ogni ipotesi di “capro espiatorio”. E’ già stato fatto in passato con il dimissionamento del Direttore. Ricordiamo che agisce dando semplicemente attuazione alle delibere del Consiglio di Amministrazione. Circolano già voci in tal senso. Si parla di uno stipendio annuo di circa 300 mila euro. Così come si va parlando di una ingente – circa 400 mila euro - buona uscita. Non si può sempre dare la colpa ad altri. Le notizie corrispondono a verità? Sarebbe bene che ci fossero maggiore trasparenza e più informazione.


Fasipress (Federazione Autonoma Stampa Italiana) - http://www.fasipress.it)


 


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


E’ ALLARME CASAGIT:
i consiglieri oggi dovranno
decidere se chiedere ai soci
un milione e 700mila euro
all’anno.Cambieranno  i vertici?
Obbligazioni Lehman Brothers:
rimarrà il buco di 560mila euro?



 


dal nostro inviato collettivo Francesco M. De Bonis


Roma, 26 novembre 2008. La Casagit ha i suoi problemi. Domani,  27 novembre, alle 10,30, presso la sede di via Marocco 61 a Roma, si riunirà l’Assemblea nazionale dei delegati. All’ordine del giorno ci sarà la proposta del Cda in merito al deficit (3,9 milioni solo nel 2008) della Cassa e alle azioni da intraprendere per avviare il processo di risanamento. Chi pagherà i tre ultimi anni disastrosi che sono costati all’incirca 23 milioni di euro di ripianamenti? La dirigenza, - che intenderebbe chiedere  ai soci un aumento annuo complessivo di 1,7 milioni di euro -,  ha moralmente titolo per chiedere sacrifici agli iscritti? Non sarebbe meglio azzerare tutto il vertice e  non solo il direttore generale? I numeri della Casagit, che non troverete nei siti ufficiali della categoria, sono questi:


1.                 52.820 iscritti (26.615 soci e 26.205 familiari): 14.758 giornalisti professionisti in attività, 928 giornalisti pubblicisti a tempo pieno, e 874 giornalisti praticanti. I soci disoccupati e in cassa integrazione al 31 dicembre 2007 so erano mille. Pari a 6.162 i pensionati a carico dell'Inpgi con trattamento non ridotto e quelli ad essi assimilati. Ha chiuso il 2007 con contributi associativi pari a 75.295.835 euro (73.388.982 euro nel 2006); spese per prestazioni di 71.540.165 euro (66.872.718 euro nel 2006) suddivise tra: costi per i ricoveri (23.550.886 euro), assistenza specialistica (21.069.878 euro), cure odontoiatriche (15.885.651 euro), personale (4.081.090 euro), oneri diversi (1.972.694 euro). Nel 2007 il Consiglio di amministrazione si è riunito 9 volte, la Commissione permanente 11 volte e la Consulta nazionale dei Fiduciari 4. Il Collegio dei sindaci oltre partecipare a tutte le sedute del cda, si è riunito 9 volte;


2.                 14 milioni di euro di oneri pregressi (comunicato 30 ottobre 2008);


3.                 Fondo di riserva: 29 milioni di euro;


4.                 disavanzo gestionale 2008 ipotizzato in  3,9 milioni di euro;


5.                 disavanzo del consuntivo 2007: euro 3.868.633;


6.                 disavanzo del consuntivo 2006: risultato negativo pari a circa 815mila euro (il primo con segno rosso dal 1994);


7.                 obbligazioni Lehman Brothers per 560mila euro acquistati tramite Fideuram collocatrice dei titoli (i 560mila euro sono “pari, - informa Il Sole 24 Ore del 4 novembre - , al 2,76% dell’intero portafoglio di circa 22 milioni di euro”). Casagit “intende chiedere a Banca Fideruram la restituzione del capitale investito”.


8. A far data dall'1-9-1996 il contributo contrattuale è fissato nell'aliquota del 3,60% della retribuzione (lo 0,10 va al Fondo di solidarietà della Fnsi).




°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


CASAGIT.


Annuncio di 12 associazioni regionali di stampa:


“I vertici  della cassa ipotizzano


un massiccio prelievo di risorse


dalle tasche dei soci per un


ammontare di 1,7 milioni di euro


che rappresenta oltre il 50 per


cento dell’intero importo


dell’operazione di riequilibrio".


 


Roma,    26/11/2008. La manovra ipotizzata dal Consiglio di amministrazione per riequilibrare i conti della Casagit suscita forti perplessità, nel metodo come nel merito. Rispetto al metodo è essenziale lavorare per consentire alla base della Casagit di potere condividere le linee generali del risanamento salvaguardando la “missione” solidaristica e mutualistica della Cassa. 


Nel merito. Riteniamo prioritario e urgente definire un piano che metta sotto controllo tutti i centri di spesa. Riteniamo opportuno che tale piano sia presentato e discusso nel corso dell’assemblea fissata per il prossimo 27 novembre e quindi messo a disposizione dell’intera categoria.


La manovra finora sottoposta all’attenzione del gruppo dirigente della Casagit ipotizza invece un massiccio prelievo di risorse dalle tasche dei colleghi, per un ammontare di 1,7 milioni di euro che rappresenta oltre il 50 per cento dell’intero importo dell’operazione di riequilibrio. Il ricorso all’aumento della contribuzione precede e rende marginale al fine del risanamento dei conti l’intervento sulla struttura dei costi. Tale impostazione rischia di non aggredire le cause che hanno determinato la crisi della Casagit. La sensazione è che i soci possano essere chiamati a finanziare, se non sprechi, lussi che la Cassa non può più permettersi. La manovra, così, oltreché sperequata, perché non progressiva rispetto al reddito e alle condizioni reali dei nuclei familiari, sarebbe inefficace.


Occorre quindi ribaltare la logica di fondo del piano: un aumento della contribuzione è l’ultima leva sulla quale agire non quella su cui incardinare un’operazione che non può essere solo contabile, ma solidale e condivisa.


Per questi motivi, rivolgiamo al Presidente, al Consiglio di amministrazione, ai fiduciari e ai membri dell’assemblea della Casagit un appello a desistere dall’ingaggiare un braccio di ferro sui contenuti di un piano suscettibile di non essere condiviso dalla maggioranza dei colleghi e quindi fonte di paralisi della Cassa e di incomprensioni nella categoria.


 


Le Associazioni regionali di Stampa: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Abruzzo, Sardegna, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Sicilia- Da: www.fnsi.it


........................................................


 






Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com