Lettera dall’altomilanese: tagliate le tariffe del quotidiano “La Provincia”. Un pezzo pagato anche 2 euro
Caro presidente Abruzzo, sono un giornalista pubblicista iscritto all'ordine della Lombardia
Collaboro dalla sua fondazione (settembre 2005) col quotidiano locale "La Provincia di Varese". Ho ricevuto in questi giorni una fredda lettera in cui si annunciava "una razionalizzazione delle tariffe". Con una lettera successiva da firmare e rispedire mi si annunciava il nuovo tariffario:
1) fino a 540 battute 2 euro (erano 7)
2) da 541 a 1080 battute 7 euro (erano 12)
3) da 1081 a 2390 battute 13 euro (prima erano 15 euro ma fino a 1590 battute)
4) oltre 2391 battute 21 euro (erano 20 ma oltre le 1591 battute)
Non si menziona nel nuovo tariffario il bonus per gli articoli relativi ai consigli comunali che mi venivano pagati 60 euro. Mi sono informato e mi è stato risposto che il bonus del consiglio comunale è stato semplicemente tagliato del tutto. Ti chiedo: è regolare tutto questo? Il tutto retroattivo all'1 dicembre 2008. La situazione è analoga per altri colleghi. Io ho firmato non sapendo però dell'eliminazione del bonus per i consigli comunali che è poi quello che fa la differenza. Che devo fare? Grazie per l'attenzione, a presto, KK”.
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Deporre la penna nel calamaio è la risposta giusta e dignitosa.
C’è da aggiungere che i giornali normalmente non riconoscono le spese (benzina e telefono) che servono per produrre le notizie. A questo punto si impone una scelta coraggiosa: cambiare lavoro. Se tutti i collaboratori deponessero la penna, i giornali dovrebbero correre ai ripari, pagando chi fa attività giornalistica in maniera decente e dignitosa. (F. Ab).
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